18 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Farmacie e Sanità

I servizi in farmacia possono essere un valore aggiunto per il Servizio Sanitario Nazionale

A Roma gli Stati Generali della Farmacia Italiana per fare il punto sui servizi delle farmacie e il rinnovo della convenzione con il SSN

Farmacie e SSN
Farmacie e SSN Foto: Shutterstock

ROMA – Nuovi servizi in farmacia, previsti per il rinnovo della convenzione farmaceutica nazionale e la nuova remunerazione. Tutto questo è occasione di assestamento e riequilibrio per la farmacia, verso la ricerca di una necessaria sostenibilità economica e garanzia di stabilità del sistema. Al tavolo per il rinnovo della convenzione farmaceutica nazionale «si aggiorneranno le procedure che regolano i rapporti economici con il SSN» e «si dovrà riconoscere la farmacia dei servizi come valore aggiunto del sistema e stabilire elementi di uniformità nella gestione della distribuzione diretta e per conto. Al Tavolo AIFA, tramite un percorso condiviso con le regioni, si cercherà una soluzione definitiva al problema del cambio di remunerazione per le erogazioni di farmaci in regime convenzionato con il SSN». A chiederlo è Federfarma che riunisce i titolari di farmacia, in occasione, a Roma, degli Stati Generali della farmacia Italiana.

Le attività della farmacia
Il confronto con la parte pubblica per il rinnovo della Convenzione fra farmacie e Ssn, condotto di comune accordo da Federfarma e Assofarm, si è incentrato, nella prima fase, proprio sull'individuazione dettagliata delle attività concretamente svolte dalla farmacia nell'erogazione dei vari servizi. «Si sta cercando - è stato sottolineato - di indicare e valorizzare l'impegno professionale ed economico necessario per fornire le prestazioni richieste, al fine di giungere a remunerazioni il più possibile uniformi sul territorio, anche se la competenza in questo caso è regionale. Molti sono gli aspetti negoziali aperti con l'Atto di Indirizzo per i quali si dovranno trovare soluzioni di mediazione al fine di giungere velocemente e nell'interesse di tutti alla chiusura delle trattative». Obiettivi dichiarati di Federfarma sono: «Classificare e far riconoscere la gamma dei servizi erogabili e remunerabili», «Negoziare al meglio gli aspetti economici, come il mantenimento dell'erogazione di contributi (0,02% e 0,15%) e dell'acconto», «La revisione della diretta e della dpc».

La distribuzione dei farmaci
Capitolo a parte, ma sempre di competenza del tavolo per il rinnovo convenzionale è la distribuzione dei farmaci per conto. In realtà è Federfarma stessa che ha voluto investire il tavolo del problema, a causa dell'enorme variabilità esistente nelle diverse regioni e nei diversi aspetti (elenchi in DPC e remunerazioni), con situazioni che sono giunte ormai a livelli inaccettabili. «L'aumento esponenziale della distribuzione diretta contribuisce oggi - viene sottolineato da Federfarma in un documento - a determinare l'incontrollato aumento della spesa farmaceutica per acquisti diretti e lo sforamento del relativo tetto, con oneri di ripiano a carico delle Regioni e delle industrie farmaceutiche, mentre la spesa farmaceutica convenzionata rimane costantemente sotto controllo e all'interno del tetto. Parallelamente aumentano i disagi per i cittadini costretti a recarsi presso le strutture pubbliche, sottoponendosi a gravosi e costosi spostamenti. Tale attività implica anche rilevanti sprechi nel momento in cui le strutture pubbliche, per limitare gli spostamenti dei malati, consegnano loro, di volta in volta, rilevanti quantitativi di farmaci che, in caso di interruzione o modifica della terapia, vanno persi. Di fatto la distribuzione per conto, rispetto alla distribuzione diretta si potrebbe oggi considerare residuale, mentre potrebbe a buon conto riassorbire buona parte della distribuzione diretta».