29 marzo 2024
Aggiornato 15:00
Lavastoviglie e batteri

Lavastoviglie, è piena di funghi e batteri pericolosi per la salute. I trucchi per eliminarli

Un recente studio ha evidenziato come le nostre lavastoviglie sono un ricettacolo di germi e batteri: ecco come evitare il contagio

La lavastoviglie è piena di batteri
La lavastoviglie è piena di batteri Foto: Shutterstock

Generalmente tendiamo a pensare che tutto ciò che esce dalla nostra lavastoviglie sia igienicamente sicura perché ben lavata. Ma secondo quanto dichiarato recentemente da alcuni scienziati è esattamente l’opposto. E’ proprio all’interno di questo elettrodomestico, infatti, che si annidano i peggiori microorganismi. Da un’attenta analisi gli studiosi hanno rilevato diverse varietà di funghi e batteri nocivi che – seppur in casi rari -  potrebbero recare danni alla nostra salute. Ecco cosa possiamo fare.

Quanto è pulita la tua lavastoviglie?
Probabilmente molto poco nonostante cerchiate di prendere tutte le precauzioni possibili per ottenere l’effetto contrario. A suggerire il rischio di contaminazione da lavastoviglie è un recente studio coordinato dall’Università di Copenaghen e Lubiana. Infatti, nonostante le nostre stoviglie sembrino brillanti, in realtà potrebbero essere facilmente contaminate da funghi e batteri.

I batteri che vivono nella nostra lavastoviglie
Per arrivare a tali conclusioni, i ricercatori hanno analizzato le parti in gomma che compongono le lavastoviglie e hanno evidenziato come in queste proliferano molto facilmente batteri nocivi. Durante l’analisi – recentemente pubblicata su Applied and Environmental Microbiology – gli studiosi hanno rilevato la presenza di Escherichia Coli, Pseudomonas (può provocare malattie polmonari) e Acinetobacter (può portare a patologie delle vie urinarie, della pelle e del cuore con esito fatale). Ma non solo: sono stati trovati anche diversi tipi di funghi come la Candida, il Cryptococcus e la Rhodotorula.

Come arrivano nella nostra lavastoviglie?
Secondo i ricercatori, i batteri e i funghi arrivano nella nostra lavastoviglie attraverso l’acqua del rubinetto la quale, tutti sappiamo, non è mai microbiologicamente pura al 100%. Ma possono anche arrivare attraverso alimenti contaminati o a causa di cani e gatti che si avvicinano all’elettrodomestico. Dopodiché l’ambiente caldo e umido che si forma all’interno ne facilita la proliferazione.

Quale pericolo corriamo?
Se godiamo di ottima salute probabilmente il rischio di sviluppare una patologia è relativamente basso, ma se abbiamo un sistema immunitario indebolito, abbiamo eseguito un trapianto di organi o siamo stati sottoposti a chemioterapia, allora potrebbe rappresentare un serio rischio per la nostra salute.

Come ridurre il rischio
Secondo i ricercatori si può ridurre al minimo il rischio di contaminazione avendo l’accortezza di pulire molto bene la gomma ogni volta che si termina un lavaggio. Questo riduce le probabilità che i batteri riescano a proliferare. D’altro canto, i ricercatori cercano di tranquillizzare tutte le persone che usufruiscono della lavastoviglie: non c’è bisogno di creare allarmismi, probabilmente il rischio di contagio batterico è estremamente basso. Per stabilirlo, tuttavia, saranno necessarie ulteriori verifiche.

Prova con il percarbonato
Un rimedio naturale ed ecologico per ridurre al minimo la formazione dei batteri che si formano nella lavastoviglie è quello di utilizzare il percarbonato di sodio. Si tratta di un prodotto (Sodium Carbonate Peroxide) che ha la caratteristica di decomporsi in sostanze già presenti in natura quindi non inquina, non contiene né enzimi né tensioattivi come i normali detergenti ed è un forte antibatterico e antifungino. Una delle peculiarità del percarbonato di sodio è quella di decomporsi a contatto con l’acqua calda e sviluppare ossigeno e carbonato. La reazione si innesca già a 30 gradi ma si ottengono risultati migliori intorno ai 55°. Per completare l’effetto igienizzante della lavastoviglie, si può aggiungere, nella vaschetta del brillantante, dell’acido citrico.