25 aprile 2024
Aggiornato 23:30
Multitasking e memoria

Il multitasking fa male: accorcia la memoria e persino il QI

Fare troppe cose contemporaneamente può danneggiare seriamente la memoria a lungo termine. Ma non si dimentica ciò che è importante

Forse da ora in poi non sarà più il caso di vantarsi se dimostriamo di essere capaci di fare un milione di cose nello stesso momento. Perché a forza di vivere in maniera così frenetica si otterranno più danni che benefici alla nostra salute. Tant’è vero che – con molta probabilità – assisteremo a una riduzione della memoria e, con il passare del tempo, persino a una riduzione del quoziente intellettivo. Il motivo? La nostra materia grigia piano piano si logora.

Il multitasking dà un taglio al cervello
Uno studio condotto da un team di ricerca dell’Università di Los Angeles ha mostrato come fare mille cose contemporaneamente, esibendo le proprie abilità di multitasking, ci porta a una riduzione della materia grigia cerebrale. Ed è così che si riduce la creatività, la memoria a lungo termine e persino il quoziente intellettivo. Insomma, nel giro di pochi anni – dopo esserci vantati di sapere fare tante cose – passeremo dalle stelle alle stalle.

Troppa attenzione
Il problema principale è che il nostro cervello, con il multitasking, impegna eccessive risorse mentali su un vasto numero di compiti e nello stesso momento. In questo modo porta a un’usura eccessiva le nostre funzioni cerebrali, riducendo la memoria. Dividendo l’attenzione su più cose, infatti, viene ostacolato il processo di memorizzazione.

Lo studio
Durante lo studio, i ricercatori hanno coinvolto 192 volontari e hanno chiesto loro di ricordare il maggior numero di parole possibili che si trovavano proiettate su uno schermo. A tutti sono state fatte visualizzare 120 parole suddivise in sei gruppi. Ogni parola era visibile per tre secondi e associata a un numero. Quest’ultimo era il punteggio che avrebbero assegnato ai volontari nel caso in cui si fossero ricordati quella determinata parola.

I risultati
Durante il test i partecipanti potevano scegliere se concentrarsi solo sulle parole, oppure ascoltare anche musica o premere un tasto del computer quando sentivano tre numeri dispari in sequenza. Dai risultati è emerso che chi non aveva avuto distrazioni ha ricordato mediamente 8 parole su 20. Mentre quelli che erano attenti ai numeri solo 5 su 20. D’altro canto chi ascoltava anche musica non aveva evidenziato una riduzione mnemonica.

Le cose importanti non si dimenticano
E’ però importante sottolineare che anche chi faceva più cose insieme non ha avuto riduzioni della memoria per quanto riguardava le parole più importanti, ovvero quelle che avevano un numero più alto. «Quando la nostra attenzione viene divisa non ricordiamo tutto perfettamente, ma siamo ancora capaci di focalizzarci su ciò che riteniamo rilevante. Una capacità che è forse un adattamento a un mondo in cui le interruzioni della concentrazione sono sempre di più, basti pensare alle continue notifiche di messaggi sullo smartphone. Tuttavia, se dobbiamo studiare qualcosa di nuovo o applicarci a un compito complesso, meglio evitare distrazioni: ricorderemo di più», conclude Catherine Middlebrooks, autrice dello studio.