19 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Alimenti funzionali: il caffè

Insufficienza cardiaca, il caffè ne riduce il rischio. Anche di Ictus

Una nuova ricerca mette in evidenza il ruolo del tanto amato caffè anche nella riduzione del rischio di insufficienza cardiaca, o scompenso, e anche dell'ictus

Il caffè pare riduca il rischio di insufficienza cardiaca
Il caffè pare riduca il rischio di insufficienza cardiaca Foto: Shutterstock

STATI UNITI – Dai ricercatori della University of Colorado School of Medicine di Aurora giunge una buona notizia per gli amanti del caffè. Secondo il loro studio, appena presentato all'American Heart Association (AHA) Scientific Sessions 2017, tenutasi ad Anaheim in California, bere caffè riduce il rischio di insufficienza cardiaca (o scompenso) e anche di ictus. Ecco così che la tanto amata tazzina diviene una sorta 'rito salutare', e dunque non solo momento di pausa o piacere.

Una relazione inversa tra quantità di caffè e insufficienza cardiaca
La dott.ssa Laura Stevens, insieme ai colleghi Carsten Görg e David Kao, hanno usato un sistema di apprendimento meccanizzato accanto alle tecniche tradizionali di analisi dei dati, per scoprire una relazione inversa tra quanti caffè beviamo alla settimana e quanto siamo esposti all'insufficienza cardiaca e all'ictus. Per far ciò, i ricercatori hanno utilizzato uno speciale algoritmo casuale nell'applicazione per esaminare i dati provenienti dallo studio Framingham Heart, che è in svolgimento dal 1948, fornendo informazioni cruciali sulla salute cardiovascolare. L'apprendimento automatico si ritiene possa fare previsioni basate sulle associazioni di dati, e negli ultimi anni questo modello è stato sempre più utilizzato nella ricerca sanitaria e sulla salute. Ciò è in parte perché consente ai ricercatori di eseguire in modo più efficiente l'attività di data mining (ossia quell'insieme di tecniche e metodologie che si basano sull'estrazione di una informazione o di una conoscenza a partire da grandi quantità di dati, attraverso metodi automatici o semi-automatici). Dopo aver compiuto l'analisi dei dati sulla macchina, Stevens e colleghi hanno scoperto che una tazza di caffè in più ogni settimana è associata a un rischio minore del 7% di insufficienza cardiaca e dell'8% di ictus. La stessa conferma si è avuta poi analizzando in dati aggiuntivi in maniera tradizionale, a conferma dei benefici associati all'assunzione di caffè. Nonostante le evidenze, i ricercatori sottolineano tuttavia che lo studio non ha dimostrato un nesso di causalità.

Analizzare i fattori di rischio
Gli autori dello studio fanno sapere che continueranno a esplorare i fattori di rischio per questi due eventi e che intendono comprendere meglio come la nostra dieta influenza la nostra salute cardiovascolare. La loro speranza è che i metodi di apprendimento meccanizzati saranno efficaci nello scoprire i colpevoli finora sconosciuti. «I nostri risultati suggeriscono che l'apprendimento automatico potrebbe aiutarci a individuare fattori aggiuntivi per migliorare i modelli di valutazione dei rischi esistenti. Gli strumenti di valutazione del rischio attualmente utilizzati per prevedere se qualcuno potrebbe sviluppare malattie cardiache, in particolare insufficienza cardiaca o ictus, sono molto buoni ma non sono esatti al 100 per cento», conclude il dottor Kao.