18 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Neonata cade al San Raffaele di Milano

Neonata cade durante il parto. Il padre: «chi ha sbagliato deve pagare»

Una bambina appena nata cade rovinosamente a terra a causa di una probabile mancata assistenza del personale, riportando una frattura cranica. I dettagli dell’accaduto

Neonata cade durante il parto al San Raffale di Milano
Neonata cade durante il parto al San Raffale di Milano Foto: Shutterstock

L’angoscioso episodio si è verificato al San Raffele di Milano: una donna partorisce in una situazione tutt’altro che normale ed è così che la piccola, appena nata, cade rovinosamente a terra. Ma i responsabili, secondo i genitori, devono pagare. Ispettori inviati al San Raffaele di Milano.

La vicenda
Il 10 ottobre una donna di trent’anni arriva al San Raffaele di Milano a causa dell’imminenza di un parto. Non è giorno e quindi il personale è ridotto. È già scoccata la mezzanotte e la donna, a causa di una (probabile) mancata assistenza, si vede costretta a partorire in condizioni disagiate. La bimba cade a terra ed evidenzia una frattura cranica proprio al momento dalla nascita. Ecco tutti i dettagli della vicenda.

Il parto
La mamma Daniela arriva insieme al suo compagno al San Raffaele di Milano, ma secondo alcune ricostruzioni (da verificare) pare che non riesca ad ottenere un’assistenza sufficiente e immediata. Si vede infatti costretta a partorire velocemente nel corridoio e di fronte alle sale parto. Sono appena passati 35 minuti dalla mezzanotte e la piccola, al momento della nascita, cade e riporta una «frattura della teca cranica».

Querela per lesioni colpose
I neogenitori si chiamano Marco Donegà – di 35 anni – e Daniela Rinaldi di 30 anni. Per fare luce su questa questione e punire gli eventuali responsabili, madre e padre chiedono l’assistenza di due avvocati: Simona Giannetti e Gaetano Nicosia. L’idea è quella di presentare una querela per lesioni colpose contro il San Raffaele di Milano. Il fatto alquanto strano è che la versione riportata da alcuni quotidiani appare molto diversa da quella dichiarata dal San Raffaele. Per questo motivo sono necessarie delle verifiche.

Commissione di Verifica
Siccome le dichiarazioni dei genitori sembrano non coincidere con precisione con quelle del personale del nosocomio, l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, ha richiesto una «commissione di verifica». Questa aiuterà a comprendere meglio come si sono svolti esattamente i fatti nella notte tra il 9 e il 10 ottobre.

Una prassi
«In merito al travaglio precipitoso avvenuto nel corridoio del blocco parto dell’ospedale San Raffaele di Milano, in seguito al quale la neonata è caduta sul pavimento prima che il personale intervenisse, la Regione Lombardia, come da prassi in situazioni di criticità, ha dato mandato all’Ats di Milano di istituire una commissione di verifica che dovrà appurare la correttezza delle procedure attuate», spiega Gallera in una nota. «La verifica si limiterà ad accertare che non ci siano state falle nel percorso di assistenza offerto alla paziente dallo staff sanitario dell’ospedale San Raffaele».

La commissione di verifica
Faranno parte della commissione di verifica Maurizio Panciroli, direttore sanitario dell’Agenzia di tutela della salute Metropolitana, Antonio Vitiello, medico legale dell’Asst Santi Paolo, Anna Maria Marconi, primaria della clinica di Ostetricia e ginecologia del San Paolo e Roberto Bellù, primario della Neonatologia all’Asst di Lecco.

Interverrà la polizia giudiziaria
Oltre alla commissione di verifica, potrebbe intervenire anche la polizia giudiziaria dopo la deposizione della denunzia presso la Procura. La buona notizia è che domenica scorsa, i genitori sono potuti tornare a casa insieme alla bimba, sperando che l’accaduto non avrà alcuna ripercussione sulla salute futura della piccola. D’altro canto anche l’assessore Gallera – a nome di tutti i cittadini – esprime il massimo della solidarietà per l’episodio accaduto alla giovane coppia. «Colgo l’occasione per rivolgere ai genitori della piccola tutta la vicinanza di Regione Lombardia per l’accaduto».