19 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Tumore al seno e PI3K-C2a

Tumore al seno: ecco la proteina che migliorerà l’efficacia della cura

Alcuni ricercatori Torinesi sono riusciti a identificare una nuova proteina chiamata PI3K-C2a. Grazie ad essa sarà possibile avere a disposizione terapie personalizzate e con minor effetti collaterali

La proteina che migliora l'efficacia della chemioterapia
La proteina che migliora l'efficacia della chemioterapia Foto: Shutterstock

TORINO – Una scoperta, il cui merito è di alcuni scienziati italiani, potrebbe migliorare la qualità della vita di molti pazienti oncologici. In particolare a tutte le donne affette da tumore al seno che – grazie a una semplice proteina – avranno a disposizione una cura decisamente più efficace. Ecco tutti i dettagli.

Un importante aiuto in chemioterapia
Tra i farmaci più noti contro il tumore al seno c’è il chemioterapico tassolo (o Taxolo), un farmaco che contiene dei particolari principi attivi noti come tassani che deriverebbero direttamente dalle foglie del tasso. E sarebbero loro le molecole principali distruttrici delle cellule cancerogene. Ora, grazie a una nuova proteina – utilizzata come marcatore – sarà possibile scegliere in maniera molto più precisa il livello di tassani per intervenire efficacemente contro il tumore.

La proteina PI3K-C2a
La proteina in questione si chiama PI3K-C2a e, utilizzata come biomarcatore, permetterà di identificare una cura più personalizzata, idonea ed efficace a seconda del paziente che verrà trattato. Secondo quanto emerso da una ricerca coordinata professor Emilio Hirsch, infatti, bassi livelli di tale proteina nelle donne affette da tumore aumenta la sensibilità all’azione dei tassani. La scoperta è stata recentemente pubblicata su Cancer Cell.

Più efficacia, meno effetti collaterali
Grazie a questa scoperta i medici potranno valutare il giusto dosaggio di tassani a seconda della persona affetta da tale patologia. Ma non solo: molte donne – quelle che hanno bassi livelli della proteina PI3K-C2a – potranno ridurre gli effetti collaterali perché è molto probabile che siano sufficienti dosi e cicli inferiori. Lo studio è stato reso possibile grazie a un finanziamento dell’AIRC – l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro – e condotto da Federico Gulluni, Miriam Martini e Maria Chiara De Santis.

I numeri
In Italia ogni anni ci sono quasi cinquantamila casi di tumore al seno, che sono causa di migliaia di morti sono in Piemonte. Il tasso di sopravvivenza nel tumore non metastasico è molto elevato grazie alla chemioterapia abbinata all’immunoterapia.