19 aprile 2024
Aggiornato 22:30
Fumo di sigaretta

11 milioni di italiani continuano a fumare. Le 5 malattie che rischi se continui a farlo anche tu

Il vizio del fumo non mette solo a rischio di contrarre un cancro ai polmoni o ad altri organi. In realtà ci sono molte probabilità di sviluppare molte altre patologie gravi. Eccone alcune

11 milioni di persone non riescono a smettere di fumare
11 milioni di persone non riescono a smettere di fumare Foto: Shutterstock

In Italia ci sono oltre undici milioni di fumatori e, nonostante spesso siano consapevoli dei rischi – e dei costi – continuano a farlo. Il maggior problema è trovare la forza di volontà per smettere definitivamente. Ma per farlo, a volte, è necessario conoscere i reali danni causati dal fumo di sigaretta. Danni che non comprendono solo il cancro ai polmoni e che si estendono anche alle persone che vivono in casa con noi attraverso il fumo di seconda e terza mano.

Le donne rischiano un infarto
Un infarto cardiaco, per le donne che fumano molto, è sempre dietro l’angolo. Tutto ciò è quanto emerge da un recente studio condotto dall’Università di Sheffield e del South Yorkshire Cardiothoracic Centre (SYCC). I risultati, presentati all’American College of Cardiology’s annual Scientific Sessions a Washington DC, riportano come il rischio maggiore si evidenzi nelle donne sotto i 50 anni. Le probabilità di subire un infarto è 13 volte maggiore a causa della conformazione delle arterie coronarie che nelle donne sono di dimensioni inferiori. «La constatazione che le donne più giovani [sotto i 50 anni] hanno mostrato un’incidenza significativamente maggiore probabilità di un grave attacco di cuore rispetto agli uomini più giovani è stata una sorpresa in quanto v’è una convinzione generale che i ciclici ormoni femminili offrono un grado di protezione cardiovascolare – ha spiegato il cardiologo Ever Grech dell’Università di Sheffield – Questo studio ha anche dimostrato che, quando non è più presente nelle donne in post-menopausa la protezione ormonale, c’era una ancora maggiore differenza di genere nel rischio di attacco di cuore tra i fumatori maschi e femmine».

Puoi provocare disturbi psichiatrici nei tuoi figli
Il fumo passivo mette a serio rischio disturbi psichiatrici anche i bambini. Una recente ricerca condotta da scienziati canadesi è riuscita a dimostrare che i bambini esposti al fumo di tabacco possono adottare comportamenti antisociali. Tra questi emergono aggressività e problemi di condotta in ambito scolastico. Quindi se nei primi anni di vita li teniamo in casa con noi fumatori possiamo pregiudicare per sempre il loro stato di salute. Sta a noi genitori, dunque, proteggerli da eventuali danni. «I bambini piccoli hanno poco controllo sulla loro esposizione al fumo di tabacco in casa, che è considerato tossico per il cervello, nel momento in cui il suo sviluppo è esponenziale», spiega la professoressa Linda Pagani dell’Università di Montreal in Quebec (Canada). Altri comportamenti tipici dei figli dei fumatori sono il desiderio di danneggiare gli altri, il voler violare le norme sociali, l’aggressività, il furto e il rifiuto di rispettare l’autorità. «Queste associazioni a lungo termine dovrebbero incoraggiare i decisori politici e gli operatori sanitari pubblici a sensibilizzare i genitori sui rischi dello sviluppo in seguito all’esposizione al fumo di seconda mano», continua Pagani. Durante lo studio, pubblicato su Indoor Air, si è potuto evidenziare come i bambini che sono stati esposti al fumo da 1,5 a 7,5 anni, all’età di 12 anni, hanno cominciato ad avere comportamenti antisociali. Un altro studio ha invece evidenziato come fumare durante la gravidanza danneggia le cellule cerebrali del proprio bambino.

Danneggia il DNA
Uno studio condotto dal National Institute of Environmental Health Sciences, mostra che il fumo di sigaretta provoca danni al DNA causando l’alterazione di più di 7mila geni, circa un terzo dei geni umani conosciuti. Le alterazioni ai geni sono quelle definite come ‘metilazioni del DNA’. Si tratta, nello specifico, di mutazioni genetiche che non alterano il codice sottostante dei geni, ma possono cambiarne l’espressione o l’attivazione. Dette modifiche possono causare molte malattie, anche trent’anni dopo che i fumatori hanno smesso. «Anche se questo dà risalto effetti residui del fumo a lungo termine – sottolinea la dott.ssa London – la buona notizia è che prima si può smettere di fumare, meglio è». Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Circulation: Cardiovascular Genetics.

Il fumo rincretinisce
I ricercatori dell’Università di Edimburgo hanno scoperto che il fumo accelera l’invecchiamento del cervello, con tutta una serie di effetti negativi. Tra questi la riduzione dell’intelligenza, la compromissione della capacità di pensiero, della pianificazione, del processo decisionale e del problem-solving. Ma non solo: può peggiorare anche la memoria, l’attenzione, il linguaggio e la consapevolezza. Pare infatti che il fumo assottigli la massa cerebrale. In particolare, lo strato esterno del cervello, chiamata corteccia cerebrale, con il passare degli anni e l’invecchiamento si assottiglia naturalmente. Ma i ricercatori hanno scoperto che il fumo può accelerare questo processo di circa il doppio.

Rischi la schizofrenia
Un altro studio, condotto dai ricercatori del King’s College di Londra, ha associato il vizio del fumo a malattie psichiatriche piuttosto gravi come la schizofrenia. I risultati hanno evidenziato che il 57% delle persone affette da psicosi già fumava durante il primo episodio psicotico, con il doppio di probabilità di sviluppare la schizofrenia, rispetto a chi non aveva mai fumato. Il dottor James MacCabe, del King’s College, ha commentato lo studio avvertendo che è necessario «aprire gli occhi alla possibilità che il tabacco possa essere un agente eziologico nella psicosi». Il team di ricerca ha precisato che, anche se il rischio esiste, la maggior parte dei fumatori non sviluppa la schizofrenia (per fortuna). Tuttavia è essenziale porre attenzione su eventuali alterazioni del comportamento nei soggetti fumatori.