23 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Tonno all’istamina

Tonno all’istamina: decine di intossicati. I sintomi e come riconoscerlo

Torna l’incubo del tonno. Anche a Vicenza si contano decine di persone intossicate dal tonno eccessivamente ricco di istamina. Ecco come riconoscerlo

Tonno all'istamina
Tonno all'istamina Foto: Shutterstock

Ci sarà mai un momento in cui nelle nostre tavole si troverà qualcosa di veramente sicuro? Probabilmente no. Aumentano, infatti, anche i casi di intossicazione – in Italia – causati dal consumo di tonni che arrivano dalla Spagna. Ecco cosa è accaduto.

Decine di intossicati
I casi di intossicazione da tonno spagnolo aumentano e adesso arrivano anche in Veneto, più precisamente, a Vicenza. Nei giorni precedenti sono già stati segnalati altri casi in Puglia, Lazio e Basilicata. E mentre i ritiri continuano, il rischio di incappare nel tonno sbagliato è ancora una realtà.

Troppa istamina
Il problema principale si è verificato a causa dell’eccesso di istamina contenuto in alcuni tranci di tonno a pinne gialle. Si tratta di un prodotto venduto nelle pescherie di tutta Italia, decongelato e importato dalla Spagna. Quindi, prima di acquistarlo è bene accertarsi della provenienza.

Sintomi da intossicazione
I casi di intossicazione a Vicenza si sono presentati soprattutto presso l’ospedale San Bortolo. Varie persone ricoverate, o sotto osservazione, hanno evidenziato intossicazione alimentare causata dalla degradazione dell’istidina. Il risultato è una reazione allergica provocata da una tossina presente nel tonno.

I segnali a cui fare attenzione
Gli esperti avvertono tutti i consumatori: se proprio si vuole acquistare del tonno prima di tutto è importante richiederne la provenienza. Evitare l’acquisto, quindi, se proviene dalla Spagna. Inoltre, è bene porre molta attenzione alla sua colorazione prima del consumo. Con molta probabilità il tonno ricco di istamina presenta una colorazione bluastra. In tal caso cucinarlo diviene un vero e proprio rischio per la salute.

Conservato male
A detta degli esperti, il tonno proverrebbe da un’azienda dell’Andalusia che non solo ha lavorato il pesce molto male ma l’ha conservato nel peggiore dei modi. In più, probabilmente per ovviare al fatto che non sono state seguite le corrette norme di conservazione, ha aggiunto degli additivi allo scopo di stabilizzare il prodotto. Il risultato è un pesce tossico e ricchissimo di istamina.

Pericoloso anche nei soggetti non allergici
Un prodotto di questo genere, essendo ricco di istamina, può rappresentare un pericolo anche per i soggetti non allergici. In tutte le persone infatti può provocare fenomeni di ipersensibilizzazione, con tutti i sintomi molti simili alla cosiddetta sindrome sgombroide. Si tratta, sostanzialmente, di una manifestazione simil-allergica che provoca cefalea, bruciore del palato, dermatiti, arrossamento cutaneo, prurito, nausea, diarrea, crampi addominali e, più raramente, rialzo termico. Va tuttavia sottolineato che se si tratta di persone in buono stato di salute dovrebbero riuscire a guarire in tempi piuttosto brevi senza l’utilizzo di farmaci. In Spagna la sindrome sgombroide ha già colpito oltre quattrocento persone.