Colesterolo alto: i grassi non c’entrano. Il vaccino per eliminarlo per sempre
Il colesterolo alto non è causato da un eccesso di grassi. Anzi, aumentarli potrebbe essere addirittura benefico. I risultati di un recente studio canadese
Quello del colesterolo è un dibattito senza fine che è iniziato almeno un decennio fa. Negli ultimi anni, tuttavia, anche la ricerca medica sta cambiando lentamente direzione scagionando, per esempio, uova e formaggi. Due alimenti un tempo imputati di causare malattie cardiovascolari. Ora nuove ricerche potrebbero ribaltare per sempre il nostro modo di concepire il colesterolo alto.
Colpa dei grassi?
Probabilmente no. Se fino a poco tempo fa tutti temevano di contrarre patologie cardiovascolari a causa dell’eccesso di grassi, ora qualcosa sta cambiando. La letteratura scientifica riporta infatti diversi studi che ritengono i grassi amici del cuore, piuttosto che il contrario. Sempre fermo restando che ci vuole equilibrio – quindi sono proibiti gli eccessi - devono essere totalmente esclusi dalla dieta i grassi trans. Inoltre, secondo quanto emerge dallo studio Pure, recentemente presentato dal al congresso della Società europea di cardiologia (Esc), bisogna evitare di essere troppo rigidi in fatto di grassi. Meglio osservare altre regole, decisamente più importanti.
Ridurre i grassi non migliora la salute
Una ricercatrice canadese di nome Mahshid Dehghan e coordinatrice al del Population Health Research Institute della McMaster University, ritiene che «limitare l'assunzione di grassi non migliora la salute». Al contrario, si possono ottenere benefici evidenti se si apporta alla dieta un cambiamento totalmente diverso: ridurre il livello dei carboidrati. «Riducendo l'apporto dei carboidrati al di sotto del 60 per cento dell'energia totale, e aumentando l'assunzione di grassi totali fino al 35 per cento», si otterrebbero benefici nella riduzione del colesterolo.
Quindi il colesterolo non è pericoloso?
No. Il colesterolo per ora rimane sempre un fattore di rischio cardiovascolare. Sia se i livelli di LDL sono alti che – secondo una nuova ricerca – se sono in eccesso i livelli di HDL (o colesterolo buono). Quindi se le analisi dicono che tali valori sono alterati il rischio di infarto, ictus e eventi cardiovascolari è alle porte. Tuttavia, i ricercatori ribadiscono che se si vogliono ridurre i livelli di colesterolo, tagliare sui grassi non serve a nulla.
Il colesterolo è influenzato da altri fattori
«I livelli di colesterolo nel sangue sono influenzati da fattori genetici e ambientali, e molto spesso è l'interazione tra questi a determinarne i valori», spiega Alberto Zambon a La Repubblica. Zambon è un lipidologo che insegna Medicina interna all' università di Padova. Per ridurre il rischio si raccomanda sempre di fare attività fisica che può essere anche moderata come una camminata veloce di circa trenta minuti al giorno.
In arrivo il vaccino anticolesterolo
C’è un vaccino per (quasi) tutto. L’avreste mai detto che a breve ci sarà anche quello per il colesterolo? Se tutto andrà in porto, infatti, sarà possibile curare quella che attualmente è conosciuta come una delle cause principali degli eventi cardiovascolari. I primi risultati sul farmaco sono molto entusiasmanti e ora si sta già passando alle verifiche sugli esseri umani. Lo studio pubblicato sull’European Heart Journal è riuscito a dimostrare come sia possibile ottenere un’immunità totale dal colesterolo alto inducendo l’organismo a produrre anticorpi contro un enzima chiamato PCSK9 (proprotein subtilisina covertase/Kexin tipo 9). Tale enzima svolge un ruolo chiave nella prevenzione dell’accumulo di colesterolo ‘cattivo’ o LDL (lipoproteine a bassa densità). Il vaccino «AT04A è stato in grado di indurre anticorpi specifici dell’enzima PCSK9 per tutto il periodo di studio nella circolazione sanguigna dei topi trattati – ha spiegato il dottor Günther Staffler, chief technology officer di Affiris (la società che ha sviluppato AT04A) – Di conseguenza, i livelli di colesterolo sono stati ridotti in modo coerente e duraturo, con una conseguente riduzione dei depositi di grasso nelle arterie e del danno aterosclerotico, nonché una minore infiammazione della parete arteriosa». «La riduzione dei livelli di colesterolo totale – continua Staffler – era significativamente correlata alla concentrazione di anticorpi indotti, dimostrando che gli anticorpi indotti causato la riduzione del colesterolo e, inoltre, sono in ultima analisi responsabili della riduzione dello sviluppo dell’aterosclerosi. Dato che le concentrazioni anticorpali sono rimasti elevate anche al termine dello studio, si può presumere che avrebbero continuato a ridurre i livelli di colesterolo per qualche tempo, con conseguente effetto di lunga durata, come è stato dimostrato in studi precedenti».
Mai più senza colesterolo?
«Se questi risultati si tradurranno con successo negli esseri umani – conclude il dott. Staffler – questo potrebbe significare che, come gli anticorpi indotti persistono per mesi dopo una vaccinazione, potremmo sviluppare una terapia di lunga durata che, dopo la prima vaccinazione, ha solo bisogno di un richiamo annuale. Questo comporterebbe un trattamento efficace e più conveniente per i pazienti, nonché maggiore compliance del paziente».
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