27 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Fake news e vaccini

Vaccini: ecco le 8 fake news spiegate da Burioni

Tutte le bufale in fatto di vaccini smentite dal medico e ricercatore Roberto Burioni. Dalla fake news sull’autismo all’arricchimento delle case farmaceutiche

Le fake news in fatto di vaccini
Le fake news in fatto di vaccini Foto: Shutterstock

Di fake news riguardo i vaccini ne è pieno il mondo, soprattutto il web. La maggior parte delle informazioni fornite sono totalmente antiscientifiche, una di queste è che sarebbero incriminati di provocare l’autismo. Nonostante ciò è impossibile affermare che i vaccini siano sicuri al 100%: trattandosi pur sempre di un farmaco, il vaccino può portare a effetti collaterali anche gravissimi. D’altro canto i casi di questo genere – per fortuna – sono molto rari. Come accade per tutti i prodotti farmaceutici è fondamentale valutare il rapporto rischio-beneficio. È più rischioso contrarre la malattia o vaccinarsi? Ecco cosa ne pensa il professor Burioni che ha smentito le bufale più frequenti su questo tema.

Solo in Italia facciamo così tante vaccinazioni
Non è assolutamente vero. In realtà anche negli altri paese vengono somministrati almeno dieci vaccini. In alcuni, però, non c’è stato bisogno di particolari obblighi perché il 90% delle persone si vaccina in maniera del tutto spontanea. La conseguenza è che le coperture in molti paesi esteri sono altissime e in Italia bassissime, a dimostrarlo sono i migliaia di casi di morbillo verificatosi nell’ultimo periodo.

I vaccini causano l’autismo?
L’autismo c’è sempre stato ed è presente anche nei bambini non vaccinati. A dimostrarlo sono stati recenti studi condotti su bambini ad altissimo rischio, fratelli di bambini autistici. Su di loro il vaccino non ha provocato nessun effetto avverso che potrebbe far pensare a un disturbo dello spettro autistico. Inoltre tra i bambini vaccinati – che sono milioni – ci dovrebbe essere una percentuale più elevata di autismo, cosa che non accade. Non a caso le lesioni cerebrali che si rilevano in caso di tale patologia sono presenti persino prima della nascita. Inoltre studi hanno dimostrato che l’autismo può essere facilmente diagnosticato prima che il bambino venga sottoposto a vaccinazioni.

I vaccini hanno effetti collaterali gravissimi
È vero può capitare – come qualsiasi farmaco, anche naturale – ma l’incidenza è minima e si attesta a meno di un caso su un milione di vaccini. D’altro canto il rapporto rischio-beneficio sembra essere molto favorevole se si pensa alle gravi conseguenze dal contrarre una determinata malattia.

I vaccini indeboliscono il sistema immunitario
In realtà è l’opposto: i vaccini rinforzano il nostro sistema immunitario fornendogli gli strumenti indispensabili per non contrarre ulteriori malattie. Ma non solo: contrarre alcune patologie come il morbillo potrebbe davvero provocare un’immunosoppressione e rischi per la salute.

Ci guadagnano solo le case farmaceutiche
Non è vero. I dati ci dicono che nell’anno 2015 in Italia i vaccini hanno permesso un fatturato di 318 milioni di euro, pari all’1,4% della spesa farmaceutica. Mentre i farmaci per malattie per cui non è disponibile il vaccino – tra queste l’epatite C – fatturano almeno sei volte tanto. Inoltre ogni euro speso in vaccini ne fa risparmiare almeno 30 in cure. Quindi, il vero affare per le case farmaceutiche sono i malati e non i vaccinati.

Chi è vaccinato diventa infettivo
Non è vero e comunque non tutti. La maggior parte dei vaccini è costituito da batterici inattivi o da soli anticorpi. C’è un minimo di probabilità nei vaccini che contengono i virus vivi come l’MPR (morbillo, rosolia, parotite) ma sono talmente deboli che difficilmente sono non in grado di infettare altri individui. Mentre i vaccinati contro la varicella possono trasmettere con più facilità il virus proveniente dal vaccino, ma si tratta di casi rari: sono stati registrati sette casi in 22 anni.

I vaccini vengono somministrati troppo presto
In realtà non è poi così presto: se il neonato contraesse alcuni tipi di patologie come la pertosse e l’emofilo di tipo B rischierebbe di perdere la vita. Al contrario con il vaccino al massimo sviluppa un po’ di febbre.

I vaccini sovraccaricano il sistema immunitario
Nel nostro organismo sono presenti alcune sostanze, denominate antigeni, in grado di stimolare la risposta immunitaria. I vaccini ne contengono circa 200. Se però viene rapportato a un semplice graffio sulla pelle, la produzione di antigeni è minima. Infatti una ferita scatena milioni di antigeni e una puntura di zanzara diverse migliaia. Secondo alcune teorie si potrebbe vaccinare una persona – senza rischi per la salute – con diecimila vaccini in un’unica soluzione.