26 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Patologie polmonari letali in agguato

Le pulizie di casa possono uccidere. Casalinghe, e non solo, a rischio

Usare detersivi e candeggianti per le pulizie in casa è stato collegato a un elevato rischio di sviluppare malattie polmonari mortali come la BPCO, o broncopneumopatia ostruttiva, una delle cause principali dei disturbi dell'apparato respiratorio

Detersivi e candeggianti aumentano il rischio di malattie polmonari come la BPCO
Detersivi e candeggianti aumentano il rischio di malattie polmonari come la BPCO Foto: Shutterstock

STATI UNITI – Un largo studio condotto dai ricercatori dell’Università di Harvard e dell’Istituto Nazionale di Salute e Ricerca Medica (Inserm) ha rivelato che usare prodotti di pulizia in casa, come per esempio i candeggianti e disinfettanti, aumenta in modo considerevole il rischio di sviluppare malattie polmonari croniche mortali, come per esempio la BPCO, broncopneumopatia ostruttiva.

Trent’anni di studio
Lo studio si è svolto durante il lungo arco di trent’anni, durante i quali i ricercatori hanno seguito la vita e la salute di oltre 55mila infermieri negli Stati Uniti. Il focus era valutare l’incidenza delle malattie polmonari croniche nelle persone che utilizzano anche una sola volta alla settimana detersivi, candeggianti e disinfettanti. Durante questo periodo, a 663 dei partecipanti è stata diagnosticata la condizione. Si è così scoperto che bastava un’esposizione limitata a queste sostanze per aumentare le probabilità di sviluppare una malattia polmonare cronica e letale fino al 32%.

La malattia più diffusa
L’uso di detergenti di questo genere ha dunque evidenziato come si potesse essere vittime di una malattia grave come la BPCO, che raggruppa una serie di patologie polmonari come l’emfisema o la bronchite cronica che rendono difficile respirare e il ricambio d’aria nei polmoni. Si stima che, ogni anno, siano milioni le persone al mondo che muoiono per malattie polmonari croniche. Per esempio, tra i disturbi dell’apparato respiratorio, la Bpco è la malattia che presenta sia il maggior numero di casi, sia il maggior numero di giornate di degenza (più di tumori respiratori e polmoniti), secondo Epicentro, il portale dell’ISS.

L’uso dei detersivi e le malattie
Già l’uso di disinfettanti è stato in precedenza associato a un aumento del rischio di problemi respiratori come l’asma. Ma questo nuovo studio si ritiene essere il primo a identificare un legame tra la BPCO e specifiche sostanze chimiche usate per la pulizia conosciute come composti quaternari di ammonio (o Quat - Quaternary Ammonium Compounds). «I potenziali effetti negativi dell’esposizione ai disinfettanti sulla BPCO hanno ricevuto molta meno attenzione, anche se due recenti studi nelle popolazioni europee hanno dimostrato che il lavoro di addetto alle pulizie è stato associato a un rischio più elevato di BPCO – spiega la dott.ssa Orianne Dumas, ricercatrice dell’Inserm – Secondo le nostre conoscenze, siamo i primi a segnalare un legame tra disinfettanti e BPCO tra gli operatori sanitari e a investigare su determinati prodotti chimici che potrebbero essere alla base di questa associazione».

Il legame pericoloso
Allo stato attuale non esistono linee guida per l’uso quotidiano, per esempio, della candeggina, ma i ricercatori sperano che questo possa essere oggetto di indagine e che si stabiliscano norme di sicurezza. «Alcuni di questi disinfettanti, come i candeggianti e i quat, sono spesso usati nelle famiglie e il potenziale impatto dell’uso domestico dei disinfettanti sullo sviluppo della BPCO è sconosciuto – ha sottolineato Dumas – Studi precedenti hanno trovato un legame tra l’asma e l’esposizione ai prodotti di pulizia e i disinfettanti a casa, come candeggina e spray, quindi è importante indagare ulteriormente su questo».