20 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Sale e malattie cardiovascolari

È vero che il sale fa male al cuore? Secondo alcuni scienziati è una bufala

C’è chi afferma che il sale sia un veleno da cui starci alla larga e chi asserisce esattamente l’opposto: troppo poco sale metterebbe a serio rischio la salute del cuore

Il sale fa male al cuore
Il sale fa male al cuore Foto: Shutterstock

Il sale è un amico o un nemico del cuore? Secondo quanto emerge dal Congresso Europeo di Cardiologia a Barcellona, si tratta di un vero e proprio veleno per il nostro organismo. Ma c’è chi non la pensa affatto così. Gli studi in merito sono contrastanti ed eliminare troppo sale, a volte potrebbe far più danni che eccedere nell’uso. Ecco le ultime ricerche scientifiche in fatto di cloruro di sodio.

I risultati del congresso europeo di cardiologia
In merito ai risultati del Congresso Europeo di cardiologia – attualmente ancora in corso – pare che il sale sia molto pericoloso per la nostra salute e, di conseguenza, debba essere messo al mando. «L'assunzione di cloruro di sodio è una delle principali cause dell'alta pressione sanguigna e un fattore di rischio indipendente per la malattia coronarica e l'ictus», ha dichiarato all’Ansa Pekka Jousilahti, professore di ricerca presso l'Istituto nazionale per la salute e il benessere di Helsinki, in Finlandia.

Rischio di insufficienza cardiaca
Dai risultati dei nuovi studi  - condotti per oltre 12 anni su 4000 persone - è emerso come il sale aumenti il rischio di insufficienza cardiaca. Per capire meglio di quali dosi stiamo parlando possiamo dire che superare i 13,7 grammi al giorno raddoppi il rischio rispetto a chi ne consuma mediamente 6,8 al dì. Ricordiamo, tuttavia, che l’Organizzazione mondiale della Sanità ritiene che il consumo ottimale si attesti intorno a un massimo di 5 grammi al giorno. Ma l’ideale sarebbe non superare i 2,5.

C’è chi pensa sia una follia
D’altro canto ci sono scienziati che pensano che ridurre il sale sia una follia. In realtà una sua diminuzione non porterebbe nessun beneficio per il sistema cardiovascolare. Ma non solo: hanno scoperto che poco sale può essere estremamente nocivo per la salute del cuore. Ad asserirlo è una recente ricerca pubblicata sul New England Journal of Medicine la quale ha mostrato come un’assunzione inferiore ai 3 grammi al giorno fosse fortemente associata a eventi cardiovascolari. Mentre dai 3 ai 6 grammi al giorno potrebbe rappresentare la quantità ideale per ogni età. Va da sé che il comune sale da cucina non è la scelta migliore: meglio optare per il sale marino integrale che contiene tutti gli oligoelementi necessari per il nostro benessere.

Diminuire il sale non fa abbassare la pressione
Un altro studio, questa volta condotto su oltre duemila donne e uomini, della durata di ben 16 anni, ha evidenziato come la diminuzione del sale nella propria dieta non apporta alcun beneficio. «Non abbiamo alcuna prova che una dieta a basso contenuto di sodio possa avere un effetto benefico a lungo termine sulla pressione del sangue», ha dichiarato Lynn Moore, professore associato di medicina presso la Boston University School of Medicine negli Stati Uniti.

Dati recenti
Ciò che fa sorridere è questi dati sono ottenuti appena pochi mesi fa, a tal punto che si pensava di modificare le linee guida. I risultati di questo studio sono stati presentati all’Experimental Biology 2017 meeting, che si è tenuto a Chicago dal 22 al 26 aprile. Tutto ciò metterà in discussione le linee guida raccomandate sull’utilizzo del sale. «I nostri risultati aggiungono alla crescente evidenza che le attuali raccomandazioni per l’assunzione di sodio possono essere totalmente fuorvianti», continua Moore. Ora, però, è arrivato un nuovo congresso – con nuovi scienziati – e la teoria si ribalta di nuovo. Dobbiamo quindi credere a quello che si è svolto in primavera o all’ultimo di Barcellona? Che pare non aver trovato poi niente di nuovo?

A volta basta un po’ di calcio e magnesio
D’altro canto, i ricercatori che sostengono che il sale non faccia poi così male, hanno anche notato come i soggetti che introducevano più calcio e magnesio nella dieta avevano una pressione arteriosa decisamente più bassa.

I Sali migliorano la qualità del sonno
I Sali sembrano essere anche fortemente associati a buon funzionamento cerebrale e alla qualità del sonno. Gli ormoni neuromodulatori come l’adrenalina per esempio, hanno la capacità di migliorare anche il risveglio durante la mattinata. Pare che siano proprio questi gli ormoni implicati nella regolazione del livello dei Sali che circondano i neuroni cerebrali. In base al livello di questi Sali, i neuroni divengono più o meno sensibili alla stimolazione. Si può quindi asserire che il ruolo dei Sali è anche determinante nel ritmo sonno veglia. «Questa scoperta – spiega il prof. Nedergaard – rivela che studiare soltanto i neuroni al fine di comprendere l’attività cerebrale non è sufficiente. Dobbiamo includere tutte le cellule di supporto, in particolare i cosiddetti astrociti, che regolano il livello di sali nel cervello. Il cervello è più di un gruppo di neuroni che funzionano come un computer. Il fatto che il cervello ha bisogno di 7-8 ore di sonno per funzionare bene su una base quotidiana rivela che abbiamo bisogno di capire molto di più, oltre alla neurocomputazione». Ricordiamo che nel sale marino integrale sono presenti tutti gli oligoelementi essenziali alla regolazione dei Sali nel corpo. Una carenza potrebbe quindi determinare diversi problemi di salute.

E se la colpa fosse dello zucchero?  E non del sale?
Secondo quanto emerge da una ricerca condotta dai ricercatori del Saint Luke's Mid America Heart Institute in Kansas City e pubblicata sull’American Journal of Cardiology, lo zucchero, se assunto in quantità elevate, stimola l'ipotalamo provocando un aumento del battito cardiaco e della pressione sanguigna. «Lo zucchero deve essere considerato un predittore di rischio cardiovascolare, per questo bisognerebbe consigliare a chi soffre di pressione alta di tagliare lo zucchero e non il sale», ha dichiarato il dottor James Di Nicolantonio. In particolare, secondo gli studiosi, bisognerebbe stare attenti alle bevande gasate zuccherate, che causano picchi di ipertensione e aumentano le probabilità di avere un infarto.