28 marzo 2024
Aggiornato 19:30
Morto per aver atteso un esame

Napoli, muore a 23 anni dopo aver aspettato 4 ore al Pronto Soccorso. Era un codice rosso

Un ragazzo 23enne è morto per aver atteso quattro ore un esame. Antonio Scafuri, ricoverato in codice rosso per incidente stradale doveva essere sottoposto a una AgioTac, ma l’attesa lo ha ucciso. Lorenzin invia una Task Force a Loreto Mare

Muore dopo aver atteso 4 ore un esame al pronto soccorso
Muore dopo aver atteso 4 ore un esame al pronto soccorso Foto: Shutterstock

NAPOLI – Ancora un episodio di malasanità. Accade a Napoli, dove un ragazzo di 23 anni, Antonio Scafuri ha pagato con la vita le troppe lungaggini. Il ragazzo era stato ricoverato in codice rosso dopo un incidente stradale. Nonostante l’urgenza da dovuto aspettare 4 ore prima di essere trasferito in un altro ospedale – il Vecchio Pellegrini – dove avrebbe dovuto essere sottoposto a AgioTac. Solo che il giorno dopo il ricovero Antonio è morto.

I fatti
L’incidente è avvenuto a Ercolano, nei pressi di Villa Campolieto. Antonio Scafuri, di Torre del Greco, viaggiava a bordo di uno scooter insieme a un amico. Tutto andava bene fino a quando lo scooter è finito addosso a un’automobile impegnata in una manovra. Il ragazzo, seduto dietro come passeggero, con l’impatto è stato sbalzato dal sedile, finendo a molti metri di distanza.

Il giovane Antonio, poi soccorso è stato portato al Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Maria di Loreto Nuovo di Via Vespucci dopo una prima tappa al presidio di Boscotrecase – dove è stato ricoverato l’amico che era con lui in moto. Solo che alle 11:00 circa del mattino del 17 agosto è deceduto nella sala rianimazione del Loreto Mare, dopo una interminabile notte iniziata alle 21:46 della sera prima, passata in attesa di un esame.

La denuncia
Ad aver fatto conoscere maggiormente l’accaduto è stato il consigliere regionale e componente della commissione Sanità, Francesco Borrelli. Dopo aver diffuso la denuncia presentata dal responsabile del Pronto Soccorso del Loreto Mare, Alfredo Pietroluongo, si sono moltiplicate le polemiche circa le attribuzioni di responsabilità per la morte del ragazzo. Pietrolungo, in un esposto interno ritiene che il ritardo nell’assistenza potrebbe aver compromesso il quadro clinico del paziente, provocandone il decesso. Per questo motivo il responsabile punta l’indice contro un altro medico e alcuni infermieri dell’ospedale. Nella denuncia presentata da Borrelli si legge che si è verificata una «inosservanza ai più elementari doveri professionali. […] Ritardata assistenza è fatto gravissimo, occorre fare luce sull’accaduto e punire severamente eventuali colpevoli. Chiederò al direttore dell’ospedale Loreto Mare di avviare un’indagine interna per fare luce sulla gravissima vicenda».

Oltre quattro ore
Il ragazzo pare abbia dovuto attendere oltre quattro ore, nonostante il codice rosso e le evidenti condizioni critiche. «La denuncia di ritardata assistenza – sottolinea Borrelli – parla chiaramente di oltre quattro ore trascorse tra l’arrivo in codice rosso al Loreto Mare, la stabilizzazione del paziente e il successivo trasferimento al Vecchio Pellegrini per di più senza ambulanza rianimativa. Un fatto gravissimo che deve essere approfondito in modo capillare poiché occorre comprendere la natura di questo ritardo e verificare se lo stesso abbia compromesso ulteriormente il quadro clinico del ragazzo già complesso».

Il commento del Direttore Generale dell’Asl Napoli 1
«Esprimo dolore, sgomento e rabbia per la morte del giovane di 23 anni nel presidio ospedaliero del Loreto Mare, in circostanze che, se confermate, sono inaccettabili e incompatibili in una organizzazione ospedaliera», così si esprime il Direttore generale della Asl Napoli 1, Mario Forlenza sulla vicenda. «Ho avviato una indagine interna – prosegue Forlenza – tramite il servizio ispettivo aziendale per accertare eventuali omissioni o mancanze organizzative. Presenterò personalmente denuncia alla Procura».

La disperazione del padre
Come comprensibile la famiglia del giovane Antonio è distrutta. Il padre Raffaele Scafuri, disperato, dichiara: «Me l’hanno ucciso. Mio figlio era un leone e l’ho perso a causa della totale negligenza dei medici che l’avrebbero invece dovuto curare. Voglio la verità, soltanto la verità su quanto accaduto. E per questa verità combatterò ogni giorno della mia vita».

Lorenzin invia task force a Ospedale Loreto Mare
Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin ha disposto l'invio della task force per accertare quanto accaduto a Napoli all’ospedale Loreto Mare dove un giovane ricoverato in codice rosso in pronto soccorso è deceduto dopo aver atteso per ore il trasferimento ad altra struttura. Faranno parte della task force esperti dell'Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), Carabinieri del Nas e ispettori del Ministero della Salute, si legge nella nota del Ministero.