Entra nella stanza d’ospedale per pulire e si prende la tubercolosi. La TBC in Italia
Una donna delle pulizie presso l’Ospedale San Giovanni di Bellinzona si prende la tubercolosi soltanto per essere entrata in una stanza infetta che non era stata segnalata. Secondo l’EOC sono «Casi rari». La situazione TBC in Italia

BELLINZONA – Entra nella stanza dell’Ospedale San Giovanni di Bellinzona (Svizzera) per fare le pulizie e si prende la tubercolosi (TBC). È capitato a una sfortunata donna addetta alle pulizie che si era recata nella stanza infetta, ma che non era stata segnalata come tale. Un caso incredibile, che non doveva di certo capitare in una struttura sanitaria.
Il caso
A dare notizia dell’accaduto è la testata Ticinonline e, secondo quanto riportato, pare che la vicenda sia accaduta il 25 luglio, presso l’Ospedale San Giovanni, dove alla donna impiegata nell’impresa di pulizie sia stata diagnosticata la tubercolosi, che tuttavia pare sia in forma latente e non contagiosa. «In qualsiasi struttura sanitaria – ha commentato il portavoce dell’EOC Mariano Masserini – può accadere che pazienti ricoverati per motivi diversi rivelino solo in corso di degenza una malattia trasmissibile, non riconoscibile al momento del ricovero». Fatti di questo tipo possono «comportare un rischio di esposizione per il personale ospedaliero, nonostante le precauzioni abituali», tuttavia «è comunque piuttosto raro che eventi di questo tipo portino a una trasmissione avverata di tubercolosi».
La TBC in Italia
La tubercolosi fu scoperta il 24 marzo 1882 da Robert Koch, che ne identificò il bacillo responsabile. Secondo il Ministero della Salute la tubercolosi «rappresenta ancora oggi un grave problema di sanità pubblica a livello mondiale. E’ una delle prime 10 cause di morte in tutto il mondo. Nel 2015, per esempio, 10,4 milioni di persone hanno contratto la tubercolosi, mentre 1,8 milioni sono morte a causa della malattia.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito l’Italia un Paese ‘a bassa endemia’, con i suoi meno di 10 casi di malattia ogni 100mila abitanti. Secondo le stime ufficiali «la maggioranza dei casi si verifica in soggetti appartenenti a categorie più deboli o che, più difficilmente, possono accedere ai servizi socio-sanitari – si legge nella nota del Ministero della Salute – In Italia, nell’ultimo quinquennio i casi sono passati da 4.461 nel 2011 a 3.769 nel 2015. L’incidenza calcolata sulle notifiche nazionali scende da 7,5 casi per 100.000 abitanti nel 2011 a 6,2 casi per 100.000 ab. nel 2015. Nello stesso anno i casi registrati di tubercolosi resistente ai farmaci sono stati 81».
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