29 marzo 2024
Aggiornato 13:30
Bevande e dipendenze da droga

Le bevande energetiche, o energy drink, possono far diventare cocainomani

Gli scienziati scoprono che bere energy drink, le bevande energetiche, può aprire la strada alla dipendenza da cocaina, o anche dall’alcol o farmaci illeciti

Bevande energetiche o energy drink
Bevande energetiche o energy drink Foto: Shutterstock

STATI UNITI – Sulle bevande energetiche, o energy drink, è già stato detto molto: diversi fatti di cronaca e studi hanno per esempio posto l’accento sul rischio cardiaco che i corre da un abuso di queste bevande. Ma quello che ancora forse non si sapeva è che l’uso di questo genere di bevanda potesse addirittura aprire le porte alla dipendenza da droghe pesanti come la cocaina o l’alcol.
Lo studio, condotto dai ricercatori dell’Università di Maryland ha infatti scoperto che un terzo dei giovani che consumano bevande energetiche finisce per diventare dipendenti dalla cocaina, o hanno problemi di alcool o di farmaci illeciti.

Lo studio
La dott.ssa Amelia Arria e colleghi hanno coinvolto un gruppo di 1.099 studenti universitari di età compresa tra i 21 e i 24 anni. Il gruppo è poi stato seguito per un periodo di quattro anni, durante i quali sono stati monitorati lo stato e le abitudini di salute e il rischio relativo. I risultati dello studio, pubblicato sulla rivista Drug and Alcohol Dependence, hanno rivelato che coloro i quali abitualmente bevevano alte quantità di bevande con caffeina avevano una maggiore propensione a diventare dipendenti dalla cocaina, dall’alcol o da altre sostanze illecite rispetto agli studenti che non avevano bevuto queste bevande. In precedenza vi erano già stati studi dei ricercatori del Center on Young Adult Health and Development (CYAHD) in cui era emerso come l’eccessivo consumo di bevande energetiche fosse stato collegato a comportamenti di consumo ad alto rischio e ad altri abusi di droghe.

I risultati
Dall’analisi dei dati raccolti, i ricercatori hanno osservato come durante i quattro anni poco più della metà (51,4%) dei partecipanti fosse rimasto su quella che i ricercatori hanno definito ‘traiettoria persistente’, ovvero che il loro consumo di bevande energetiche è rimasto costante e sostenuto per un periodo di tempo e oltre. Un altro gruppo (il 17,4%) è rimasto nella ‘traiettoria intermedia’, ossia che sono rimasti a rischio di utilizzare la cocaina dopo il loro consumo di bevande energetiche. Le persone che invece non bevevano gli energy drink, ricadevano in quella che è stata definita ‘traiettoria di non utilizzo’, questi erano il 20,6%. Infine, quelli inseriti nella ‘traiettoria desistente’ erano coloro che avevano mostrato nel tempo una diminuzione dell’uso di bevande energetiche con caffeina: questi e quelli che non bevevano non hanno mostrato alcun maggior rischio per qualsiasi abuso di sostanze.

Perché?
Sebbene lo studio non abbia scoperto quale sia la ragione del perché chi consuma bevande energetiche sia più a rischio di sviluppare dipendenze da droghe o alcol, quello che è stato ipotizzato è che la ragione sia da ricercare nei cambiamenti che le bevande a base di caffeina provocano nel cervello. Sarebbero dunque questi a indurre le persone a seguire comportamenti più a rischio. I ricercatori, dopo questo studio, si sono detti preoccupati del fatto che non esista alcuna regolamentazione in merito al contenuto di caffeina di queste bevande energetiche. Gli esperti ritengono che la Food and Drug Administration (FDA) dovrebbe imporre dei limiti di caffeina per questi prodotti. Oltre a ciò, le etichette dovrebbero riportare le avvertenze per i consumatori circa l’eventuale pericolo derivante dall’uso di queste bevande.

C’è chi non è d’accordo
Come presumibile, dopo la pubblicazione dello studio, è intervenuta la American Beverage Association che, nella voce del vice presidente William Dermody, ha risposto che lo studio presenta numerosi difetti nella sua metodologia e non dovrebbe essere considerato la risposta finale a questo problema. Secondo Dermody le bevande energetiche ei loro effetti sono stati studiati in modo esteso in tutto il mondo, e sono state considerate sicuri per il consumo da più autorizzazioni del Governo. Oltre a ciò, lo studio non confuta alcuno dei fatti di sicurezza già accertati. Sempre secondo Dermody che la maggior parte di queste bevande energetiche contengono meno caffeina di una tazza di caffè (uno studio australiano ha però riscontrato che in una di queste bevande la quantità di caffeina era pari a 4 tazze di caffè) e la maggior parte della caffeina che le persone assumono ogni giorno arriva da fonti diverse che non le bevande energetiche. Quanto alle etichette, poi, Dermody ha aggiunto che la FDA ha già disposizioni regolamentari al riguardo.