4 ottobre 2023
Aggiornato 05:30
Mononucleosi

Mononucleosi: sintomi, cause e cure

Cos’è la mononucleosi, i farmaci più adatti alla cura. Lo stile di vita da seguire e i metodi diagnostici più affidabili. Ecco perché si chiama «malattia del bacio»

Mononucloeosi
Mononucloeosi Foto: Shutterstock

Si tratta di una patologia abbastanza comunque, specie tra giovani e adolescenti. Nonostante ciò la diagnosi non è così intuitiva come accade per altre malattie. Il motivo è dovuto dal fatto che la mononucleosi presenta sintomi piuttosto variabili e spesso decisamente blandi, tanto da passare totalmente inosservati o esser confusi come una banale infezione. E’ il caso, per esempio, del 21enne morto in seguito a complicazioni dovute a una precedente errata diagnosi.

La malattia del bacio
La monucleosi è anche conosciuta come la malattia del bacio (kissing desease) perché si trasmette con molta facilità attraverso la saliva. Chiaramente non c’è sempre bisogno di baciarsi, spesso basta bere dalla stessa bottiglietta o avere contatti molto ravvicinati. Ma non solo: può essere trasmessa per via sessuale o attraverso trasfusioni di sangue. Va tuttavia considerato che non è una malattia ad alta contagiosità e che l’infezione avviene con maggior frequenza tra i giovani di età compresa fra i 15 e i 25 anni. D’altro canto, secondo alcune teorie, la stragrande maggioranza della gente possiede anticorpi specifici per la malattia.

Colpa di un virus
La patologia non è determinata da un batterio, bensì da un virus che fa parte della famiglia degli herpes: il virus di Epstein-Barr (EBV). Nonostante siano molte le persone colpite da questo virus, sono estremamente poche quelle che se sono accorte. Pare infatti che molti invidiai producano specifici anticorpi in grado di combatterla molto bene. Si stima che questi siano superiori al 50%. Il periodo di incubazione del virus è molto lungo: dai 40 ai 50 giorni.

I sintomi della mononucloesi
Tra i sintomi più comuni, ci sono febbre – modesta o elevata – senso si malessere, dolori muscolari e ingrossamento dei linfonodi e della milza. Tuttavia va precisato che spesso porta soltanto molta stanchezza, anche inspiegabile. E per tale motivo la diagnosi diviene molto difficile, trattandosi di un sintomo molto comune ad altre malattie. Alcuni sintomi, inoltre, possono tornare periodicamente a causa della riattivazione del virus – tipica di quelli della famiglia degli herpes. La sintomatologia può durare solo un paio di settimane o protrarsi per molto più tempo, purtroppo è difficile stabilire con precisione in che maniera si manifesta. È molto frequente, tuttavia, che la stanchezza cronica continui anche per i mesi successivi.

La diagnosi della mononucleosi
In caso di sospetta infezione, il medico può prescrivere al paziente l’esame del sangue che rilevi alcuni tipi di anticorpi e un’alterazione della quantità di linfociti.

La cura
Trattandosi di un virus, gli antibiotici non dovrebbero essere utilizzati. Solo in alcuni casi potrebbero essere prescritti farmaci antivirali. Tuttavia è importante sapere che una delle terapie migliori è il riposo. Va infatti ricordato che una delle complicazioni più gravi – seppur rara – è la rottura della milza. Quindi va assolutamente bandito lo sport così come gli sforzi di qualsiasi genere – compreso, per esempio, sollevare confezioni di acqua o borse della spesa. Tra i farmaci utili a lenire i sintomi ci sono alcuni analgesici come l’acetaminofene e l’ibuprofene e gli antipiretici. Da evitare, specie nei bambini piccoli, l’aspirina che potrebbe causa la sindrome di Reye.