28 marzo 2024
Aggiornato 21:00
Longevità

Rallentare l’invecchiamento si può: la soluzione è nel cervello

Un gruppo di scienziati è riuscito a far ringiovanire i topi con una sola iniezione. La chiave di eterna giovinezza è ormai nelle nostre mani. Ma sapremo utilizzarla al meglio?

Il segreto della longevità è nel cervello
Il segreto della longevità è nel cervello Foto: Shutterstock

Forse ci siamo quasi. La chiave della longevità presto sarà nelle nostre mani. Per ora, però, siamo sulla buona strada. È la via non si trova in fonti o rimedi miracolosi, bensì nel nostro cervello. Qui esiste una sorta di centralina che controlla l’invecchiamento. Ecco i risultati di un recente studio pubblicato su Nature.

Tutto merito dell’ipotalamo
La centralina che controlla l’invecchiamento si trova nel cervello, più precisamente nell’ipotalamo. Quest’ultimo è una struttura che fa parte del sistema nervoso che, insieme all’ipofisi, costituisce un vero e proprio circuito cerebrale che aiuta la sintesi degli ormoni e la regolazione di una grande quantità di processi biologici. Le sue cellule staminali sembrano essere in grado di modulare la velocità in cui compaiono i primi segni dell’età.

L’equilibrio è tutto
A seconda di come vengono dosate le cellule staminali si può modificare la velocità in cui si esprime la tanto temuta vecchiaia. Quindi un eccesso o un difetto possono determinare sia invecchiamento precoce che longevità. Questo, perlomeno, è quanto suggeriscono alcuni ricercatori dell'Albert Einstein College.

Regola la crescita, in tutti i seni
La scienza da tempo sapeva come l’ipotalamo fosse in grado di regolare la crescita di un individuo e, attraverso l’attuazione di processi endocrini anche la riproduzione e il metabolismo. Ma secondo quanto dichiarato dagli scienziati, pare che possa anche controllare l’invecchiamento grazie a un particolare gruppo di cellule staminali neuronali. Queste, come si evince dal nome, hanno il preciso compito di dar luce e nuovi neuroni.

Meno neuroni, più invecchiamento
Se ci pensiamo bene ci rendiamo conto che, durante la fase di invecchiamento, perdiamo qualche «colpo» in termini di memoria, concentrazione e agilità. Infatti con il passare degli anni viene ridotta la produzione di neuroni. «Il loro numero cala durante il normale corso della vita, con un'accelerazione nell'invecchiamento. Rifornendo di nuovo queste cellule, o le molecole da loro prodotte, è infatti possibile rallentare, e perfino annullare, alcuni effetti dell'invecchiamento nel corpo», spiega Dongsheng Cai, coordinatore della ricerca.

Possiamo fare qualcosa?
La buona notizia è che pare sia possibile invertire l’effetto, al fine di non renderlo irreversibile. Per arrivare a tali conclusioni i ricercatori hanno condotto uno studio su modello animale. In alcuni topi di mezza età sono state distrutte le cellule staminali dell’ipotalamo. La conseguenza è facilmente intuibile: i poveri animali sono invecchiati in maniera rapidissima. Alcuni dei quali sono anche morti precocemente. Però se i ricercatori iniettavano delle cellule staminali neuronali nell’ipotalamo, l’invecchiamento veniva vistosamente rallentato. E questo accadeva persino ai topi che avevano assistito a un invecchiamento fulmineo a causa della distruzione delle cellule staminali.

Una nuova speranza?
La chiave della longevità l’abbiamo trovata. Ora spetta a noi riuscire a trasformare questo esperimento in qualcosa di facilmente realizzabile anche per l’essere umano. Anche perché, se vengono venduti a caro prezzo i trattamenti estetici ringiovanenti, chi non sarebbe disposto a pagare oro per rimanere giovani più a lungo? Chi troverà la soluzione non avrà solo la chiave per la longevità ma anche per la ricchezza. Questa è l’unica cosa certa.