26 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Infezioni e prevenzione

Morbillo, l’epidemia si sta diffondendo in tutta Europa

L’immunizzazione è drasticamente calata in questi anni, e così il morbillo dopo i numerosi casi in Italia sta dilagando in tutta Europa. L’avvertimento e il richiamo dell’Oms per il boom di casi in Italia e nel Lazio

Il morbillo, si sta diffondendo in tutta Europa
Il morbillo, si sta diffondendo in tutta Europa Foto: Shutterstock

ROMA – Dopo i numerosi e continui casi in Italia, il morbillo sta tenendo sulle spine anche il resto d’Europa. Non da ultimo il triplicarsi dei casi nel Lazio. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha infatti reso noto che l’epidemia si sta diffondendo a macchia d’olio in tutto il Vecchio Continente. Il motivo principale sarebbe il drastico calo dell’immunizzazione dovuto allo snobbare i vaccini da parte della popolazione – poco o malamente informata.

I casi
Secondo le attuali stime – destinate a cambiare di giorno in giorno – i più grandi focolai di morbillo si sono registrati in Italia e in Romania. Nel nostro Paese si contano già oltre 200 casi nell’ultimo mese, ma la parte più grande la fa la Romania con oltre 3.400 casi e 17 morti dal gennaio 2016. In Gran Bretagna per ora si sono registrati 575 casi.

Altamente contagioso
L’Oms avverte che il morbillo è altamente contagioso, per cui è facile la sua diffusione – specie laddove non sia stata fatta una profilassi adeguata. Per una protezione efficace però c’è bisogno che almeno il 95% della popolazione sia vaccinata: per questo motivo molti Paesi potrebbero trovarsi impreparati di fronte a un’epidemia di questo genere, spiegano dall’Oms. Anche se sono molti quelli che stanno cercando di raggiungere questo obiettivo.

Le pecore nere
La diffusione del morbillo è dunque favorita laddove l’immunizzazione è al di sotto di questa soglia di sicurezza. Tra i vari Paesi ‘pecora nera’ ci sono, oltre all’Italia, Francia, Germania, Polonia, Romania, Svizzera e Ucraina – dove la malattia è endemica. «Esorto tutti i Paesi polio-endemici a prendere misure urgenti per interrompere la trasmissione del morbillo entro i loro confini – ha dichiarato Zsuzsanna Jakab, direttore regionale per l’Europa – e tutti i Paesi che hanno già raggiunto questo di mantenere alta la guardia e mantenere alto anche il livello di immunizzazione».

Il calo della copertura vaccinale
Dietro al calo della copertura vaccinale non c’è solo la scarsa informazione ma, come spiega il dottor Robb Butler, dell’ufficio regionale dell’OMS per l’Europa, ci sono una serie di altri motivi: «In alcuni Paesi, come l’Ucraina, ci sono stati problemi di fornitura [dei vaccini] e appalti». In altri casi è l’iter burocratico a scoraggiare le persone dal vaccinarsi e far vaccinare i propri figli, come nel caso della Francia dove, per esempio, bisogna fissare un appuntamento con il proprio medico per ottenere una prescrizione, andare in farmacia per prendere il vaccino e poi prenotare nuovamente con il medico per farsi fare l’iniezione.

Il pericolo del Morbillo
Il morbillo non è una malattia da prendere sottogamba. Teniamo presente che sono i bambini non vaccinati a essere a più alto rischio di morbillo e delle sue complicanze, compresa la morte. La malattia si trasmette attraverso l’aria per mezzo di starnuti o colpi di tosse, e per contatto diretto con la persona infetta, con oggetti oppure superfici: qui il virus rimane contagioso e attivo per circa due ore. I primi sintomi dell’infezione sono simili a quelli di un’influenza con febbre elevata, brividi di freddo e naso che cola. Dopo la prima comparsa di alcune macchie bianche all’interno della bocca, segue un rash cutaneo che partendo da viso e collo si diffonde poi su tutto il corpo. La persona infetta può trasmettere il virus del morbillo sia durante il periodo di incubazione, ossia quattro giorni prima che si sviluppino le chiazze cutanee che quattro giorni dopo l’eruzione. Il decorso della malattia va fatto tutto poiché non esiste cura. Tuttavia, come sappiamo, con il vaccino e un successivo richiamo è possibile prevenire l’infezione.