29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Alimentazione

L’uomo è onnivoro, l’esperto: «rischioso passare a una dieta priva di carne»

Durante il simposio ‘Il ruolo della carne nell’alimentazione umana’ si è detto che l’uomo è onnivoro fin dalla sua comparsa, per cui dovendo scegliere tra una dieta estrema come quella vegana, è meglio seguire l’esempio dei nostri antenati

Vegani o onnivori? Secondo alcuni esperti bisognerebbe seguire l'esempio dei nostri antenati
Vegani o onnivori? Secondo alcuni esperti bisognerebbe seguire l'esempio dei nostri antenati Foto: Shutterstock

ROMA – Essere vegano o non essere vegano? L’amletica questione, quando non riguardi scelte ‘etiche’ potrebbe essere risolta seguendo i suggerimenti degli esperti riuniti a simposio a Roma. Secondo loro, passare a una dieta priva di carne è rischioso per la salute. Questo perché l’uomo nascerebbe onnivoro, come dimostrano i nostri antenati.

Discendenze e alimentazione
L’essere umano nascerebbe dunque onnivoro, ribadiscono gli esperti. «Coloro che discendono da onnivori hanno una maggiore probabilità di essere portatori di geni che richiedono un consumo di carne e pesce per stare in salute e per questo la loro dieta richiede l'apporto di questi alimenti. In tutte le loro forme, le fonti proteiche animali offrono un bilancio ottimale di amminoacidi per la crescita e la riparazione, ferro eme altamente biodisponibile, zinco, vitamina B12, altre vitamine del gruppo B e un appropriato apporto di grassi. Si tratta di nutrienti estremamente importanti in particolare durante le prime fasi dello sviluppo umano, per la crescita, lo sviluppo del cervello e la riparazione dei tessuti, oltre che per il mantenimento della funzione metabolica nell'invecchiamento», sostiene Tom Brenna, professore di Nutrizione umana e di Chimica alla Cornell University di New York. Lo ha ribadito, e non poteva forse essere altrimenti, nel suo intervento al simposio ‘Il ruolo della carne nell’alimentazione umana’ che si è tenuto a Roma. L'esperto ha presentato diversi studi tra cui uno 'inedito' in Italia, da lui coordinato e pubblicato su Molecular Biology and Evolution, in cui si è analizzato il database mondiale di informazioni (1.000 Genomes Project) che contiene i profili genetici di popolazioni con diverse abitudini alimentari, da quelle tradizionalmente vegetariane a quelle più tipicamente onnivore.

Il ruolo delle proteine animali
Secondo Brenna non si deve sminuire il ruolo delle proteine animali, anzi. «In tutte le loro forme – sottolinea l’esperto – le fonti proteiche animali offrono un bilancio ottimale di amminoacidi per la crescita e la riparazione, e un appropriato apporto di grassi. Si tratta di nutrienti estremamente importanti – prosegue Brenna – in particolare durante le prime fasi dello sviluppo umano, per la crescita, lo sviluppo del cervello e la riparazione dei tessuti, oltre che per il mantenimento della funzione metabolica nell’invecchiamento». In altre parole, le proteine animali accompagnano l’uomo fin dai suoi albori, e probabilmente hanno contribuito a formare quell’essere che tutti oggi conosciamo. Non si sa dunque quale possa essere l’impatto a lungo termine di una dieta che ne sia priva: probabilmente lo si scoprirà nelle future generazioni e nei figli di genitori vegani e che magari siano a loro volta vegani.

Attenzione alle mode pericolose
Anche la dottoressa Annunziata Di Palma, Primario del reparto di Pediatria dell'Ospedale Santa Chiara di Trento, ha messo sull'avviso dal seguire le mode, che possono anche essere pericolose. «Oggigiorno le mode alimentari o le errate convinzioni portano alcuni genitori a far seguire ai loro bambini un'alimentazione vegetariana o vegana, con effetti dannosi se condotta rigidamente e senza le dovute integrazioni - ha sottolineato la Di Palma - la mancanza di vitamina B12 è il danno più serio, perché coinvolge lo sviluppo del cervello provocando alterazioni neurologiche fino all'atrofia cerebrale diffusa. Inoltre, le carenze di calcio che possono osservarsi in chi segue una dieta vegana portano al rachitismo, malattia che era scomparsa e che ora, proprio per il fenomeno delle diete incontrollate, ricompare nella nostra società». Nel frattempo ognuno decida per sé quale sia la dieta ‘più giusta’, tenendo tuttavia conto che l’equilibrio è sempre d’obbligo e che la Natura tutta si basa proprio su questo.