Creme solari: come sceglierle, evitare gli errori più comuni, cosa fanno sulla pelle
Tutto quello che devi sapere sulle creme solari: cosa sono, come agiscono, evitare scottature, limitare i rischi delle stesse. Scegliere quelle giuste a seconda del tipo di pelle e del luogo in cui ci si espone al sole
Come agiscono le creme e gli oli solari?
Le creme e gli oli solari agiscono in diversi modi, sfruttando le loro componenti chimiche. L’azione avviene per mezzo dei cosiddetti filtri, che sono di due diversi tipi: metallico e non metallico. I filtri metallici (detti anche fisici) sono composti di sostanze come ossido di zinco (ZnO), biossido di titanio (TiO2) e talco che riflettono e respingono gran parte dei raggi solari e le radiazioni. I filtri non metallici (detti anche chimici) sono in genere derivati del petrolio. Le molecole organiche complesse che li compongono hanno il compito di assorbire le radiazioni solari, che però poi disperdono in parte sotto forma di calore. Tra le sostanze che compongono i filtri chimici più diffusi, e da qualcuno ritenuti più pericolosi troviamo:
- 4-Methylbenzyliden Camphor
- (4-MBC) Benzophenone-3 (Bp-3) o Oxybenzone
- Butyl Methoxydibenzoylmethane
- Ethylhexyl Triazone
- Octyldimethyl-PABA (OD-PABA)
- Diethylhexyl Butamido Triazone
- Ethylhexyl Salycilate
Quali sono i raggi solari da cui dovrebbero proteggere le creme solari?*
RAGGI UVA: attraversano l’epidermide ed arrivano nel derma dove vengono assorbiti. Provocano il fenomeno della pigmentazione diretta con formazione in poche ore di una pigmentazione di breve durata (2-3 giorni). Possono provocare collagenosi (alterazione e distruzione delle fibre collageniche), elastosi (alterazione delle fibre di Elastina e rilassamento cutaneo), melanosi croniche (macchie della pelle), cancri della pelle (ripetute esposizioni in fenotipi a rischio).
RAGGI UVB: la minore lunghezza d’onda fa sì che l’interazione con la materia sia maggiore e quindi, si fermano nell’epidermide dove sono assorbiti e provocano in poche ore il rilascio di molecole irritanti che a loro volta causano gli eritemi solari (si tratta di irritazioni dovute a vasodilatazione dei capillari del derma) e sono responsabili di una pigmentazione duratura. Possono però provocare in caso di errate esposizioni solari oltre a eritemi solari, anche disidratazione della pelle, ipercheratosi e ipertricosi.
RAGGI UVC: normalmente non giungono nell’atmosfera terrestre in quanto assorbiti dallo strato di ozono che avvolge la Terra. Il loro eventuale contatto con la nostra pelle sarebbe deleterio a causa del loro alto potenziale energetico. Questo spiega la ragione delle disastrose conseguenze che possono derivare dall’assottigliamento dello strato d’ozono (buco d’ozono).
*Fonte: Università degli Studi Roma – Facoltà di farmacia e medicina.
Quali sono gli errori più comuni nell’uso delle creme solari?
Secondo gli esperti, spesso i problemi della pelle derivano dall’uso errato delle creme solari. Ecco gli errori più diffusi e dunque da evitare
- Spalmare la crema una volta in spiaggia o subito prima di esporsi al sole. È invece fondamentale applicare la crema sul corpo almeno 30 minuti prima, in modo da permetterne l’assorbimento. Se poi lo si fa in casa o in albergo, possiamo vedere e controllare allo specchio di averla distribuita per bene. Possiamo anche farlo senza i vestiti o il costume indosso, in modo da arrivare a zone difficili ed evitare di macchiare gli indumenti.
- Saltare le parti più delicate. Non devono essere protette solo le spalle, le gambe o il petto. Ma anche le labbra, le palpebre, il naso e persino la parte bassa dei piedi.
- Spalmare la crema solo una volta. La crema, specie in base al fattore di protezione, deve essere spalmata più volte al giorno. Specie se magari abbiamo fatto il bagno.
- La crema idratante al posto di quella solare. La crema idratante non sostituisce la crema solare perché non contiene i filtri solari.
- Se è nuvolo non si usa. La crema solare va usata anche se il cielo è coperto perché i raggi possono ugualmente arrivare alla pelle. La stessa cosa vale se si sta sotto l’ombrellone.
- Essere parsimoniosi. Non facciamo i tirchi, la crema solare va spalmata in quantità adeguate. Metterne poca equivale spesso a non metterne affatto.
- Riciclare le vecchie creme. Anche le creme solari hanno una scadenza. Leggere le etichette per vederne la durata una volta aperte e, nel caso, acquistarne di nuove.
- Non scegliere la crema con il fattore di protezione adatto. A volte si ha la smania di diventare subito abbronzati, e allora si sceglie una crema a basso fattore di protezione. Errore, perché in questo modo si rischia di scottarsi e poi spellarsi.
Scegliere in base al fototipo
Le creme solari vanno scelte in base ai cosiddetti fototipi.
- Fototipi 1 e 2: sono persone caratterizzate da pelle molto chiara (tipo nordici), spesso hanno i capelli rossi e/o occhi chiari. Questi fototipi tendono a scottarsi e arrossarsi senza abbronzarsi. Tuttavia, se esposte a lungo, tendono ad abbronzarsi leggermente. Hanno bisogno di creme ad altissimo/alto fattore di protezione.
- Fototipo 3: sono di carnagione chiara. I capelli in genere sono castani. Si abbronzano in modo graduale. Sono soggetti ai colpi di sole. Hanno bisogno di creme a medio/alto fattore di protezione.
- Fototipo 4: sono persone con pelle scura e/o olivastra. Resistono maggiormente all’esposizione solare. In genere non hanno difficoltà ad abbronzarsi. Necessitano di creme con medio/basso fattore di protezione.
Quale protezione scegliere?
Secondo la raccomandazione delle Commissione Europea del 22/09/2006 le creme solari devono possedere un’etichettatura specifica, che si distingue in 4 categorie di protezione (o SPF, Sun Protection Factor) e indice solare
- Protezione bassa: SPF UVB misurato da 6 a 14. Indice 6 o 10
- Protezione media: SPF UVB misurato da 15 a 29. FPS 15, 20 o 25
- Protezione alta: SPF UVB misurato da 30 a 59. Indice 30 o 50
- Protezione molto alta: SPF UVB superiore a 60. Indice 50+
In linea generale, le donne in gravidanza, i bambini piccoli, i fototipi 1 e 2 dovrebbero utilizzare le creme a SPF superiore a 60 con indice 50+.
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