19 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Astronomia

Sapevi perché oggi è il solstizio d’inverno? Le curiosità sul giorno più corto dell’anno

Ufficialmente la stagione invernale è partita alle 11.44 di stamattina. Ma, oggi, 21 dicembre è il solstizio d’inverno, il giorno più corto dell’anno. Le curiosità su questa giornata speciale

Solstizio d'inverno a Stonehenge
Solstizio d'inverno a Stonehenge Foto: Shutterstock

Dura soltanto 8 ore e 55 minuti la giornata di oggi, 21 dicembre 2016. Data che segna a partire dalle ore 11.44 l’inizio ufficiale della stagione invernale, battezzato dal solstizio d’inverno. Ma perché si chiama così, e perché non è soltanto un ‘appuntamento’ astronomico ma, da sempre, attorniato da un alone di mistero e magia?

Il significato del nome
Anzitutto vediamo perché si chiama ‘solstizio d’inverno’. Il termine si compone di due parole latine: ‘sol’ che significa sole e ‘sistere’, che significa fermarsi. Nel complesso il termine significa dunque che il sole se ne sta fermo in questo giorno. Be’, non è che non sorge e non tramonta, ci mancherebbe. Ma soltanto che pare fermarsi nel punto più basso, per riprendere il suo cammino all’inverso facendo sì che le giornate ritornino ad allungarsi.

Le celebrazioni pagane del Natale
Gli antichi Romani usavano celebrare il rito pagano del ‘Sol Invictus’, la ‘nascita’ del nuovo sole che diversi studiosi ritengono sia la vera origine del Natale. Ma tutto il periodo che andava dal 17 al 23 dicembre era occasione di festeggiamenti – il tutto contornato da banchetti, orge e l’usanza di scambiarsi i regali: questi festeggiamenti prendevano il nome di Saturnali (dedicati al dio Saturno).

Non sempre è oggi
Quando si parla di inizio di stagione, si cita sempre il giorno 21 – che sia per l’inverno, la primavera, l’estate o l’autunno. Ma non è sempre così. Difatti, nel 2015 l’inverno è astronomicamente iniziato il giorno 22. Già! Proprio così. La differenza tra un anno è l’altro è dovuto a quello che è considerato l’anno siderale, ovvero il periodo orbitale della Terra. Noi, invece, facciamo sempre riferimento al calendario Gregoriano, che ci dice quando dovrebbero cambiare le stagioni – ma ogni anno lasciamo ‘fuori’ più 6 ore. Questo ritardo viene poi recuperato ogni quattro anni con il tristemente famoso anno bisestile.

Un fascino che resiste al tempo
Da quando esiste probabilmente l’uomo, esiste anche la celebrazione del solstizio d’inverno. Una data importante anche per la scienza e non solo per le tradizioni popolari. Per esempio, molti sanno che un magico evento si compie a Stonehenge (Uk), dove si svolge ancora oggi una famosa celebrazione. Qui vi partecipano ogni anno migliaia di persone che si riuniscono per assistere alla spettacolare alba, momento in cui il sole sorge sulla pietra centrale, la Heel Stone, detta anche pietra del tallone. Gli scienziati Marie e Pierre Curie, poi, scoprirono la radioattività proprio il 21 dicembre 1898. Ma in linea generale, il solstizio d’inverno segnava il ritorno alla vita grazie al nuovo allungarsi delle giornate: un evento accolto con grande gioia dalle popolazioni che vivevano di agricoltura e caccia, perché segnava la fine degli stenti e della fame.