28 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Esami clinici e medici

Colonscopia, l’alternativa non invasiva è la scansione agli infrarossi

Chi si deve sottoporre a colonscopia non è mai troppo contento. Ma oggi l’alternativa non invasiva è la scansione agli infrarossi, si potrà così diagnosticare colite e altri problemi all’intestino in modo semplice ed efficace

Colonscopia per la colite, si può fare con i raggi infrarossi
Colonscopia per la colite, si può fare con i raggi infrarossi Foto: Shutterstock

ATLANTA – Nuovi modi per diagnosticare problemi all’intestino come la sindrome da colon irritabile (o colite) e altri come la presenza di polipi, tumori, infiammazioni eccetera. È la scansione agli infrarossi, che potrebbe mandare in pensione la colonscopia, più invasiva e poco gradita dalle persone. La nuova tecnica diagnostica si presenta come efficace, semplice, veloce e poco costosa.

Biopsia e colonscopia addio?
I due metodi diagnostici più utilizzati a oggi sono ancora la biopsia e la colonscopia. Ma un nuovo studio condotto su modello animale dai ricercatori della Georgia State University mostra che l’utilizzo della Attentuated Total Reflectance Fourier Transform Infrared spectroscopy (o ATR-FTIR) può essere un modo migliore per monitorare la salute a causa della sua semplicità e del basso costo. L’ATR-FTIR utilizzata nello screening della colite, per esempio, si avvale dell’analisi del siero per accertare la presenza di un aumento dei livelli di uno zucchero chiamato mannosio, un marcatore per la colite.

Il nuovo strumento
«Vi è la necessità di uno strumento diagnostico semplice, poco costoso e a basso rischio per le malattie infiammatorie croniche intestinali – spiega Didier Merlin, professore presso l’Istituto di Scienze Biomediche presso la GSU – La spettroscopia infrarossa ha notevolmente migliorato la medicina clinica negli ultimi due decenni e si mostra come una soluzione promettente».

Lo studio
Per questo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sul Journal of Biophotonics, i ricercatori hanno testato la procedura su due gruppi di topi. Al primo gruppo era stata causata una delezione del gene interleuchina 10, che fatto sviluppare un tipo di colite che ricalca le caratteristiche fisiologiche e biochimiche della condizione negli esseri umani. Al secondo gruppo, invece, è stata indotta una colite usando solfato di sodio destrano, che provoca una condizione simile alla colite ulcerosa nell’uomo. Le analisi hanno permesso ai ricercatori di rilevare mannosio nei campioni di siero dei roditori appartenenti ai due gruppi. Oltre a ciò, è stato possibile testare ulteriormente il metodo rilevando e differenziando tra i marcatori per altre malattie.

Uno strumento efficace
«Abbiamo scoperto che la spettroscopia ATR-FTIR è uno strumento efficace per rilevare la colite nel siero dei topi – ha sottolineato Unil Perera, ricercatore presso il Centro per la Nano-ottica della Georgia State University – Questa rapida, semplice, economica tecnica mini-invasiva potrebbe essere ulteriormente sviluppata in uno strumento diagnostico personalizzato per valutare lo stato di malattia in base alla composizione molecolare di un individuo e consentire una diagnosi personalizzata e la gestione dei farmaci. Forse questa tecnologia potrebbe essere integrata in un dispositivo portatile, come il glucometro utilizzato dai pazienti con diabete».