Triplicato in 15 anni il numero di adolescenti morti di Aids
L'allarme dell'UNICEF: «E' essenziale che i giovani sieropositivi abbiano accesso alle cure e all'assistenza». I numeri del dramma
JOHANNESBURG - «In Africa sub-sahariana, la regione con la più alta incidenza di persone sieropositive, le ragazze sono quelle più colpite: sette casi su 10 di nuovi infezioni tra i 15 e i 19 anni riguardano ragazze», ha precisato l'agenzia dell'Onu.
«E' essenziale che i giovani sieropositivi abbiano accesso alle cure e all'assistenza», ha detto Craig McClure, responsabile dei programmi Unicef per Hiv e Aids, durante la conferenza stampa a Johannesburg. Solo un ragazzo su tre dei 2,6 milioni di sieropositivi con meno di 15 anni sono oggi in cura; dal 2000 a oggi sono state evitate quasi 1,3 milioni di nuove infezioni tra i minori, soprattutto grazie alla prevenzione della trasmissione del virus da madre a figlio.
Nel 2014, tre donne su cinque in stato di gravidanza sieropositive hanno ricevuto le cure antiretrovirali. «Questo si è tradotto in una riduzione del 60% di decessi legati all'Aids tra i bambini con meno di quattro anni dal 2000 - ha rimarcato l'Unicef - queste iniziative che puntano a scongiurare la trasmissione da madre a figlio aiuteranno a cambiare il corso dell'epidemia per la prossima generazione di adolescenti».
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