19 aprile 2024
Aggiornato 19:30
I rischi cardiaci dell’eccesso di zuccheri

Bibite zuccherate, due bicchieri al giorno e il cuore va a pezzi

L’eccesso di zuccheri, male moderno, è un pericolo per la salute in generale. Ma a patirne ancora di più le conseguenze pare essere il cuore, che rischia l’insufficienza cardiaca, una condizione potenzialmente mortale

SPAGNA – I medici spagnoli avvertono: bere due o più bicchieri al giorno di bibite dolcificate mette a serio rischio di insufficienza cardiaca, quella grave condizione in cui il cuore non riesce a pompare sangue a sufficienza.

La droga bianca
Lo zucchero è stato paragonato a una vera e propria droga pesante. Con tutti gli effetti negativi che questa può causare. Non solo causa dipendenza, ma è l’anticamera di numerose e gravi malattie: tra queste alterazioni della pressione sanguigna, dei livelli di insulina e dei marcatori infiammatori. E poi aumento di peso e sindrome metabolica, diabete, malattia coronarica e ictus. Oggi, un nuovo studio spagnolo pubblicato su Heart mette anche in guardia dal bere bibite dolcificate, poiché questo è legato a un elevato rischio di insufficienza cardiaca.

Milioni di malati
Nel mondo si stima che attualmente vi siano oltre 23 milioni di persone con insufficienza cardiaca: un dato destinato ad aumentare, visti gli stili di vita. Il peggio è che soltanto la metà circa delle persone a cui viene diagnosticata sopravvivono oltre i cinque anni dalla diagnosi.

Tutti i dolcificanti sono sospetti
Lo studio, condotto dai ricercatori del Dipartimento di Medicina Preventiva e Sanità Pubblica, Università di Navarra e del Network Center di Ricerca Biomedica su Obesità e Nutrizione di Madrid, ha coinvolto 42.400 uomini di età compresa tra i 45 e i 79 anni al basale, ed erano nati tra il 1918 e il 1952. Questi sono stati invitati a registrare il loro consumo medio di 96 cibi e bevande nel corso dell’anno precedente in un questionario che includeva le porzioni giornaliere e settimanali standard (200 ml o un bicchiere) di bevande zuccherate. Nessuna distinzione è stata fatta tra le bevande dolcificate con zucchero, fruttosio/glucosio o dolcificante artificiale (light). Tè, caffè e succhi di frutta sono invece stati esclusi dallo studio.

Peggio che mai
Durante il periodo di monitoraggio, durato una media di 12 anni, ci sono stati 3.604 nuovi casi di insufficienza cardiaca diagnosticati. Di questi, 509 persone sono morte. L’analisi dei dati e l’aver tenuto conto di altri fattori potenzialmente influenti ha evidenziato che il consumo di almeno due porzioni al giorno di bevande zuccherate è associato a un rischio maggiore del 23% di sviluppare insufficienza cardiaca rispetto al non consumo. Sebbene si tratti di uno studio osservazionale, per cui i ricercatori non traggono conclusioni definitive, si sottolinea che «l’associazione nota delle bevande zuccherate con obesità e diabete di tipo 2, che sono fattori di rischio per l’insufficienza cardiaca, rafforza la plausibilità biologica dei risultati». Infine, non è chiaro se a essere deleterio sia soltanto lo zucchero o anche i dolcificanti artificiali, detti anche edulcoranti «light». Nel dubbio, meglio moderarsi.