25 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Tumori

Da tutta Italia a Forlì per discutere le ultime novità scientifiche nella lotta al melanoma

Da lunedì 25 a mercoledì 27 ottobre, di scena il Congresso nazionale Imi, Intergruppo Melanoma Italiano

FORLI' - Un nuovo farmaco, con anticorpo monoclonale, in grado di stimolare la risposta del sistema immunitario al melanoma, e le prospettive aperte dalla vaccinazione cellulare, che vede l’Irst di Meldola all’avanguardia. Sono solo alcune delle principali novità che verranno discusse a Forlì in occasione del Congresso Nazionale dell’Intergruppo Melanoma Italiano, in programma da lunedì 25 a mercoledì 27 ottobre, in Camera di Commercio. La società ha deciso di tornare alle origini, organizzando la propria assise nazionale nella città che, nel 1998, le ha dato i natali, per volontà di 80 soci fondatori, fra cui molti professionisti forlivesi. Per tre giorni, sotto San Mercuriale si alterneranno così oltre duecento specialisti di diverse branche, provenienti da tutta Italia: dermatologi, chirurghi, oncologi, anatomo-patologi, immunologi, ecc. . Non mancheranno gli ospiti stranieri, fra i quali John Kirkwood, dell’University of Pittsburgh, Medical Center (Usa), uno dei massimi esperti mondiali nel trattamento del melanoma, nonché pioniere della terapia adiuvante con interferone. Nel corso dei lavori, si affronteranno tutte le novità scientifiche riguardanti il melanoma, dalla ricerca clinica alla ricerca di base, dalla genetica alla prevenzione, sino a diagnostica, terapia adiuvante e trattamenti innovativi. «Oggi l’incidenza del melanoma è in crescita in tutto l’Occidente, ma grazie ai progressi nel campo della diagnosi precoce, la mortalità è in calo – spiega il dott. Ruggero Ridolfi, direttore dell’U. O. di Immunoterapia e Terapia Cellulare Somatica dell’Irst e presidente del convegno – per tutti i melanomi asportati precocemente, gli indici di sopravvivenza sono assai elevati, mentre quando la malattia è in fase avanzata, la situazione è più complessa. Basti pensare che negli Usa, fra tutti i tumori maligni, il melanoma è la prima causa di anni di vita lavorativa perduti: significa quindi che colpisce anche persone molto giovani».

Una novità interessante, di cui si dibatterà al congresso, è l’imminente disponibilità di un nuovo farmaco, con anticorpo monoclonale, in grado di stimolare la risposta del sistema immunitario alla neoplasia. «Il melanoma è molto sensibile alle terapie immunologiche, in quanto il sistema immunitario lo riconosce «facilmente» – illustra il dott. Ridolfi – in questa direzione, quindi, si è investito molto. Uno degli ultimi ritrovati è, appunto, questo farmaco che, in base ai risultati della sperimentazione, ormai in fase avanzata, si è mostrato efficace: l’abbiamo testato anche qui all’Irst, verificando come alcuni pazienti, nel giro di quattro o cinque anni, possano dirsi guariti». Un’altra frontiera che si sta esplorando, e di cui si discuterà nel congresso, è il trattamento del melanoma con vaccinazione cellulare. Forlì e Meldola, in questo campo, sono all’avanguardia. «Siamo partiti nel 2001, lavorando sulle cellule dendritiche, ovvero quelle cellule capaci di azionare il sistema immunitario – rivela il dott. Ridolfi – le cellule vengono estratte al paziente e utilizzate per creare un vaccino personalizzato. Al momento, in Italia, solo il nostro Istituto è in grado di offrire tale trattamento, grazie alla presenza delle camere sterili per la terapia cellulare».

La cerimonia inaugurale del congresso è prevista lunedì mattina, alle 10.30 all’Irst di Meldola, con l’intervento di diverse autorità, e una tavola rotonda su «Lo Stato della ricerca», presieduta dal prof. Dino Amadori, direttore scientifico dell’Irst.
Nel pomeriggio, i lavori si sposteranno a Forlì, in Camera di Commercio (piazza Saffi, 1), dove proseguiranno sino a mercoledì. Uno dei momenti salienti della prima giornata sarà, in Camera di Commercio, la lettura del dott. Muller Fabbri, attualmente impegnato in ricerche sui frammenti di Dna che condizionano il genoma umano al Department of Molecular Virology, Immunology and Medical Genetics del Comprehensive Cancer Center di Columbus (Usa).

Oltre a presiedere il convegno, il dott. Ridolfi rappresenta la memoria storica dell’Intergruppo Melanoma Italiano, di cui è stato socio fondatore e presidente dal 1998 al 2004. «Alle origini, Forlì e il sottoscritto hanno fatto da punto di aggregazione – ricorda il dott. Ridolfi – in quegli anni, avevamo promosso uno studio multicentrico su una terapia per il trattamento del melanoma intorno al quale si sono coagulati diversi professionisti: di qui, la decisione di creare un gruppo interdisciplinare, uno dei primi in Italia capace di riunire specialisti di diverse branche, dal dermatologo al chirurgo, dall’oncologo all’immunologo».
Tornando al congresso, l’appuntamento, oltre che sotto il profilo scientifico, sarà importante anche dal punto di vista societario. «A Forlì, ci sarà il passaggio di testimone fra l’attuale presidente Alessandro Testori, direttore dell’Unità di chirurgia del melanoma dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, e il nuovo, Carlo Riccardo Rossi, direttore della clinica chirurgica II della Clinica Chirurgica dell’Università di Padova, che resterà in carica fino al 2014».