19 marzo 2024
Aggiornato 04:30
Fratelli d'Italia

Giorgia Meloni: «Per governare bene bisogna restare nella propria metà campo»

Il Presidente di FdI: «Voglio una proposta autenticamente di centrodestra. Io non ci sto al racconto che in Italia per essere presentabile o sei di sinistra, o ci vai a braccetto, o ci governi»

Giorgia Meloni, Presidente di Fratelli d'Italia
Giorgia Meloni, Presidente di Fratelli d'Italia Foto: Riccardo Antimiani ANSA

«La conditio sine qua non per governare bene è rimanere nella propria metà campo. Voglio una proposta autenticamente di centrodestra. Io non ci sto al racconto che in Italia per essere presentabile o sei di sinistra, o ci vai a braccetto, o ci governi. Non mi pare presentabile la sinistra italiana, siamo molto più presentabili noi». Lo ha detto Giorgia Meloni, parlando a Catanzaro ad un comizio per la candidata sindaco di FdI Wanda Ferro.

«Non voglio andare al governo tanto per andarci. Ci si va se si possono cambiare le sorti di questa nazione, se si può fare la differenza. Qualcuno ha pensato, 'l'Italia è in difficoltà, andiamo al governo...', ma non puoi fare nulla di buono con Pd e M5s, la maggioranza in Parlamento ce l'hanno loro».

Strana accelerazione sui balneari

«Non conosco i termini dell'accordo, quindi non sono in grado di giudicare qualcosa che non ho letto. Posso dire che considero francamente curioso che si stia accelerando così proprio mentre noi aspettiamo da parte della Corte Costituzionale un pronunciamento sul ricorso per il conflitto di attribuzione che Fratelli d'Italia ha presentato avverso le sentenze del Consiglio di Stato». Lo ha detto la leader di Fratelli d'Italia rispondendo alle domande dei giornalisti sul tema dei balneari e sull'accordo nella maggioranza di governo, e criticando gli altri soggetti del centrodestra: «Mi dispiace che Fratelli d'Italia si sia ritrovata abbastanza da sola un questa battaglia che è una battaglia di giustizia e di rispetto del lavoro degli italiani contro gli interessi della grande concentrazione economica».

Meloni ha ricordato che «sui balneari c'era una legge votata dal Parlamento della Repubblica italiana e secondo noi rispetto a quella legge le sentenze del Consiglio di Stato sono state molto oltre le normali competenze del Consiglio di Stato. Abbiamo appunto presentato un ricorso, nelle prossime ore dovrebbe arrivare una risposta dalla Corte Costituzionale, rispetto delle regole vorrebbe che intanto si aspetti la risposta della Corte costituzionale per capire se il tema delle aste imposte il prossimo anno sia effettivamente un tema da porre oppure no, oppure va bene la legge che il Parlamento voto».

Nel merito, «si sa come la penso sui balneari, credo che espropriare 30mila aziende italiane per mettere all'asta un pezzo non solo di impresa italiana ma di impresa italiana che grava su un asset strategico per favorire le grandi concentrazioni economiche sia un delitto nell'Italia di oggi. E mi fa specie sentire dire o rumoreggiare sul fatto che questa sarebbe una delle condizioni dell'Europa per darci i soldi del Pnrr. Ricordo che i soldi del Pnrr sono per due terzi a debito, sono soldi che ripaghiamo con gli interessi, quindi qualcuno ci faccia capire il vantaggio di prendere soldi che ripaghiamo con interessi per farci espropriare di pezzi di impresa italiana. A me non è chiaro questo vantaggio».

Draghi chieda a Bruxelles proroga decontribuzione Sud

«Migliaia di posti di lavoro a rischio nel Sud Italia per colpa della cialtronaggine del 'Governo dei migliori'. Infatti, il 30 giugno, con il termine del Temporary Framework europeo sugli aiuti di Stato, l'Italia dovrà dire addio al regime di decontribuzione previsto per i lavoratori delle aziende situate in otto Regioni del Sud. Perché? Ce lo spiega il Commissario UE alle Politiche per il Lavoro Schmit, interrogato sulla questione dai deputati europei di Fratelli d'Italia: semplicemente il Governo italiano non si è preoccupato di chiedere alla Commissione Europea la proroga di questa misura fondamentale per l'Italia».

«Molte chiacchiere sul Sud da parte di questo Governo arlecchino, ma al dunque nessuno che si occupi realmente dei reali problemi del Mezzogiorno. Ora Draghi faccia valere la sua presunta autorevolezza in Europa, si scusi per l'incompetenza dei suoi ministri e chieda di reintrodurre la misura della decontribuzione per chi assume nel Sud Italia», conclude Meloni.