Assist di Giorgia Meloni per Silvio Berlusconi al Quirinale: «Avrebbe il mio sostegno»
Il Presidente di Fratelli d'Italia: «Draghi al Colle? Non ho chiara la sua figura. Ddl Zan? La sinistra usa i gay come scudi umani». Renzi: «Destra coinvolta per il Quirinale, ha maggioranza relativa»

La leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, lancia un assist per la candidatura di Silvio Berlusconi alla presidenza della Repubblica. «Ho delle idee in testa - afferma in un'intervista a La Stampa -. E Berlusconi, se ci fosse la possibilità, avrebbe il mio sostegno». Per quanto riguarda Draghi e la possibilità che possa essere un buon presidente, aggiunge: «non sono in grado di dirglielo adesso, non ho chiara la sua figura a 360 gradi. Sicuramente è una persona di estrema autorevolezza. Dalla sua parte c'è il fatto che, se lui va al Quirinale, ragionevolmente si andrebbe a votare e questo mi fa propendere per questa soluzione».
«Ddl Zan? La sinistra usa i gay come scudi umani»
«Sono contraria alla legge Zan per motivi che nulla hanno a che fare con l'omofobia qua non c'è nessuna fobia, è una questione razionale, si possono avere idee diverse sui contenuti di una legge». Lo afferma la leader di Fratelli d'Italia parlando del ddl Zan, accusando la sinistra di «fare battaglia politica sulla pelle di gay e lesbiche, usando i più fragili come scudi umani per fare altro».
«Nel merito - aggiunge -, credo che portare nelle scuole elementari il tema dell'omosessualità non c'entri niente con la discriminazione. Tra l'altro, nelle stesse scuole in cui non facciamo educazione sessuale. Perché siamo sessuofobi? No, perché è un tema complesso e io credo sia meglio venga affidato alle famiglie. Qui non c'è nessuna fobia, solo un punto di vista diverso».
«Sinistra ci dà dell'uomo nero perchè senza argomenti»
«Quando la sinistra ti appiccica addosso delle etichette è perché non sa risponderti nel merito. Dipingendoci come 'l'uomo nero' - aggiunge - possono non sedersi con noi e rispondere alla cose che diciamo perché loro non hanno argomenti, questo è il loro problema, ma la gente l'ha capito. Quindi, noi rispondiamo facendo politica, raccontando la nostra visione, quali sono le idee su cui facciamo le nostre scelte e formuliamo le proposte, e siccome ci fidiamo del popolo italiano, aspettiamo che siano i cittadini a sceglierci».
«Marchio Italia ci rende irraggiungibili»
«Torino come l'Italia devono avere un futuro industriale. Il problema è che bisogna fare delle scelte che i governi continuano a non fare. Io penso che la cosa più preziosa che l'Italia ha, in sistema globale, è il marchio. È quello su cui noi siamo irraggiungibili - sottolinea - avevamo proposto nel Pnrr di investire delle risorse per riconvertire produzioni mature e non più capaci di competere nel tempo della globalizzazione in tutto quello che invece compete, che è marchio. Sarebbe stata una scelta di politica industriale. Ritengo ad esempio che sarebbe centrale per l'Italia investire nell'economia del mare, siamo una piattaforma in mezzo al Mediterraneo mare e ci comportiamo come la Svizzera».
«Torino con il centrodestra sarebbe una locomotiva»
«Torino con il centrodestra sarebbe reattiva, come una locomotiva, con una politica adeguata e non di immobilismo, ma coraggiosa, diversa da quella che abbiamo visto negli ultimi cinque anni. I Cinque stelle - prosegue - pensano che l'unica forma di onestà possibile sia l'immobilismo. Io penso che l'onestà sia compatibile con il fare le cose, dare risposte, fare crescere questa città, questa regione e la nazione. Quindi vedo una città con una forte visione e forte attenzione verso quelli che sono stati abbandonati in questi anni, quindi le periferie».
Renzi: «Destra coinvolta per il Quirinale, ha maggioranza relativa»
E' una «idiozia» dire che Italia Viva usa il Ddl Zan per facilitare una convergenza con il centrodestra per il Quirinale, sono i numeri che danno un ruolo centrale a Lega-Fi-Fdi. Lo dice Matteo Renzi in una intervista ad Huffington post.
«Chi dice certe cose non capisce nulla di matematica, prima ancora che di politica. La platea per l'elezione del capo dello Stato è di circa mille persone. Il centrodestra ha il 45 per cento. Non è la legge Zan che prevede il ruolo del centrodestra, è la matematica. Nel 2015, 2013, 2006, 1999 la sinistra aveva la maggioranza relativa, come la Dc fino al 1992. Nel 2022 per la prima volta nella storia la destra avrà la maggioranza relativa. Non siamo noi che coinvolgiamo la destra: la destra unita è maggioranza relativa, quasi assoluta».