29 marzo 2024
Aggiornato 16:00
Centrodestra

Giorgia Meloni a Bruxelles: «Il nostro gruppo Ecr aperto sia a Fidesz che alla Lega»

La leader di Fratelli d'Italia: «Siamo trait d'union attrattivo per quelli del Ppe stanchi di un approccio prono alla sinistra, sia per quelli che dalla nostra destra vogliono uscire dalla marginalità»

Il Presidente ungherese, Viktor Orban con la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni
Il Presidente ungherese, Viktor Orban con la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni Foto: ANSA

BRUXELLES - La leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, ha affermato ieri a Bruxelles che il gruppo in cui milita il suo partito al Parlamento europeo e di cui lei è anche presidente, l'Ecr (Conservatori e Riformisti europei), sarebbe la «collocazione naturale» per Fidesz, il partito del premier ungherese Viktor Orban, che ha lasciato recentemente il gruppo Ppe.

La presidente di Fdi, parlando con i giornalisti che ha incontrato brevemente nel pomeriggio durante la sua visita alle istituzioni europee, ha aggiunto che nel gruppo Ecr ci sarebbe posto anche per gli alleati della Lega, anche se non ci sono stati finora movimenti in questo senso. Nel Parlamento europeo la Lega siede nel gruppo di estrema destra nazionalistica Identità e Democrazia (Id), presieduto da Marco Zanni, ex M5s passato al Carroccio. Ma il gruppo Id, al contrario dell'Ecr considerato più moderato, è praticamente escluso da tutti i giochi, i negoziati e le alleanze a Bruxelles e a Strasburgo.

«Per ora - ha detto Meloni ai giornalisti - Fidesz non ha fatto richiesta di entrare nell'Ecr. Se presentasse la richiesta, chiaramente io sarei contenta di valutarla insieme agli altri componenti del gruppo e del partito. La considererei anche una collocazione abbastanza naturale per il percorso di Fidesz, ma questo è ancora di là da venire. E' un dibattito che non è stato ancora aperto».

«Chiaramente - ha continuato la leader di Fdi - noi siamo interessati ad allargare l'Ecr». Il gruppo, ha sottolineato, «è oggi il 'trait d'union' del centrodestra. Credo che possa essere attrattivo sia per le formazioni, come Fidesz, che arrivano dal Ppe e che sono stanche di un approccio troppo prono alla sinistra, sia per quelli che dalla nostra destra vogliono uscire da una condizione di marginalità».

«Questo - ha rilevato Meloni - è un lavoro che può fare solo l'Ecr. E' l'unico partito europeo che ha collegamenti con partiti anche al di fuori dei confini Ue, come i Repubblicani americani, il Likud israeliano, i Tories inglesi».

E la Lega? C'è posto anche per il Carroccio nell'Ecr? «Non mi pare - ha detto la leader di Fdi, rispondendo a questa domanda dei giornalisti - che abbia mai dato segnali in questo senso; la Lega ha posiziono compatibili con le mie idee, siamo alleati, ma non sta a me decidere», ha concluso Meloni.

«Su UE e immigrazione Italia ha posizione irragionevole»

La presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, ha criticato poi la posizione del governo italiano nel dibattito Ue sulle politiche migratorie, difendendo in sostanza l'atteggiamento dei governi ungheresi e polacchi, contrari alla solidarietà fra gli Stati membri e alla redistribuzione negli altri paesi dei migranti salvati in mare.

La leader di Fdi ha sottolineato con i giornalisti, che ha incontrato brevemente nel pomeriggio durante la sua visita alle istituzioni europee, che «il tema non è la solidarietà», e che «la proposta italiana finora è stata irragionevole, perché - ha rilevato - pretendiamo che nazioni che difendono, come noi, un pezzo di confine dell'Ue e non fanno entrare immigrati clandestini, si redistribuiscano i nostri».

A questa posizione italiana, secondo la presidente di Fratelli d'Italia, «non si oppongono l'ungherese Orban o il polacco Morawiecki, ma la Germania e la Francia, governi che non sono considerati sovranisti; e anche la Spagna, perché - ha insistito - è una proposta irragionevole».

L'Italia, invece, ha spiegato Meloni, «dovrebbe chiedere una missione europea per fermare le partenze, aprire in Africa degli 'hotspot' in cui verificare chi ha diritto ad essere rifugiato, e poi redistribuire nei 27 paesi Ue solo i rifugiati, e rispedire indietro gli altri».

«E' l'unica proposta sensata sulla quale si troverebbe solidarietà», come è successo «all'epoca in cui si è trattato con la Turchia di Erdogan», quando la Germania ha negoziato e ottenuto l'accordo con Ankara per trattenere i migranti e rifugiati siriani fuori dall'Ue. «Così si fa quando interessa a qualcuno», ha osservato la leader di Fdi.

Rispondendo poi all'obiezione di un giornalista sul fatto che il governo turco ha il controllo di tutto il suo territorio nazionale, mentre non è così per il governo libico, Meloni ha concluso: «Il governo libico, con l'appoggio della comunità internazionale, può controllare il territorio, come tutte le autorità statuali del mondo».