19 marzo 2024
Aggiornato 05:30
Centrodestra

Giorgia Meloni: «Spero si torni al voto subito dopo l'elezione del Capo dello Stato»

Il Presidente di Fratelli d'Italia: «Si è molto brigato per arrivarci con l'attuale Parlamento. Mozione rilancio? Se bocciata Draghi ostaggio della sinistra. Copasir? Grave che Fico-Casellati restino muti»

Il Presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni
Il Presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni Foto: Angelo Carconi ANSA

«Mi auguro si possa votare almeno appena eletto il nuovo presidente della Repubblica», nel 2022. «Mi pare si sia molto brigato per arrivare all'elezione del presidente della Repubblica con l'attuale Parlamento che avrebbe garantito determinate maggioranze ma almeno dobbiamo essere tutti d'accordo a votare dopo l'elezione del capo dello Stato. Non so se è uno scenario che si materializzerà, dipende da chi verrà eletto al Quirinale e poi prevedo un'ampia resistenza di buona parte degli attuali parlamentari». Lo ha detto la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni in conferenza stampa.

«Mozione rilancio? Se bocciata Draghi ostaggio della sinistra»

«Chiediamo a pezzi della maggioranza Draghi di non pretendere di fare la parte del leone. Non ci aspettiamo che tutti i punti della mozione di Fratelli d'Italia vengano approvati ma se venissero bocciati tutti sarebbe la dimostrazione che il governo Draghi è ostaggio della sinistra».

«La porteremo in Aula - ha annunciato - chiedendo la votazione per parti separate: sono 25 punti programmatici». Meloni li ha elencati tutti: «Dai ristori che chiediamo di raddoppiare al tema del fisco. Chiediamo la flat tax e la riduzione delle aliquote intermedie. Vogliamo l'abolizione del tetto all'uso del contante, una misura tafazziana che in Italia serve a fare un favore al sistema di credito ma toglie competitività all'Italia. In Austria e Germania non ce l'hanno».

«Chiediamo una vera pace fiscale - ha proseguito Meloni - perché la misura del governo Draghi è insufficiente, aiuta l'Agenzia delle Entrate a gestire i piccoli crediti. Noi diciamo 'se mi chiudi non mi chiedi', quindi fai attenzione alle attività chiuse per decreto e non sono state in grado di pagare le tasse».

«Vogliamo la web tax perché la realtà è che i giganti del web sono cresciuti grazie al dramma Covid. Serve una vara tassa», ha sottolineato. Nella mozione, c'è anche «la proposta storica di Fdi sulle attività aperte dagli extracomunitari. Anche in epoca di Covid mentre gli italiani chiudevano le attività gestite da extracomunitari proliferavano perché accade spesso che essendo più difficilmente reperibili dall'agenzia delle entrate aprano e chiudano in due anni, prima che lo stato faccia i controlli, poi spariscono. Chiediamo che versino una caparra di 30mila euro per gli extracomunitari che volessero aprire qui, caparra che man mano viene scalata dalle tasse».

Nella mozione, ha spiegato Meloni, si torna a chiedere «l'abolizione del coprifuoco, inutile ai fini del contenimento del covid, e l'apertura immediata di tutte le attività con protocolli di sicurezza». Inoltre si parla del «piano vaccinale, delle infrastrutture, di Alitalia, dell'estensione della golden power a tutti gli asset strategici, della ricostruzione delle aree terremotate, di dare un miliardo di euro per consentire a comuni e regioni di potenziare il trasporto pubblico locale, cioè la cosa numero uno da fare per contrastare il covid, c'è infine il tema di Roma capitale e gli incentivi alla natalità».

«Copasir? Grave che Fico-Casellati restino muti»

«C'è una questione irrisolta che riguarda il Copasir, c'è una violazione di una legge dello Stato. La previsione che la presidenza spettasse all'opposizione fu fatta contestualmente a quando fu tolto il voto parlamentare sulla nomina dei capi dei Servizi. Quindi ci ritroveremo con un governo che nomina i capi dei servizi sentendo un esponente della stessa maggioranza. Ma davvero è un problema solo mio?».

«I presidenti delle Camere - ha proseguito - pilatescamente ci hanno detto di trovare un accordo politico, poi ci è stato detto dimettiamoci tutti, si son dimessi solo Urso e Vito, e ora Fico e Casellati che fanno? Restano muti. A me pare una cosa grave per cui credo che Casellati e Fico se vogliono rimanere a fare i presidenti delle Camere dovrebbero assumersi le proprie responsabilità, oneri e onori, ci sono tanti vantaggi ma anche responsabilità».

«Per me - ha concluso - non è una questione personale ma di rispetto delle regole. Io pongo con garbo la questione nella speranza che qualcuno di quelli che devono far rispettare le regole a un certo punto decidano di occuparsi della materia».

«Forza Italia e Lega sbagliano ad astenersi su coprifuoco»

«Mi dispiace, non la comprendo». Così la leader di FdI in conferenza stampa commenta la bocciatura dell'emendamento di Fdi al dl Covid in aula al Senato su cui Forza Italia e Lega si sono astenuti. «Pd e M5s - ha osservato Meloni - poi pretendono di avere i voti del centrodestra per fare le cose loro, allora il centrodestra dovrebbe difendersi, anche il centrodestra che sta al governo, quando ha i numeri per difendersi».

«Se il centrodestra è d'accordo con l'abolizione del coprifuoco deve votare con noi. Non si può fare il governo di unità nazionale dove i voti miei servono a fare le cose di sinistra. È stato un errore astenersi, capisco il tema della lealtà della maggioranza ma mi aspetto ci saranno altre occasioni per fare scelte diverse», ha concluso.

«Non mi pare scandaloso politici incontrino Servizi»

«Pur non avendo tutti gli elementi per valutare la vicenda, il Copasir deve occuparsene» anche se «sono incontri e frequentazioni di carattere istituzionale. Sarebbe normale anche se li avessi io. I partiti politici che parlano con i servizi di intelligence è la cosa più normale del mondo». Lo ha detto la leader di FdI commentando l'incontro documentato da Report tra Renzi e Mancini all'autogrill.

«Il vero tema - ha aggiunto Meloni - è la materia dell'incontro. Sono funzionari dello Stato, è tutta gente che dovrebbe lavorare per il bene della nazione, è anche normale si incontri. Se io avessi bisogno di una informazione può capitare di chiedere ai Servizi come stanno messe le cose. Che ci siano rapporti non mi pare scandaloso».

«Ddl Zan? Sintesi possibile senza tema gender a scuola»

Se si tolgono dal ddl Zan temi come il gender nelle scuole «è più facile immaginare che si possano trovare dei punti di sintesi». Lo ha detto la leader di Fdi, Giorgia Meloni, interpellata in conferenza stampa sul disegno di legge in contrasto all'omotransfobia approvato alla Camera e fermo in commissione Giustizia al Senato.

«Ho letto a grandi linee la proposta di Salvini - ha spiegato Meloni - aspetto di leggere il testo ma sulla carta è una iniziativa intelligente quella di circoscrivere al tema della discriminazione lasciando da parte materie che secondo noi non c'entrano niente con la lotta alla discriminazione come il gender nelle scuole o una serie di materie che non hanno molto a che fare. Quando ci fu il dibattito parlamentare chiesi perché in una scuola che ha deciso di non fare educazione sessuale dovremmo portare il tema dell'omosessualità. Non abbiamo fatto l'educazione sessuale non perché siamo sessuofobi ma perché a una certa età i bambini non hanno la maturità e abbiamo ritenuto andasse lasciata la competenza alle famiglie. Parlare del tema dell'omosessualità ora è una scelta distonica. È omofobo? È logico. La mia è una obiezione alla quale chi non sa rispondere dice sei omofobo».

«Ci sono delle cose nella legge Zan che secondo me non aiutano a combattere la discriminazione e la violenza ma servono a impedire di parlare chi su alcune cose non è d'accordo come l'utero in affitto, o l'adozione per i gay...In Italia i single non possono adottare. Siamo singlofobi? A me piacerebbe parlare di una materia in modo serio. Quindi togliendo certe questioni dal tema della legge Zan è più facile immaginare che si possano trovare sintesi», ha concluso.

«Nostri alleati Vox decisivi per governo regionale Madrid»

«Isabel Diaz Ayuso ha dimostrato che si può aprire in sicurezza senza compromettere la salute e ha meritato la riconferma. Congratulazioni a Rocio Monastero e ai nostri alleati di VOX, che continuano a crescere e saranno decisivi per la formazione del nuovo governo regionale di Madrid». Lo scrive su Twitter il presidente di Fratelli d'Italia e dei Conservatori europei (ECR Party), Giorgia Meloni, commentando il risultato delle elezioni regionali di Madrid.