19 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Centrosinistra

Goffredo Bettini replica a Matteo Renzi: «Polemica stucchevole e strumentale»

Il membro della Direzione Nazionale del PD: «Non ho parlato di complotto ma di convergenza di interessi. La questione un po' più grave è il tentativo di intorbidare le acque»

Mario Draghi con Giuseppe Conte a Palazzo Chigi
Mario Draghi con Giuseppe Conte a Palazzo Chigi Foto: Ettore Ferrari ANSA

«Matteo Renzi oggi ripropone nella sua intervista su Repubblica una polemica stucchevole e strumentale. Ripete che il sottoscritto avrebbe indicato in un complotto le ragioni della caduta del governo Conte II. Ho già detto che non ho mai usato questo termine, che ha un preciso significato politico. Vale a dire: un coordinamento di forze di vario tipo nel preparare e perseguire un obbiettivo comune. Mai pensato che ciò sia avvenuto perché altrimenti avrei avuto l'obbligo di esplicitare i protagonisti di questo ordito. Ho parlato semplicemente, lo debbo ripetere per l'ennesima volta, di una convergenza di interessi». Così Goffredo Bettini, membro della direzione nazionale del PD.

«Concetto totalmente diverso. Vale a dire: che in un determinato momento, per varie ragioni (c'è chi dice per esclusive deficienze del precedente governo, e io non sono d'accordo) emergono da più parti esigenze o convenienze nella società (politica, impresa, valutazioni di affidabilità da parte di un sistema finanziario internazionalizzato, ecc) nell'accogliere positivamente un cambio di fase politica. E' incredibile che solo un accenno all'esigenza di capire meglio cose importanti che hanno riguardato la storia e il destino dell'Italia sia preso come lesa maestà - aggiunge Bettini -. Ma non si può convincere chi storpia le intenzioni e le parole di chi considera un avversario da battere (Bettini ha perso! come dice Renzi. Dunque Renzi ha vinto. Boh?) e non come un interlocutore con cui confrontarsi».

«La questione un po' più grave è il tentativo di intorbidare le acque. La mia posizione avrebbe offeso Draghi e addirittura il presidente della Repubblica Mattarella. Renzi interpreta, in questo caso sì, in modo offensivo, il pensiero delle più importanti cariche dello stato. Cosa c'entrano Draghi e Mattarella? Parliamo di fasi totalmente diverse. Prima è stato fatto cadere il governo Conte II lasciando in una situazione drammatica e di emergenza il Paese. A prendere alla lettera le stesse parole di Renzi, è stato proprio il segretario di Italia viva a determinare questo esito. Solo a quel punto, dopo vari tentativi non riusciti di allargare la maggioranza per formare un Conte III, Mattarella si è assunto il compito di dare una soluzione autorevolissima e competente come quella del professor Draghi. Vale a dire c'è chi ha distrutto abbattendo un governo mai sfiduciato e c'è chi ha ricostruito, per non lasciare il paese allo sbando. Dunque approfondire le ragioni che hanno portato alla distruzione non può che, semmai, esaltare lo sforzo grande che il presidente della Repubblica ha messo in campo. E per il quale continueremo a ringraziarlo sostenendo con la massima lealtà il lavoro dell'attuale Presidente del Consiglio. Come sta facendo Enrico Letta, con le sue proposte e le sue idee», conclude Bettini.