29 aprile 2024
Aggiornato 07:00
L'opposizione

Giorgia Meloni scrive al Presidente Draghi: «Le risorse del cashback al decreto sui ristori»

La leader di Fratelli d'Italia: «E' necessario concentrare tutte le risorse disponibili per sostenere i settori produttivi più colpiti dalla crisi. Vaccini? L'Italia tratti da sola su Sputnik e altri»

Giorgia Meloni, Presidente di Fratelli d'Italia
Giorgia Meloni, Presidente di Fratelli d'Italia Foto: Angelo Carconi ANSA

«Fratelli d'Italia ha inviato una lettera al presidente del Consiglio Draghi per chiedere di approfondire e valutare senza pregiudizi una proposta seria e di buon senso: sospendere la misura del 'cashback' e di aggiungere queste risorse al prossimo decreto sui ristori». Lo ha scritto la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, in un intervento sul Foglio.

«In questo tempo - ha spiegato - è necessario concentrare tutte le risorse disponibili per sostenere i settori produttivi più colpiti dalla crisi. La Cgia di Mestre ha calcolato che nel 2020 il sistema produttivo italiano ha registrato un calo di fatturato complessivo di circa 423 miliardi. Per far fronte a questa situazione, il precedente Governo ha stanziato appena 11,3 miliardi come contributi diretti a fondo perduto e ha reputato opportuno stanziarne circa 5 sul 'cashback', provvedimento inutile per combattere l'evasione fiscale e criticato anche dalla Bce nelle osservazioni inviate all'allora ministro Gualtieri».

A giudizio di Giorgia Meloni «è assurdo che davanti al perdurare dell'emergenza sanitaria, con imprese e partite Iva che chiudono, con cittadini che hanno perso o rischiano di perdere il loro posto di lavoro, il Governo abbia come priorità la lotta al contante e l'incentivazione dei pagamenti elettronici. Su questo Fratelli d'Italia aveva già presentato a gennaio al Senato una mozione, sottoscritta anche da esponenti di altri partiti che oggi fanno parte della nuova maggioranza, ma non ci è stata concessa la possibilità di discuterla in Aula prima della definizione del nuovo decreto ristori. Ci auguriamo che prevalga l'autorevolezza e la concretezza di Draghi e che sia possibile modificare un provvedimento sbagliato, usando tutte le risorse che abbiamo a disposizione per sostenere e mettere in sicurezza il tessuto produttivo italiano», ha concluso la leader di FdI.

«Vaccini? L'Italia tratti da sola su Sputnik e altri»

«Velocizzare il via libera dell'Aifa a nuovi vaccini, come lo Sputnik, per consentire all'Italia di approvvigionarsi di quelli ancora non contrattualizzati dall'Europa, vista la carenza di dosi». E' quanto ha chiesto la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, al governo e in particolare al ministro della Salute Roberto Speranza, sottolineando quelle che definisce le colpe dell'Ue.

«La vicenda dei vaccini è il più grande fallimento dell'Ue dal trattato di Roma a oggi. In tutto il mondo si vaccina, qui no. L'Ue è partita tardi e si è mossa malissimo, i contratti con le case farmaceutiche sono stati secretati e una volta che si sono potuti avere si è capito che non erano previsti vincoli o clausole stringenti».

Meloni ha invitato il presidente del Consiglio Mario Draghi a farsi sentire in Europa e a pensare all'interesse del Paese. Per i vaccini che ancora non hanno finito l'iter burocratico e che non sono stati ancora contrattualizzati dall'Ue - ha detto - l'Italia potrebbe trattare in autonomia.

«Io non ho elementi per dire se lo Sputnik è sicuro ma il governo li ha, sulla base di pubblicazioni internazionali, sulla base dei di altri paesi in cui si usa, ma io credo che, come il governo italiano si arroga la libertà di limitare la libertà degli italiani per Dpcm, con la stessa velocità dovrebbe velocizzare la burocrazia di certi organismi».

«Il ministro Speranza si assuma la responsabilitò di dirci entro pochissimi giorni quali sono gli altri vaccini che sono sicuri e si possono utilizzare e penso che lo Stato italiano debba trattare con queste case farmaceutiche per avere nuove dosi di vaccino».

«Marche esempio, vaccini a domicilio e in studi medici»

«La Regione Marche guidata da Francesco Acquaroli e da Fratelli d'Italia compie un altro importante passo in avanti nella lotta al Covid-19: approvato l'accordo con i medici di medicina generale per le vaccinazioni a domicilio e negli studi medici sul territorio. Una misura concreta e di buon senso per velocizzare le somministrazioni e difendere la salute dei cittadini e che mi auguro possa diventare un esempio da seguire a livello nazionale».