«Penso che oggi Fratelli d'Italia stia facendo una cosa in ogni caso utile per l'Italia, perchè in un sistema democratico deve esserci un'opposizione, è nei sistemi totalitari che non esistono le opposizioni. Il gradimento di Draghi è molto alto in questo momento, è stimato intorno al 60-70%. E il rimanente 30-40% degli italiani, che facciamo? Li consideriamo degli extraparlamentari o hanno diritto a una rappresentanza parlamentare?». Lo ha detto Giorgia Meloni, in una intervista al Tg5 in cui conferma la decisione di stare all'opposizione, anche perchè «la pattuglia sta diventando estremamente eterogenea e non so come partiti che non condividono niente possono finire al governo insieme».
Meloni ha poi ribadito che «sui temi penso sia possibile trovare invece un'intesa. La nostra scelta non è sull'autorevolezza del nome di Draghi ma sul metodo e sul merito di governi in cui si cerca di tenere insieme tutto e il contrario di tutto». Dunque FdI non voterà la fiducia «ma spero che Draghi possa fare bene e se lo farà i voti di Fratelli d'Italia sui provvedimenti che condividiamo ci saranno sicuramente».
Quanto alla formula che viene utilizzata, «il governo dei migliori», Meloni è ancora critica verso chi sosterrà l'esecutivo: «Non lo conosco, non conosciamo i nomi, invidio la adesione acritica delle altre forze politiche. Quello che conosciamo è gran parte della maggioranza che sosterrà Draghi, che è esattamente la stessa che sosteneva Giuseppe Conte. Perchè in questo parlamento la maggioranza ce l'ha la sinistra, M5s e Pd. E le idee del centrodestra, che FdI stia fuori o dentro, sono destinate a perdere».
Appello da Destra: «No a Draghi suicidio politico»
Arriva da destra una lettera-appello a Giorgia Meloni per convincere la leader di Fratelli d'Italia a votare la fiducia a Mario Draghi. «Ventisette anni fa nasceva la destra di governo. Ventisette anni dopo sarebbe irragionevole assistere alla regressione di quella svolta storica astenendosi o addirittura negando la fiducia al costituendo governo guidato da Mario Draghi», si legge nel testo siglato da Viviana Beccalossi, presidente di Rifare Italia, e da oltre venti esponenti della destra italiana, tra i quali Massimo Corsaro e Gennaro Malgieri. «Ritirarsi sotto la tenda e da lì abbaiare alla luna equivarrebbe ad un suicidio culturale, morale e politico», si legge nel testo.
All'ex presidente della Bce, viene ricordato nella lettera, «è affidata l'imponente missione di ricostruire una nazione funestata dalla pandemia e dalla crisi economica» e «l'utilizzo delle ingenti risorse europee richiederanno un forte processo di riforme e di innovazione». Secondo i firmatari dell'appello a Meloni «ostinarsi a invocare elezioni anticipate rischia di apparire come una fuga dalle responsabilità. Un atteggiamento che mal s'attaglierebbe a chi dice di avere il patriottismo nel proprio Dna politico-culturale». Da qui l'invito a cambiare idea: «Ci ostiniamo a ritenere non ancora definitivo l'annunciato 'no' o la ventilata astensione di Fratelli d'Italia al governo Draghi», chiosano i firmatari della missiva alla leader di Fdi.
Rampelli: «Stucchevoli le critiche a Giorgia Meloni»
«Lo spettacolo che si sta dando in queste ore è stucchevole, alla faccia di quel pluralismo tanto decantato e quasi mai praticato da una presunta intellighenzia che ora sbatte i tacchi e si crogiola in un unanimismo pro-Draghi acritico e stucchevole. Mi riferisco alla modalità con cui taluni commentatori stanno trattando Fratelli d'Italia e la sua leader, colpevoli di voler difendere quelle prerogative applicate in tutte le democrazie occidentali tranne che in Italia, dove i premier vengono indicati direttamente oppure scelti dai partiti dopo le elezioni politiche e tra coloro che hanno ottenuto un consenso dai cittadini». È quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.
«Cosa c'è di non condivisibile? Forse la grave situazione sanitaria ed economica richiede un intervento eccezionale? Bene, Giorgia Meloni ha chiesto che Draghi guidasse un governo a tempo che portasse alle elezioni anticipate prima del semestre bianco occupandosi proprio del Recovery Plan e del piano vaccinale per poi riconsegnare il suo mandato. Una proposta saggia su cui ogni forza politica che avesse a cuore la nazione e la democrazia avrebbe dovuto convenire. E comunque chi ama davvero la democrazia sa che l'opposizione è fondamentale quanto la maggioranza, forse di più. Quindi riconoscere un doppio valore al comportamento lineare di Fratelli d'Italia dovrebbe essere quasi scontato e invece si inizia a richiudere intorno a noi la morsa della demonizzazione, come se non si conoscesse la nostra storia e non si sapesse che tali atteggiamenti servono solo a rinsaldarci e a consegnarci nuovi consensi. Contenti voi...».
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