Silvio Berlusconi dice no ad un Governo di tutti: «Dialogo con Conte per il bene del Paese»
Il leader di Forza Italia al Messaggero: «MES? Fare sintesi è responsabilità di chi guida l'esecutivo, dove su questa materia mi pare che prevalgano i veti grillini»
«Non credo nei governi tecnici e non ne vedo all'orizzonte. Forza Italia per il bene del Paese è a disposizione per collaborare con il governo che c'è, anche se questo governo non ci piace». Lo afferma in una intervista al Messaggero il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.
Grazie a questo dialogo, spiega Berlusconi, «abbiamo ottenuto nella Legge di bilancio in discussione in questi giorni diversi risultati importanti: fra essi, esoneri contributivi e aiuti per la decontribuzione per professionisti, lavoratori autonomi e partite Iva, gli aiuti da lungo tempo attesi per le scuole paritarie, investimenti sull'istruzione tecnica superiore, un taglio significativo alla sugar-tax, il patto fra generazioni per aiutare l'occupazione dei giovani, il kit digitalizzazione per consentire a chi ha un reddito basso l'accesso alla rete, importanti aiuti all'automotive». «Vorrei che si parlasse di più di queste cose, davvero importanti per gli italiani, piuttosto che delle eterne mosse del teatrino della politica», osserva Berlusconi.
«Mes? Fare sintesi responsabilità di Conte»
Quanto al dibattito dentro il centrodestra sul Mes, che vede notoriamente posizioni diverse tra Fi da un lato e Lega e Fdi dall'altro, Berlusconi sottolinea che non è un problema per la coalizione e che «fare sintesi è responsabilità di chi guida l'esecutivo, dove su questa materia mi pare che prevalgano i veti grillini. Il centro-destra del resto è una coalizione, nella quale noi rappresentiamo le idee liberali, cristiane, europeiste, garantiste. Non siamo un partito unico proprio perchè siamo diversi, per cultura, riferimenti internazionali e anche per stile».
«Noi per esempio - continua Berlusconi - non avremmo mai dato vita a comportamenti come quelli accaduti venerdì in Senato: comprendo e condivido l'amarezza dei nostri amici della Lega per la cancellazione del Decreto Sicurezza, ma il rispetto per le istituzioni non deve mai venire meno». Insomma, conclude l'ex premier, «non siamo lo stesso partito. Io sono europeista come lo erano De Gasperi, Adenauer, Schuman».
Gelmini: «In caso di crisi centrodestra decide unito»
Il governo è «inadeguato» ad affrontare la situazione di emergenza e «in caso di crisi il centrodestra decide unito». Lo sostiene la capogruppo di Forza Italia alla Camera, Mariastella Gelmini, secondo cui «la discussione nella maggioranza è surreale e Forza Italia non è disponibile a fare da stampella. Il paese è in attesa spasmodica del vaccino, il parlamento è alle prese con la legge di bilancio. Parlare di rimpasti, verifiche e altro è irrispettoso verso le persone».
«Prima si deve mettere in sicurezza il paese - sottolinea la deputata in un'intervista all'Avvenire - se si aprirà la crisi la parola passerà al presidente Mattarella, di cui ci fidiamo totalmente. Per quello che ci riguarda qualsiasi decisione la prenderemo al tavolo del centrodestra, ma per essere coinvolti ci vorrebbe una maggioranza radicalmente diversa dall'attuale».
Mario Draghi fu indicato alla BCE da Berlusconi «e questo - aggiunge Gelmini - già basta a capire la stima di Berlusconi verso Draghi. Ma ora strattonarlo non serve a nulla, l'ipotesi al momento non c'è. Noi dobbiamo solo pensare ad aiutare il paese su ristori, manovra e vaccini, e costruire una nostra alternativa a questo governo inadeguato».