Conte: «Italia paese sicuro, forse più di tanti altri»
Lo ha detto il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa al termine della riunione con le Regioni per fronteggiare l'emergenza coronavirus: «Noi trasparenti sui dati, Ssn eccellente, ospedali sicuri»
ROMA - «L'Italia è un paese sicuro e forse più sicuro di tanti altri». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte in una conferenza stampa al termine della riunione con le Regioni per fronteggiare l'emergenza coronavirus. «La prova tampone va fatta solo in alcuni circostanziati casi non diffusamente, non è che qualcuno avverte l'influenza, la febbre anche alta, e fa la prova tampone. Non sono queste le raccomandazioni della comunità scientifica. Il fatto in questi giorni probabilmente di avere esagerato con la prova tampone - ha aggiunto - non risponde alle prescrizioni della comunità scientifica: finiremo col drammatizzare quella che è una emergenza sanitaria ma va affrontata con razionalità seguendo protocolli lineari o avremo l'effetto di diffondere false sicurezze che sono illusorie».
Conte: «Usciremo a testa alta, stanzieremo altri fondi»
«Il Paese deve continuare a marciare, anzi a correre, ma abbiamo individuato alcune misure per l'impatto economico diretto» e «abbiamo concordato la sospensione del pagamento delle rate dei mutui» ma «servono misure più incisive, non ci appagheremo, abbiamo stanziato 20 milioni ma torneremo con altre misure e altri fondi».
«Il Paese cresce a ritmo troppo blando e basso, ho già parlato di una cura da cavallo, stiamo varando delle misure per il rilancio del sistema economico e produttivo, anzi l'emergenza ci dà più determinazione per un piano di misure straordinarie», ha aggiunto. «Riusciremo a dimostrare come da un'emergenza il sistema Italia sa uscire a testa alta» ha concluso.
«Noi trasparenti sui dati, Ssn eccellente»
«Abbiamo fatto una scelta in termini di politica sanitaria coerente e lineare, la fiducia dei cittadini è il sale della nostra azione politica. I dati che diamo sono coerenti e trasparenti. Diremo agli omologhi europei e all'Oms che l'Italia sta rivelando a tutto il mondo questi dati ma questo non deve portare a nessun fraintendimento: il nostro sistema sanitario è eccellente e le misure di cautela sono di massimo rigore. In virtù del combinato disposto del Ssn eccellente e del rigore avremo nei prossimi giorni un effetto contenitivo della diffusione del virus», ha aggiunto.
«Cittadini stiano tranquilli, ospedali sicuri»
«I cittadini devono stare tutti tranquilli: i nostri ospedali sono un'eccellenza dal 1978, quando è stato istituito il Ssn è stato edificato un poderoso sistema che è un'eccellenza anche in termini comparativi rispetto al mondo. I nostri protocolli sono efficienti, efficaci assolutamente adeguati per rispondere a questa emergenza sanitaria per prevenire e curare le persone contagiate».
«Governo non vuole scavalcare regioni»
«Ho assolutamente chiarito: ieri a una precisa domanda ho dato una risposta che non intendeva affatto esprimere la volontà del governo di sopravanzare le competenze regionali. Il nostro sistema regionale è strutturato sulla sanità su base regionale, quindi un coordinamento va fatto ed è la ragione per cui stiamo lavorando fianco a fianco con i presidenti delle regioni».
«Codogno? Ora no polemiche, resto concentrato»
«Non è il momento delle polemiche, durante la conferenza è intervenuto anche l'assessore della Lombardia per chiarire che hanno una relazione in cui dimostrano la correttezza dell'operato» e comunque, «rispetto a un'emergenza nazionale e all'impegno che viene richiesto a chi deve rimanere concentrato, che valore possono avere le polemiche? Per me nessuno, devo rimanere concentrato per perseguire l'obiettivo di tutelare la salute dei cittadini».
«No pronto soccorso per febbre, in serata ordinanza»
«Ci sono protocolli di sicurezza, i cittadini possono stare tranquilli. Ora leggeranno le indicazioni. Ovviamente non devono andare al pronto soccorso per qualsiasi sintomo febbricitante ma non spetta a me fare lo scienziato o il medico, leggerete tutto nell'ordinanza che diffonderemo in serata».
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