19 marzo 2024
Aggiornato 08:00
Tensioni nella maggioranza

Alfonso Bonafede: «Italia Viva isolata, i veti di Matteo Renzi non passeranno»

Lo sottolinea il ministro della Giustizia che in un'intervista al Corriere della Sera denuncia «attacchi personali» dall'alleato di governo pur chiarendo che non si tratta di «una questione personale»

Il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede
Il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede Foto: ANSA

ROMA - Nella riforma sul processo penale, arrivata senza le ministre di Italia Viva, il partito guidato da Matteo Renzi si è isolato «in modo totalmente irragionevole». Lo sottolinea il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che in un'intervista al Corriere della Sera denuncia «attacchi personali» dall'alleato di governo pur chiarendo che non si tratta di «una questione personale».

«Dispiace quando, in un governo che dovrebbe lavorare in squadra, c'è una forza politica che si isola. Detto questo, stiamo parlando di una riforma che tutti gli italiani ci chiedono per accelerare i tempi della giustizia», sottolinea il Guardasigilli, «Non ci possono essere veti e chi li pone dovrebbe poi spiegare ai cittadini che sta bloccando una riforma fondamentale. Si lavora insieme, ci si confronta, ma la politica dei veti non serve agli italiani».

La fissazione è la prescrizione

Non c'è stata «nessuna estromissione» di Italia Viva sulle decisioni, chiarisce il ministro della Giustizia, e «lo dimostrano i circa dieci vertici sulla giustizia che io stesso ho fatto» con loro. «Abbiamo lavorato insieme e ci siamo confrontati, come sul carcere ai grandi evasori. La riforma del processo penale l'avevo presentata già a ottobre e il vertice decisivo lo abbiamo fatto il 9 gennaio, ma da allora a causa dei veti siamo arrivati a metà febbraio. Si sono fissati su un punto...».

La fissazione è la prescrizione. «La mia riforma della prescrizione è già in vigore dal primo gennaio», precisa Bonafede, «Ma poiché a me interessa eliminare le impunità e velocizzare i processi ci siamo messi a lavorare. Con il Pd e con Leu, che pure ha un numero inferiore di parlamentari, si è lavorato alla pari. L'isolamento di Italia viva è totalmente irragionevole».

Pretesto per far cadere Conte?

Un isolamento che ad alcuni è sembrato un pretesto per far cadere il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. «A un certo punto, quando dici no a qualsiasi cosa e ti metti a votare con l'opposizione, non stai facendo più il gioco di squadra», osserva il politico del Movimento Cinque Stelle, «Che un processo su quattro vada in fumo ogni anno è un problema che andava affrontato, nessuno lo può mettere in dubbio. E noi con il processo penale velocizziamo i processi e ci allineiamo agli altri Paesi Ue, perché solo la Grecia ha un meccanismo simile a quello applicato sin qui in Italia, che ha comportato denegata giustizia».

Quanto al lodo Conte bis, ricorda il Guardasigilli, «abbiamo discusso tanto nella maggioranza, è il punto di arrivo di un accordo. Rallentare questa riforma sarebbe particolarmente grave, si bloccherebbe il Paese. Io ho sempre detto che la prima cosa da fare è investire nell'infrastruttura. Stiamo facendo un piano di assunzioni di 600 magistrati e 9mila unità di personale amministrativo. Con la riforma del processo penale mettiamo un'ulteriore iniezione di energia. Anche grazie alla collaborazione del Mef inseriamo 500 giudici ausiliari nelle corti d'appello dall'1 gennaio 2021 e mille unità di personale amministrativo dall' 1 settembre 2020».

«Attacchi personali»

Quanto all'ipotesi di una mozione di sfiducia di Italia Viva nei suoi confronti, Bonafede afferma di non voler commentare «voci di corridoio, che mi sembrano del tutto illogiche. Ciascuno fa quel che ritiene e si assume le proprie responsabilità. Quando l'argomentazione diventa provocazione, il modo peggiore di rispondere è caderci. La mia riforma è in vigore, il lodo Conte bis è una buona norma, ma non è la mia legge sulla prescrizione. Io alle polemiche e alle provocazioni non ho mai risposto, se non per dire che i cittadini hanno bisogno della riforma in tempi celeri».

Ma se Renzi continuasse a fare opposizione dall'interno, come andrà avanti questo governo? «Io sono stato attaccato, mi sono state portate delle offese personali, ma non mi interessa e rispetto tutti», conclude Bonafede, «La questione non è personale. Si parla del bene del Paese e io ho giurato sulla Costituzione. Si possono raggiungere obiettivi insieme, gli attacchi me li aspetto dall'opposizione». E «non ho mai lavorato guardando ai sondaggi».