19 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Caso Gregoretti

Giulia Bongiorno: «Spero che Salvini non spinga per il sì al processo: non sarà breve né prevedibile»

I timori dell'ex Ministro, a due giorni dal voto in Senato sul processo al leader della Lega per i fatti della nave Gregoretti: «Non ha commesso alcun reato, non fu sequestro di persona»

Giulia Bongiorno e Matteo Salvini
Giulia Bongiorno e Matteo Salvini Foto: ANSA

ROMA - «Io spero davvero che Matteo Salvini decida di non avallare la linea dell'autorizzazione a procedere nei suoi confronti». Giulia Bongiorno, a due giorni dal voto in Senato sul processo all'ex ministro dell'Interno per i fatti della nave Gregoretti, intervistata dal Corriere della Sera, dà voce al sentimento che nella Lega è diffuso: «E' sbagliato che da molti anni a questa parte la politica abbia rinunciato a molte delle sue funzioni».

Cortocircuito istituzionale

«E evidente - spiega - che il Parlamento abbia abdicato al potere di legiferare in alcune materie sensibili e che per una sorta di pudore abbia rinunciato a tutelare la sua indipendenza. Basta guardare ai molti via libera alle autorizzazioni degli ultimi anni, che nasce anche dal timore dei parlamentari di essere considerati dei privilegiati. I poteri dello Stato devono essere separati e indipendenti, ma se uno dei poteri viene meno, il vuoto è riempito dal potere giudiziario che è proprio quello che invece dovrebbe controbilanciare. Il cortocircuito istituzionale - aggiunge - fa sì che il ministro dell'Interno non possa esercitare uno dei suoi compiti principali, la difesa dei confini nazionali». E spiega: «Tutti non fanno che chiedere se salveremo o non salveremo Salvini. Non è questo il punto. Il Senato deve verificare se ha agito nell'interesse pubblico. E quel che vale oggi per Salvini tutelerà in futuro chi svolge questa funzione».

Non fu sequestro di persona

Salvini «non ha commesso alcun reato: rallentare lo sbarco in attesa della redistribuzione dei migranti non è sequestro di persona. Ma la legge prevede che il Senato sia giudice su un tema cruciale. E cioé, se il ministro abbia agito nell'interesse pubblico. E il Senato su questo aspetto fondamentale è l'unico giudice altrimenti da domani sarà la magistratura a stabilire se un atto politico è di interesse pubblico». «Io ribadirò a Salvini che deve essere orgoglioso di quello che ha fatto e capisco che lui voglia dimostrare che non scappa dal processo. Ma deve tutelare il dovere del ministro di difendere i confini La strada giusta non è rinunciare alla valutazione sull'interesse pubblico: compete solo al Senato».

Timori per la durata del processo

«Il mio timore - chiarisce l'ex ministro - non è l'esito del processo ma i tempi. L'idea che un uomo possa rimanere per anni e anni a processo non dovrebbe piacere a nessuno. E questo certamente lo farò presente a Matteo Salvini. Lui pensa di andare in aula e dimostrare davanti a tutti in tempi brevi che ha ragione. Però, questo rischia di non succedere. I tempi potrebbero essere lunghissimi e c'è il problema di restare bloccati per anni, ostaggi del processo». «Resto convinta dell'insussistenza del sequestro di persona. Non significa che si tratterà di un processo che si risolverà in breve né è possibile prevederne l'esito. Il mio maestro, il professor Coppi, mi ha insegnato che la legge è uguale per tutti, ma i giudici no», conclude.

Salvini: «Mercoledì vado in Aula tranquillo»

«Mercoledì vado in Aula assolutamente tranquillo. E' sicuro che passerà la richiesta di processo ai miei danni. Spero solo che facciano in fretta». Lo ha dichiarato, oggi a Trieste, il leader della Lega Matteo Salvini, in merito al caso Gregoretti. «Non vedo l'ora di andare in tribunale e guardare negli occhi quel giudice e spiegargli che difendere i confini del mio Paese era un mio diritto e un mio dovere e non un crimine» ha sottolineato Salvini. E' giusto «che gli italiani sappiano se difendere i confini è un diritto e un dovere di un ministro o seppure è un crimine» ha aggiunto. Quindi, ha concluso il leader della Lega, «nessuna richiesta di negare questa possibilità di giudizio».

Giro: «Mercoledì 12 saremo al fianco di Salvini»

«Mercoledì 12 saremo al fianco di Matteo Salvini. Ha bisogno del nostro sostegno e il nostro sostegno ci sarà e sarà forte e convinto». Lo ha dichiarato in una nota Francesco Giro, senatore di Forza Italia, facendo riferimento all'approdo nell'aula di palazzo Madama della richiesta di autorizzazione a procedere contro l'ex ministro dell'Interno per la vicenda dei migranti trattenuti a bordo della nave Gregoretti. «Il 12 - ha spiegato l'esponente azzurro - sarò di turno come segretario d'aula del Senato e da quella prestigiosa postazione sentirò ancora più intensa la responsabilità di un voto cruciale. Io sono certo che tutti i miei colleghi voteranno con libertà e in coscienza. Oggi e fino a quel voto tutto il resto - anche le candidature per le regionali - sono un fatto secondario. Un accordo si troverà senz'altro su candidati che tutte le forze del centrodestra condivideranno insieme. Si troveranno i nomi giusti. Ma prima c'è quel voto del 12 febbraio importante per la libertà, anche nostra», ha concluso Giro.