6 maggio 2024
Aggiornato 05:30
Il caso

Caso Lega-Russia, spunta la mail di D'Amico che invita Savoini da Putin

Spunta una mail firmata dallo staff di Claudio D'Amico, consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale del vicepremier Matteo Salvini, per invitare Gianluca Savoini all'incontro col presidente russo Vladimir Putin

Villa Abamelek, residenza dell'ambasciatore russo. Il ministro dell'Interno Matteo Salvini partecipa a una festa con Gianluca Savoini (primo a sinistra) , giugno 2018
Villa Abamelek, residenza dell'ambasciatore russo. Il ministro dell'Interno Matteo Salvini partecipa a una festa con Gianluca Savoini (primo a sinistra) , giugno 2018 Foto: ANSA

ROMA - «Buon pomeriggio Andrea, come d'accordo ti chiedo se gentilmente può essere inserito, per il prossimo Foro di dialogo italo-russo, in programma giovedì 4 luglio al Maeci, anche il dottor Gianluca Savoini, presidente dell'Associazione culturale Lombardia-Russia, come richiestomi dall'onorevole Claudio D'Amico, consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale (del vicepremier Matteo Salvini, ndr)». E' questa l'email, inviata l'1 luglio alle 17:32, firmata da «Barbara» e che la Stampa riporta in cui «c'è l'impronta digitale, chiara e indelebile, di chi ha invitato Savoini a brindare all'amico Vladimir Putin il 4 luglio a Villa Madama, a Roma. Ed è un'impronta che potrebbe rimanere appiccicata addosso al futuro politico di Salvini, perché capovolge e annulla la sua verità», scrive il quotidiano torinese sulla vicenda dei presunti fondi russi alla Lega.

Un fantasma che aleggia sul destino della Lega

«Non è stato invitato da me», ha detto Salvini. «Savoini vaga come un fantasma che aleggia sul destino della Lega, scaricato dal suo leader. Ebbene: l'uomo che dieci giorni fa lo ha portato a Villa Madama e che dunque fa crollare la versione di Salvini è Claudio D'Amico, che nella corrispondenza ufficiale di Palazzo Chigi si fa chiamare ancora onorevole anche se non lo è più dal dicembre 2012».

Due filoputiniani

«D'Amico e Savoini sono i due filoputiniani della Lega, gli uomini che hanno tessuto la rete dei contatti di Salvini con il Cremlino e gli oligarchi di Mosca. Di casa nella capitale russa, dove sono stati decine di volte, e quasi sempre a fianco del leader del Carroccio».

«Coinvolte» una ventina di persone

«Nello scambio di mail che prepara l'evento sono coinvolte una ventina di persone e in copia ci sono Palazzo Chigi, il ministero degli Esteri, il Foro di dialogo italo-russo, nella persona della presidente uscente Luisa Todini, e l'Ispi. Barbara, della segreteria di D'Amico, scrive al sottoposto del consigliere diplomatico del premier, Andrea, che a sua volta gira a Ispi e in conoscenza a Todini. È l'ultimo Foro che organizza l'ex presidente di Poste».

Salvini: «Soldi russi a Lega? C'è indagine, facciano in fretta»

Sui presunti fondi russi alla Lega «c'è un'indagine, viva l'indagine, facciano in fretta». Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a margine di un incontro con la giunta del Comune di Ferrara, guidata dal leghista Alan Fabbri. «Parlo di vita reale, poi lascio che le indagini facciano il loro corso con la massima tranquillità - ha detto Salvini ai cronisti che lo interpellavano sulle vicende che stanno coinvolgendo la Lega e i presunti finanziamenti dalla Russia -. Io vado in aula a parlare di quello che succede realmente, non su supposizioni e fantasie. Poi, ripeto, c'è un'indagine, viva l'indagine, facciano in fretta».