22 marzo 2025
Aggiornato 06:30
Centrodestra

Berlusconi a Salvini: «Cambia strada o pagherai i fallimenti del Governo»

Il leader di Forza Italia: «Politica economica appaltata ai 5 Stelle, sono convinto che questo Esecutivo sia destinato a cadere perchè sta portando l'Italia alla paralisi»

Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi
Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi Foto: ANSA

ROMA - «Sono convinto che prima o poi gli elettori di centrodestra chiederanno conto anche alla Lega degli errori e dei fallimenti di questo governo, mi auguro davvero che Salvini cambi strada al più presto». Lo ha dichiarato Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, in una intervista al direttore di Radionorba Notizie, Maurizio Angelillo.

Coabitazione innaturale

«La Lega - ha continuato Berlusconi - dovrebbe essere espressione di una visione economica diversa, opposta a quella dei 5 stelle, gli elettori della Lega, che sono anche i nostri elettori, ci avevano votato un anno fa sulla base di un programma che prevedeva quell'equazione dello sviluppo e del benessere che si concentra su meno tasse, meno burocrazia e su più infrastrutture, questo governo sta facendo esattamente l'opposto, la politica economica è stata appaltata tutta a Di Maio e Toninelli, due persone su cui preferisco non dare giudizi. Mi chiedo sino a quando la Lega potrà permettersi di andare avanti in questa coabitazione innaturale».

I «limiti» dei 5 Stelle

«I 5 stelle - ha detto ancora Berlusconi a Radionorba - non vogliono la Tav perché non credono a un modello di sviluppo basato sull'impresa e collegato all'Europa e al mondo, non credono nel libero mercato e nelle frontiere aperte ai commerci».

Governo cadrà, sta portando l'Italia alla paralisi

«Sono convinto che questo governo sia destinato a cadere per le sue divisioni interne, ma soprattutto perché sta portando l'Italia alla paralisi, alla recessione, a una crisi di una gravità assoluta. Tutti gli indicatori economici - ha osservato - sono negativi, il risparmio degli italiani è in pericolo, l'occupazione cala, le previsioni di crescita sono le peggiori di Europa. Esiste nel governo una componente di sinistra, questi 5 stelle, che sono peggio della vecchia sinistra comunista, e loro si definiscono comunisti di strada per distinguersi da quelli che chiamano comunisti da salotto che sono quelli del Partito democratico, ma non hanno la competenza dei quadri del vecchio Partito comunista che uscivano da una scuola politica di prim'ordine e poi molti di loro avevano governato province comuni e regioni e sapevano cos'era l'amministrazione pubblica. In ogni caso - ha concluso Berlusconi - ogni voto dato a Forza Italia è un voto che non solo darà un futuro diverso ai cittadini, ma avvicinerà anche la fine di questo governo che è il peggiore della nostra Repubblica».

Preoccupato per futuro di Italia e Europa

«Alle elezioni europee mi candiderò in tutta Italia con l'esclusione dell'Italia centrale perché lì candideremo il nostro Antonio Tajani, che è considerato in Europa il miglior presidente nella storia del Parlamento europeo. Mi candido - ha dichiarato Berlusconi - perché sento ancora dentro di me il senso di responsabilità per cui sono sceso in campo 25 anni fa, sono molto preoccupato per il futuro dell'Italia, dell'Europa e del mondo, sono molto preoccupato del futuro dei miei figli, dei miei nipoti, di tutti i cittadini. Mi candiderò al Sud anche perché sono convinto che il Sud sia condizionato in misura decisiva da quello che succede in Europa. Europa che oggi non funziona, è diventata una Europa burocratica, ragionieristica, lontana dal progetto dei suoi padri fondatori. Assolutamente è una Europa da cambiare e comunque l'Italia non ha mai neppure saputo sfruttare le opportunità che le sono state offerte da questa Europa così com'è, e questo per responsabilità dei governi nazionali ma anche dei governi regionali della sinistra che per esempio hanno usato molto poco e male i diversi fondi europei a disposizione».

Serve un'Europa più unita e più forte

«In un mondo globalizzato - ha aggiunto Berlusconi - nel quale la sfida più grave è rappresentata dal progetto egemonico della Cina, io penso che nessuno Stato europeo possa competere da solo. La tutela degli interessi del Mezzogiorno sia nei confronti dell'immigrazione sia nei confronti dell'estremismo islamico sia anche della concorrenza economica dei Paesi emergenti a basso costo potrà essere attuata con successo soltanto da una Europa più unita e più forte».