+Europa sceglie il Segretario, Emma Bonino: «Comunque stiamo uniti»
Marco Cappato, Benedetto Della Vedova e Alessandro Fusacchia hanno ribadito ancora una volta le ragioni delle loro candidature, mettendo da parte i toni più accesi registrati ieri e raccogliendo l'appello lanciato in precedenza da Emma Bonino
MILANO - Si è chiusa con gli interventi dei tre candidati segretari la seconda giornata del congresso di +Europa. Marco Cappato, Benedetto Della Vedova e Alessandro Fusacchia hanno ribadito ancora una volta le ragioni delle loro candidature, mettendo da parte i toni più accesi registrati ieri e raccogliendo l'appello lanciato in precedenza da Emma Bonino: «Spero che chiunque vinca, chiunque vinca un po' meno, si sentano tutti vincitori. E sappiano che possono contare sul sostegno di tutti. Se saremo capaci di farlo penso che avremo vinto tutti quanti», è stato l'invito della senatrice. Invito raccolto da tutti, così come tutti per ora sono d'accordo nel portare la lista +Europa da sola alle prossime elezioni, al di là dell'interesse con cui è stato accolto questa mattina Carlo Calenda e della condivisione nel merito del manifesto «Siamo Europei».
Alessandro Fusacchia
Il congresso resta tutto aperto, e al momento non sembra che la notte possa portare ad accordi tra qualcuno dei candidati. Il primo a parlare - tra i candidati alla segreteria - è stato l'outsider Alessandro Fusacchia, che ha promesso un partito in cui «ogni iscritto conterà di più, e che costruirò il partito con Cappato e con Della Vedova. E vi prometto che falliremo, se l'alternativa sarà costruire qualcosa lontano da quello che vogliamo essere. Ma che se se avremo successo, avremo costruito qualcosa di bellissimo». Un partito che sia «l'alternativa, per tutti quelli che non hanno votato o che sono a un millimetro dal non votare più». Proponendo «un Paese fatto di diversità, che arricchisce ciascuno», mentre sull'immigrazione «stiamo facendo le prove generali di come si costruisce un Pasese basato sulla discriminazione». Un Paese «che investa sul lavoro, un Paese che investa sull'istruzione. Non un partito dei giovani, ma un partito delle prossime generazioni. Una nuova generazione di cittadini europei, che salverà ciò che va salvato o che ricostruirà se non saremo riusciti a difendere oggi». Sul piano europeo, la proposta di Fusacchia è la «Repubblica Europea perchè sia chiaro che non si parla solo di istituzioni ma di cittadinanza».
Marco Cappato
È stata poi la volta di Marco Cappato, che è partito dal timore espresso da Emma Bonino: «Anche io temo che democrazia e Europa possano molto presto saltare per aria. Ma non penso che la causa della minaccia siano i Di Maio e i Salvini che prosperano nel mondo. Ne sono sintomo ma le cause profonde sono là dove le nostre democrazie non sono state in grado di rispondere per tempo. Sono fenomeni nuovi e più pericolosi perchè affondano le radici molto più in profondo di dove sono Salvini e Di Maio». E dunque «anche mandandoli a casa, arriverà di peggio se non saremo stati in grado di dare risposte alle paure profonde». Il modo per farlo è «la conoscenza», è questa «l'arma» con la quale per Cappato «possiamo rispondere». E tuttavia «va fatto in fretta», incalza Cappato spiegando il senso della sua proposta di partito: «Non possiamo aspettare il 51%, dobbiamo applicare un metodo come quello che dal letto di Fabo ha portato a cambiare la legge sul fine vita. È il metodo che dobbiamo proporre ai produttori e agli imprenditori. È il metodo che intendo seguire da segretario, su battaglie che farò comunque». Nel merito, la proposta è quella di «tassare meno i redditi, tassare di più il consumo di risorse ambientali, e farlo nella dimensione europea che è l'unica che conta». A livello europeo, per Cappato c'è «il partito europeo: chi protesta contro Orban, è mio compagno di partito; chi è contro la Brexit, è mio compagno di partito».
Benedetto Della Vedova
Un approccio 'movimentista' che Benedetto Della Vedova, l'ultimo a parlare, contesta: «Voglio rifare l'8,5% alle prossime Europee, vent'anni dopo l'8,5% che facemmo con Emma nel 1999. Voglio un partito che vinca le elezioni. Voglio costruirlo con Marco e con Alessandro, ma non credo che dobbiamo distinguere il piano delle iniziative da quello della politica politicante». L'obiettivo è quello di costruire una vera alternativa: «Se ce l'hanno fatta i grillini, se ce l'ha fatta Salvini, possiamo farcela anche noi. Dobbiamo coltivare questa ambizione». Ad esempio «non ce l'ho con Pizzarotti o con i Verdi ma vorrei che venissero con noi a costruire +Europa».
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