Chiude il Cara di Castelnuovo di Porto, Civati: «Esempio della disumanità salviniana»
Il fondatore di Possibile commenta la chiusura del Cara di Castelnuovo di Porto: «Non ci arrendiamo alla crudeltà dei respingimenti e dei blitz di chiusura dei centri accoglienza». Astorre (Pd): «Vince lo Stato-fascista»
ROMA - «Lasciare le persone per strada, chiudere i percorsi di accoglienza finora sviluppati. L'obiettivo del disumano decreto Salvini è proprio questo: creare marginalità, distruggere ciò che funziona meglio, dimostrare l'impossibilità della convivenza per poi ottenere un vantaggio elettorale. Ma si tratta di un vantaggio effimero che devasta il tessuto sociale, la capacità di stare insieme all'interno di una comunità. Queste sono solo le conseguenze del livore, del razzismo, della cattiveria. E della stupidità». Lo dichiara Giuseppe Civati, fondatore di Possibile, commentando la chiusura del Cara di Castelnuovo di Porto.
Marcia pacifica
«Possibile - aggiunge Civati - sarà presente alla marcia pacifica dei cittadini che raggiungerà il Cara. È una mobilitazione spontanea, di quelle che coinvolgono donne e uomini a testimonianza di un'Italia che non si arrende alla crudeltà dei respingimenti e dei blitz di chiusura dei centri accoglienza».
Astorre (Pd): Vince lo Stato-fascista
«Solo 2 anni fa papa Francesco entrando al Cara di Castelnuovo di Porto diede a tutti noi, che innanzitutto siamo persone, esseri umani, un semplice quanto straordinario e fortissimo messaggio. Oggi, con la cultura del più forte sul più debole, non solo si sta calpestando quel messaggio, ma si supera il limite dell'umana dignità». Parole che il segretario del Pd Lazio, Bruno Astorre, affida ad una nota commentando le operazioni di chiusura del Cara di Castelnuovo di Porto in corso in queste ore. «Il decreto del governo produce questo: mette per strada i lavoratori e ci diranno che siamo amici degli amici di coop rosse bianche o celesti. Mette per strada la dignità e i diritti di decine, centinaia di donne uomini e bambini, cioè di persone che in pochi secondi vengono improvvisamente separate, violentate nel loro cammino di integrazione e comprensione di nuove culture, senza conoscere nulla del proprio futuro. Siamo con i cittadini di Castelnuovo e saremo sempre per i diritti di lavoratori che - conclude Astorre - sono costretti ad assistere e a vivere sulla propria pelle la vittoria dello Stato fascista sui più deboli».
Morassut (Pd): E' modalità lager
«Quanto è accaduto questa mattina al centro per gli immigrati di Castelnuovo di Porto a nord di Roma non è degno di una nazione civile. Una delle strutture più importanti per l'accoglienza degli immigrati è stata sgomberata senza adeguato preavviso, sperando donne, uomini e bambini, secondo una modalità che ricorda i lager nazisti. Nessuno è stato avvertito per tempo, nemmeno il comune: un vero e proprio blitz». Così in una nota il parlamentare del Partito Democratico, Roberto Morassut, che oggi interverrà in aula di Montecitorio sullo sgombero del Cara di Castelnuovo di Porto. «Un'iniziativa - spiega Morassut - che conferma quanto sia pericoloso il decreto Salvini sulla sicurezza. Adesso nessuno sa dove finiranno le 320 persone sgomberate e la loro sicurezza e quella dei cittadini sono a rischio. Diminuisce la capacità di integrazione e diminuiscono controlli. Tutto ciò è tanto più inaccettabile in una città come Roma, si tratta di un'offesa alla comunità civile e alla radice cristiana della città».
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