26 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Immigrazione

Sea Watch, Salvini cassa le aperture di Conte e Di Maio: no anche a donne e bambini

«Sarebbe un segnale di cedimento agli scafisti». Dunque il vicepremier e Ministro dell'Interno ribadisce il suo secco no

Il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini
Il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini Foto: Riccardo Antimiani ANSA

ROMA - Matteo Salvini non intende accogliere nemmeno donne e bambini della Sea Watch e tantomeno 15 famiglie. Il vicepremier lo ha detto chiaramente parlando a Quarta Repubblica. «Ne sono arrivati via mare quasi un milione negli ultimi anni, il mio stipendio lo pagano i cittadini italiani e in italia ci sono 5 milioni di italiani poveri. Quando avrò sfamato gli italiani poveri...». Anche accogliere solo poche persone «sarebbe un segnale di cedimento che fa dire agli scafisti: ah, beh... dieci oggi, venti domani. Continuiamo. Agli scafisti noi diciamo: basta, stop, fine chiuso».

«Non cambio idea»

Il ministro dell'Interno mette così fine alle voci circolate oggi su una possibile apertura da parte del governo italiano riguardo alla vicenda della nave Sea Watch. «Attendiamo novità da Malta o da Berlino o da Amsterdam» spiega Salvini. Quando i migranti arrivavano in acque italiane «il problema era nostro. Non cambio idea, possono farmi gli appelli tutti i volenterosi del mondo. L'interesse di quelle donne e di quei bambini è chiudere i porti agli scafisti» ha detto il leader della Lega in conferenza stampa al Viminale dopo la riunione dell'Osservatorio sulle manifestazioni sportive.

«Navi delle ong furbette»

Le navi ferme nelle acque maltesi cariche di migranti sono navi «di furbetti», per questo della vicenda si devono fare carico Malta, la Germania e l'Olanda. «Sono furbetti che cambiano bandiera... I porti italiani per gli scafisti e gli amici degli scafisti - ha aggiunto - rimangono chiusi. Sono navi tedesche e olandesi in acque maltesi. Malta, Germania e Olanda facciano il loro dovere». Salvini ha anche ricordato che le navi delle ong hanno ignorato l'offerta di intervento della guardia costiera libica: «Evidentemente hanno bisogno di merce, hanno bisogno di uomini, donne e bambini». Infine, una replica secca al sindaco partenopeo Luigi De Magistris: «Amico mio, occupati di Napoli e risolvi i problemi di Napoli. Che all'Italia ci penso io».