De Falco: «La mia espulsione dal M5s è incostituzionale»
Il Senatore Gregorio De Falco commenta la sua espulsione decretata dal Movimento 5 stelle: «All’interno del Movimento è difficile parlare di politica»
ROMA - «Spero che il Movimento in autotutela corregga questo grave errore perché è un provvedimento sbagliato nel merito, incostituzionale e sanziona l’espressione di opinione e di voto in contrasto con le tutele prestate ai parlamentari dall’articolo 68». Lo ha dichiarato a Sky Tg24 il senatore Gregorio De Falco commentando la sua espulsione decretata dal Movimento 5 stelle. «Per quanto riguarda il caso del Decreto Sicurezza – ha continuato De Falco – si dovrebbe sapere che, nonostante alcuni di noi avessero chiesto un confronto interno al Movimento e quindi che si parlasse del tema, non ci è mai stato concesso. All’interno del Movimento è difficile parlare di politica. Un partito politico deve essere un luogo in cui si parla liberamente di politica e prima di andare ad esprimere una posizione di sintesi occorre confrontarsi».
Le motivazioni
Il M5S ha espulso i senatori De Falco e De Bonis e gli eurodeputati Moi e Valli. E’ quanto ha deciso il collegio dei probiviri del Movimento. A fronte di comportamenti contrari alle norme dello Statuto e del Codice Etico, accettato e condiviso da eletti ed iscritti, il Collegio dei Probiviri – si legge sul Blog delle Stelle - ha deciso di espellere i senatori Gregorio De Falco (reiterate violazioni art. 11 Statuto; art. 3 Cod. Etico) e Saverio De Bonis (violazione art. 11 Statuto; art. 6 c. 4, Cod. Etico). Inoltre sono stati espulsi gli eurodeputati Giulia Moi (violazione art. 11, lettera m, Statuto; art. 3 Cod. Etico) e Marco Valli (violazione art. 11, lettera m, Statuto). Infine per Lello Ciamponillo solo un richiamo (violazione art. 11 Statuto; art. 3 Cod. Etico).
I salvati e gli incerti
Nei confronti invece di Matteo Mantero e di Virginia La Mura i procedimenti disciplinari sono stati archiviati. Nei confronti di Elena Fattori e Paola Nugnes i procedimenti disciplinari sono ancora pendenti. «Queste decisioni sono atte a tutelare la comunità del Movimento 5 stelle, che si riconosce nei suoi valori e nel rispetto delle regole».
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