19 marzo 2024
Aggiornato 04:30
L'intervista

Malan: «Il green pass porta sempre più disagi, umiliazioni e discriminazioni»

Il senatore Lucio Malan, di Fratelli d'Italia, fa il punto al DiariodelWeb.it sul green pass, che ha debuttato anche nelle scuole e il governo vorrebbe ampliare ulteriormente

Il Senatore di Fratelli d'Italia, Lucio Malan
Il Senatore di Fratelli d'Italia, Lucio Malan Foto: ANSA

Anche la nuova settimana politica in Italia è iniziata sotto il segno del green pass. Che ha fatto il suo esordio nelle scuole, con la riapertura delle aule, e che da ottobre il governo intende ampliare anche ai dipendenti pubblici, ai lavoratori dello sport e dello spettacolo. La Lega, dal canto suo, che inizialmente aveva votato con l'opposizione in commissione, alla Camera e in Consiglio dei ministri si è accodata agli alleati dell'esecutivo dando il suo via libera. Il DiariodelWeb.it ha fatto il punto dell'intricata situazione del certificato verde insieme al senatore Lucio Malan, di Fratelli d'Italia.

Senatore Lucio Malan, oggi sono cominciate le scuole e quindi il green pass ha debuttato anche in queste strutture. Costringendo i genitori a dotarsene anche solo per andare a prendere i loro figli all'asilo.
Aumentano i disagi, anche di carattere pratico, per i cittadini, oltre alle umiliazioni e alle discriminazioni. Che, francamente, non mi sembrano un buon insegnamento per i bambini. Senza che aumenti minimamente la sicurezza per i contagi.

Come mai afferma questo?
Perché, nonostante si cerchi di negarlo, è sempre più evidente che anche i vaccinati si contagiano e contagiano. È evidente perfino qui in Italia, dove vantiamo il primato mondiale della mancanza di trasparenza nell'informazione. Forse c'è solo il Turkmenistan che ci insidia, tanto è vero che anche quel Paese ha introdotto l'obbligo vaccinale.

Siamo in buona compagnia...
Sì, decisamente. Il punto è che con il vaccino diminuisce la tendenza a sviluppare conseguenze gravi della malattia, non la contagiosità, che rimane identica. Lo ha detto molto chiaramente anche Anthony Fauci, non certo un no vax, anzi. Quindi, se ci troviamo in una stanza con tre vaccinati e un non vaccinato, all'incirca la stessa percentuale che si registra sulla popolazione italiana, abbiamo la stessa probabilità di essere contagiati da chiunque di loro.

Eppure la retorica proposta da Draghi è: «Chi si vaccina vive, chi non si vaccina muore».
Ed è pericolosa, perché induce i vaccinati a non mantenere le distanze e a non prendere le precauzioni, che invece sono ancora opportune.

Insomma, discriminare chi sceglie di non vaccinarsi non solo è discutibile sotto il profilo della giustizia, ma non ha nemmeno fondamenti logici.
Faccio un parallelo. Gli stranieri sono una minoranza in Italia, grosso modo il 10%, ma in carcere sono una maggioranza: le statistiche sono innegabili. Dunque è molto più verosimile che delinqua uno straniero piuttosto che un italiano. Allora, adottando la stessa logica del green pass, potrebbero introdurre una legge che obbliga gli stranieri a starsene chiusi in casa e a non entrare nei negozi. Sarebbe una mostruosità, sarebbe apartheid. Eppure proprio questo è il principio che passa con il certificato.

Di fronte ad una legge assurda come questa, immagino che la sinistra che si proclama antirazzista si straccerebbe le vesti. Invece la discriminazione dei non vaccinati non li indigna.
Anzi, per loro è cosa buona e giusta. Tra l'altro la contagiosità dei vaccinati tende ad aumentare dopo sei mesi: lo ha rivelato il primo ministro di Israele, che è stato il capofila della campagna vaccinale. Questo emerge dalle cifre che hanno raccolto. In effetti loro insegnano che, oltre alla siringa, è molto importante la carta: cioè sapere se chi si ammala di Covid è stato vaccinato, ma anche quando. Da noi non vengono nemmeno pubblicati i dati statistici dei vaccinati che si ammalano. Se l'obiettivo è quello di tutelare la salute, bisogna procedere come in Israele. Se l'obiettivo è quello di vendere i vaccini, allora va benissimo vaccinare alla cieca.

Viene il sospetto che qualche favore alle case farmaceutiche lo si voglia fare. Altrimenti non si spiega questo accanimento sul green pass, quando i dati sono inequivocabili.
Ci sono altre due possibili ragioni. Una è l'incapacità di capire: cioè che il governo pratichi lo stesso fideismo che diffonde, cioè che per loro quella sia la verità assoluta e dunque ignorino qualsiasi evidenza contraria. L'altra, strettamente connessa, è che vogliano fare propaganda e non informazione, quindi omettano tutto ciò che non induce immediatamente a vaccinarsi con entusiasmo: magari per nobili fini, cioè perché credono che il vaccino è il bene assoluto.

Non so se sia peggio l'ipotesi della malafede o dell'incompetenza.
A me il motivo per cui lo fanno interessa poco, mi interessa la salute dei cittadini. E dei miei figli.

Giorgia Meloni ha affermato che «il governo non sta facendo quello che deve per metterci in sicurezza». Che cosa dovrebbe fare, nello specifico?
Prima di tutto occorre trasparenza: bisogna informare i cittadini dicendo la verità. Poi si deve monitorare bene la situazione per capire, senza atti di fede, a quali categorie il vaccino serve e a quali no. Tanto per cominciare i minorenni, visto che siamo l'unico Paese che li sta obbligando a vaccinarsi. Non credo che le autorità inglesi e tedesche vogliano sterminare la loro popolazione, «farla morire», come ha detto il presidente del Consiglio. E infine vanno messi in sicurezza le scuole, i trasporti, i luoghi pubblici. Ma c'è anche un altro dato che andrebbe comunicato, e che io non ho mai sentito dire in tutta la propaganda.

Quale?
Il fatto che esistono anche dei sistemi per migliorare il sistema immunitario: fare attività motoria, stare all'aria aperta, alimentarsi in modo sano ed equilibrato. Secondo la ricerca questo diminuisce di decine di punti percentuali la possibilità di contagiarsi, di Covid come di qualunque altra malattia. Senza alcuna controindicazione: anzi, con degli effetti collaterali positivi comprovati. Ad esempio la diminuzione delle affezioni cardiache, che uccidono dieci o venti volte di più del coronavirus.

L'esatto contrario del lockdown.
Più o meno l'esatto contrario, sì. Eppure non ne ho mai sentito parlare. Questo è davvero curioso. Così come non vengono facilitate e implementate le cure. Pensiamo al tumore: il vaccino non esiste, ma per fortuna abbiamo ridotto la mortalità attraverso le terapie. Perché, invece, delle cure contro il Covid non si parla? Perché in Italia si muore di più che altrove? E perché il nostro Paese ha appena rifiutato diecimila dosi di farmaci monoclonali che gli sono stati offerti gratis? Sarebbe interessante saperlo.

Il governo va avanti per la sua strada e sul decreto green pass ha incassato anche il voto favorevole della Lega, che invece in commissione aveva votato con voi. Che opinione si è fatto di questa posizione ondivaga dei vostri compagni di coalizione?
Cosa devo dire? Loro dicono che, stando in maggioranza, sono riusciti a mitigare alcune misure. Noi abbiamo preso una decisione diversa, di cui io sono convinto. Ciascuno, poi, renderà conto delle proprie posizioni e saranno gli elettori a giudicare.