19 marzo 2024
Aggiornato 12:30
L'intervista

Siri: «Il green pass? Inutile, ridicolo, indecente. Riportiamo logica e buonsenso»

Il senatore Armando Siri, della Lega, spiega al DiariodelWeb.it la sua contestata decisione di partecipare alla manifestazione contro il green pass

Il Senatore della Lega, Armando Siri
Il Senatore della Lega, Armando Siri Foto: Riccardo Antimiani ANSA

È diventata un vero e proprio caso politico la decisione di alcuni parlamentari della Lega di scendere in piazza del Popolo, mercoledì scorso, a fianco dei manifestanti contro il green pass. All'interno di uno dei partiti che pure siede nel governo, e i cui ministri hanno dunque approvato il provvedimento, si sono cominciate a levare le prime voci contro il famigerato certificato verde. Quello che imporrà, a partire dal prossimo 6 agosto, di essere vaccinati o negativi al tampone per poter accedere ai bar, ai ristoranti, agli spettacoli, agli eventi sportivi e non, ai musei, alle palestre. Uno tra i leghisti più critici è il senatore Armando Siri, il padre della flat tax. Il DiariodelWeb.it lo ha interpellato.

Senatore Armando Siri, per quale motivo ha deciso di partecipare alla tanto discussa manifestazione?
Il motivo è il mio profondo senso della libertà. Condivido l'idea della libera scelta sul vaccino e il fatto che il green pass, in questo momento, sia uno strumento inutile e non necessario. Oggi non esistono le condizioni per comprimere le libertà individuali.

Intende, sulla base dell'andamento attuale della pandemia?
Certo. Un anno e mezzo fa avevamo un numero significativo di morti e l'unico strumento per arginarli erano i provvedimenti urgenti, che dovevano rimanere limitati nel tempo. Oggi, invece, sappiamo che il Covid è curabile nel 99% dei casi e la campagna vaccinale ha coperto più del 90% dei soggetti a rischio, dai 60 ai 90 anni. Non c'è nessun indicatore logico che giustifichi ulteriori limitazioni della libertà. Del resto, abbiamo aperto tutto quando l'occupazione delle terapie intensive era al 30%. Non possiamo rimettere i vincoli ora che le terapie intensive sono al 2%.

Lei parla di libertà, dunque ritiene che il green pass sia uno strumento liberticida?
È un obbligo vaccinale subdolo, che sfrutta quello che io chiamo il metodo «tonnara». Spinge le persone ad una scelta forzata, puntando molto sulle suggestioni. Immagini quanti giovani decidono di vaccinarsi non perché abbiano acquisito la necessaria consapevolezza della profilassi, ma perché gli hanno detto che è necessario per andare in discoteca, per viaggiare o, peggio, addirittura per andare a scuola, altrimenti hanno il problema di stare per un altro anno in Dad. Lo trovo ai limiti della decenza istituzionale.

Pensate davvero che ci sia il margine per migliorare il testo in parlamento?
Noi faremo di tutto per migliorarlo. Soprattutto, per abolire obblighi assurdi, a partire da quello del green pass nei bar e nei ristoranti. Ai tempi del governo Conte sostenevano che il virus ci contagiasse solo se stavamo in piedi, adesso pare che, con la variante, sia contagioso se stai seduto al tavolo. Siamo alle soglie del ridicolo.

Eppure l'impressione è che Draghi, soprattutto su questi temi, ascolti poco i partiti e tenda a fare di testa propria.
Non so se faccia di testa propria o no. Sicuramente so che, all'interno del governo, attorno al ministro della Salute gira tutta un'organizzazione che è nata con il virus, a partire dal Cts. E che evidentemente deve essersi affezionata. La notizia che la pandemia non è più un problema come era un anno e mezzo fa, forse, li destabilizza.

Significa che temono di perdere la centralità che hanno acquisito?
Certo. Hanno gestito la questione esondando qualunque tipo di perimetro, compreso quello della Costituzione, pensi un po'.

Il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, ha definito un errore la vostra partecipazione alla piazza. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha aggiunto che si rifiuta di pensare che la vostra sia la posizione ufficiale della Lega.
La posizione ufficiale della Lega è quella del segretario Salvini. Il quale lascia libera scelta, dice che le piazze vanno ascoltate e che questo green pass, così com'è, non va bene. Perché ulteriori strette non faranno altro che danneggiare ancora di più l'economia e lo stato di prostrazione in cui si trovano gli italiani da un anno e mezzo a questa parte.

Fino a che punto siete disposti ad arrivare, per far passare questa posizione? Se Draghi e Speranza dovessero insistere su questa linea, mettereste in discussione la vostra permanenza in maggioranza?
In maggioranza si sta per una serie di ragioni. Una tra tutte, per gestire al meglio la situazione economica. Senza la Lega al governo oggi avremmo la revisione del catasto, quindi l'aumento dell'Imu, la cancellazione della flat tax e altri provvedimenti che aggiungerebbero ulteriori pesi a quelli che stiamo sopportando. È evidente che questo non sia un governo politico e che ciascuno debba cedere qualcosa, perché non ci sono altre strade. Ma, in questo momento, faremo di tutto per portare sul tavolo il buonsenso, la logica e la razionalità. Dopodiché, se si dovesse proseguire all'insegna degli obblighi ad ogni costo, ciascun parlamentare tirerà le proprie somme. Si tratta di una questione etica, non più politica: entra in un perimetro che riguarda i valori profondi della vita personale e sociale.

A proposito di libertà, dunque, si prenderebbe anche la libertà di coscienza di votare contro, a prescindere dalla posizione del gruppo?
Certo. Il gruppo ha sempre lasciato libertà, su questo tema così delicato. Salvini non ha mai voluto forzare la mano. Sono convinto che in parlamento emergeranno questi distinguo, non solo nella Lega ma anche negli altri partiti. Lo ripeto: siamo di fronte ad una situazione che non trova alcuna giustificazione logica.

Ha letto i sondaggi, secondo cui anche tra i vostri elettori prevalgono i favorevoli al vaccino?
Sì, li ho letti, anche se non mi appassionano un granché. Ma c'è un dato importante: il 42% dei nostri elettori è nettamente contrario. E ritengo che, anche tra il 58% dei favorevoli, ce ne siano moltissimi che sostengono la libertà di scelta. I dati bisogna guardarli approfonditamente, perché il tema è complesso.

A proposito di sondaggi, la Lega sembra pagare la sua presenza al governo, con la necessità, come sottolineava lei prima, di accettare qualche compromesso.
Questo lo abbiamo messo in conto fin dall'inizio. Prendersi l'impegno e la responsabilità così grande, di formare un argine all'interno di una maggioranza così eterogenea, comportava un sacrificio e un pegno da pagare. Ma sono convinto che, alla lunga, gli elettori apprezzeranno questo sforzo che stiamo facendo, nell'interesse del Paese.

Il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha dichiarato che, per aver manifestato contro il green pass, dovreste dimettervi.
Ah sì, ha detto così? Mi stupisce che faccia un'affermazione simile, non penso che l'abbia detta veramente. Una frase del genere è incommentabile. Intanto dovrei dimettermi da cosa? Io non faccio parte del governo. Sono un parlamentare e il mio compito, come rappresentante dei cittadini, è quello di esprimere in libera coscienza e senza vincolo di mandato ciò che ritengo giusto. Così funziona la democrazia.