28 marzo 2024
Aggiornato 21:00
Vitamina D e IBS

Vitamina D, combatte la sindrome del colon o intestino irritabile

Secondo recenti ricerche, la vitamina D potrebbe ridurre i sintomi dell’intestino irritabile. Basta anche la sola esposizione solare

Vitamina D e intestino irritabile
Vitamina D e intestino irritabile Foto: Shutterstock

ROMA - Ancora ottime sorprese per quanto riguarda i benefici derivanti dalla vitamina D. Anche se sarebbe più corretto dire vitamine D, in quanto con questo termine ci si riferisce a un gruppo di composti ormono-simili. Ricerche precedenti avevano messo in evidenza come tali sostanze potessero proteggere da diverse malattie: cancro, sclerosi multipla, osteoporosi e malattie neuro-muscolari. Oggi, invece, c’è una altra (positiva) novità: la vitamina D potrebbe anche aiutare a ridurre la sindrome dell’intestino irritabile. Ecco la spiegazione degli scienziati.

Un disturbo sempre più diffuso
Sarà per colpa dello stress, della vita frenetica, o forse per la nostra alimentazione fatta di pochi cibi freschi e tanti alimenti raffinati. Nessuno sa dire con certezza quale sia la causa scatenante, fatto sta che stanno emergendo sempre più casi. Tra i vari sintomi provocati da questo genere di disturbo, ricordiamo la distensione addominale, l’alvo alternato (stitichezza alternata da diarrea), la dispepsia e l’aerofagia. Tuttavia, pare che la vitamina D può migliorare la condizione.

Poca vitamina D
Un recente studio è riuscito a dimostrare come i pazienti affetti da intestino irritabile hanno livelli molto bassi di vitamina D. Ricordiamo che questa condizione (bassi livelli di vitamina D) potrebbe aumentare anche il rischio di contrarre il cancro del colon-retto o patologie infiammatorie intestinali. D’altro canto, l’assunzione di vitamina D sembra ridurre molto la sintomatologia nelle persone affette dalla sindrome del colon irritabile. Si assiste così a una minor sensazione di gonfiore addominale, un miglioramento della motilità intestinale e una riduzione dei dolori.

Uno studio revisionale
Durante lo studio, il team di ricerca ha analizzato sette lavori precedenti. Nello specifico si tratta di quattro studi osservazionali e tre randomizzati e controllati. Tutti riguardavano la stretta relazione tra vitamina D e intestino irritabile.

Controllare i livelli di vitamina D
«È evidente, dai risultati, che tutte le persone affette da intestino irritabile (IBS) dovrebbero testare i loro livelli di vitamina D e che la stragrande maggioranza di loro trarrebbe beneficio dagli integratori», ha dichiarato il capo Bernard Corfe, dell'Università di Sheffield. «L'IBS è una condizione poco conosciuta che incide gravemente sulla qualità della vita dei malati. Non esiste un'unica causa nota e allo stesso modo nessuna cura conosciuta», ha aggiunto Corfe.

La vitamina del sole
La vitamina D è anche conosciuta con il nome di vitamina del sole. Questo perché, anche senza assumere nessun tipo di integratore, il nostro corpo può immagazzinarla grazie all’esposizione solare. Al momento è ritenuta una delle fonti più sicure (in termini di assorbimento). Alcuni scienziati hanno anche messo in evidenza come il trascorrere del tempo al sole – ogni giorno dell’anno – possa aumentare il benessere generale dell’organismo, migliorare l’umore, e aumentare la forza immunitaria scongiurando il rischio di incappare in pericolose infezioni. Quindi, per prima cosa, è bene verificare se la sintomatologia migliora anche con qualche bagno di sole quotidiano.

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