26 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Cannabis proposta di legge

Cannabis: confermata la proposta di legge per uso medico

È finalmente arrivato l’ok dell’Aula della Camera. I voti a favore sono di gran lunga maggiore rispetto a quelli contrari. Ecco cosa cambierà in ambito medico

Cannabis proprosta di legge
Cannabis proprosta di legge Foto: Shutterstock

Arriva finalmente l’ok dell’Aula della Camera alla proposta di legge che tutti – da tempo – ci aspettavamo. La possibilità, che si fa via via sempre più concreta, è quella di poter coltivare (e quindi somministrare) la Cannabis nei soggetti che ne hanno bisogno. Quindi esclusivamente a uso medico.

I voti a favore
Sono stati sicuramente in maggioranza i voti a favore con 317 sì, 40 persone contrarie e 13 che si sono astenute da qualunque giudizio. Forza Italia e Lega sono quelli che hanno espresso un parere negativo circa la commercializzazione della Cannabis a scopi medici.

L’esame del Senato
A questo punto il testo passa all’esame del Senato fissando i criteri uniformi sul territorio nazionale. Lo scopo è quello di garantire la massima equità circa l’accesso e la promozione della ricerca scientifica per valutare tutti gli ambiti medici in cui la Cannabis davvero potrà essere utilizzata per fini terapeutici. In più verrà sostenuto lo sviluppo di tecniche produttive e di trasformazione.

Cosa potranno fare i medici
I medici potranno prescrivere appositi farmaci a base di Cannabis a seconda del problema diagnosticato. In linea di massima, la maggior parte verrà impiegata nella terapia del dolore. Sarà compito del medico indicare al proprio paziente, con la massima precisione, la dose e le modalità di somministrazione. Specificando anche la durata del trattamento che – per ora – è stato fissato per un massimo di tre mesi.

Li passa la mutua?
I farmaci a base di cannabis verranno obbligatoriamente prescritti dal proprio medico curante o uno specialista e saranno a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Sono tuttavia previsti impieghi particolari per cui è impossibile ottenere un rimborso. L’aliquota iva sarà comunque ridotta al 5%.

Lo stabilimento chimico di Firenze
La coltivazione della Cannabis, così come la trasformazione e distribuzione, sono attualmente interamente affidate allo Stabilimento Chimico Farmaceutico militare di Firenze. Solo in alcuni casi – e previa autorizzazione – sarà possibile importare la materia prima o permettere la coltivazione da parte di terze parti. Il tutto sarà possibile grazie allo stanziamento di un milione e settecentomila euro.

Cosa dovranno fare regioni e province
Le regioni e le province avranno il compito di monitorare con attenzione tutte le prescrizioni e, una volta all’anno, fornire un report dettagliato all’Istituto Superiore della Sanità. Inoltre dovranno quantificare con precisione la quantità utilizzata nell’anno precedente al fine di avere una stima media di ciò che servirà per il nuovo anno. Questi dati dovranno essere inviati all’Organismo statale per la Cannabis. Insomma, siamo a un passo da un cambiamento radicale in ambito medico/sanitario. Non ci resta altro da fare che attendere e vedere cosa ci riserverà il futuro