27 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Sin e latte materno

Il latte materno? E' un farmaco essenziale, anche contro i superbatteri

Il latte materno è stato paragonato a un farmaco essenziale da parte degli esperti della SIN in occasione della Settimana dedicata all'allattamento. I pediatri ribadiscono l’importanza di allattare, specie con i neonati prematuri

Allattamento al seno, il latte è un farmaco essenziale
Allattamento al seno, il latte è un farmaco essenziale Foto: Shutterstock

ROMA – Il latte materno una preziosa risorsa per mamma e bambino. Allattare al seno è infatti molto importante, ed è la cosa più naturale che c’è. Ma oltre a essere un gesto naturale, quanto di amore, è fondamentale per il neonato (e anche per la mamma), i quali e traggono molti e molti benefici. Su questo fatto, dimostrato da numerose ricerche, sono ormai tutti concordi e l’allattamento al seno è promosso dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità, che suggerisce di protrarlo anche fino ai 2 anni d’età. Ma oggi, in occasione della della Settimana Mondiale per l’Allattamento Materno (1-7 ottobre) anche la SIN, Società Italiana di Neonatologia, ribadisce l’importante del latte materno, in particolare per i nati prematuri. Ricordando non solo che «il latte materno rappresenta la migliore alimentazione possibile per il neonato», ma anche che questo è una sorta di ‘farmaco esenziale’.

I vantaggi del latte materno
Da tempo noti per il neonato a termine, i vantaggi dell’allattamento al seno e dunque del latte materno sono ormai certi anche nel neonato pretermine il quale, sottolineano gli esperti, ne beneficia in maniera particolare, soprattutto per la ridotta incidenza di gravi patologie quali sepsi, meningite, enterocolite necrotizzante e anche per favorire lo sviluppo cognitivo. Il problema tuttavia è che, nonostante gli enormi vantaggi, ancora oggi la percentuale dei neonati pretermine che assume latte materno è di gran lunga inferiore rispetto ai nati a termine. Secondo gli esperti questo fenomeno è legato alla separazione tra la madre e il suo bambino ricoverato in Terapia Intensiva Neonatale (TIN) che è necessaria per assicurare la sopravvivenza del piccolo. A questo si aggiungono lo stress dovuto alla nascita troppo precoce, alle condizioni cliniche della madre e del neonato nonché alla fisiologica immaturità del nato pretermine che non è ancora in grado di alimentarsi al seno. L’allattamento materno è altresì di grande aiuto per la mamma di un prematuro: la consapevolezza di contribuire al benessere del proprio piccolo restituisce infatti alla donna il suo naturale ruolo primario e la fa sentire indispensabile.

Consentire il libero accesso
Ma come fare per incentivare e favorire l’allattamento al seno per i prematuri? «Per una maggior diffusione dell’allattamento materno nel pretermine, il primo passo da compiere è consentire ai genitori un libero accesso ai reparti di Terapia Intensiva Neonatale, permettendo loro di conoscere precocemente il proprio bambino, di avere contatti prolungati con lui, anche attraverso la marsupio-terapia, e perché no, di familiarizzare col personale – spiega Mauro Stronati Presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN) – La montata lattea, condizionata negativamente dallo stress della nascita, può presentarsi a qualunque età gestazionale. Le quantità di colostro prodotte, seppur minime, sono il più delle volte sufficienti per iniziare una minima precocissima alimentazione, fondamentale nei neonati critici».

Il farmaco essenziale
Il latte umano può essere considerato alla stregua di un farmaco essenziale, sottolineano gli esperti della SIN, specie quanto questo, nel primo periodo dopo il parto, non sia subito disponibile. Il latte umano diviene essenziale soprattutto per i neonati più fragili, come quelli con un peso alla nascita inferiore a 1.500 g, ricoverati in Terapia Intensiva Neonatale o TIN. Nonostante che per inattivare batteri e virus sia necessario un trattamento termico, che ne altera parzialmente le proprietà biologiche e nutrizionali, il latte umano donato rappresenta la prima scelta nutrizionale nel neonato pretermine, secondo solo a quello della propria madre. Le Banche del latte operano grazie alla generosità di mamme volontarie, accuratamente selezionate, che offrono il proprio prezioso dono a titolo gratuito, concludono gli esperti della SIN.

Contro i batteri resistenti
Infine, secondo quanto è emerso da una ricerca condotta dalla Vanderbilt University negli Usa, il latte materno potrebbe riuscire a contrastare i super batteri resistenti. I carboidrati contenuti nell’alimento, infatti, racchiuderebbero la soluzione per debellare questo genere di patogeni cha causano migliaia di decessi ogni anni. Pare che il latte materno possa essere particolarmente attivo contro lo streptococco B, patogeno in grado di causare infezioni gravissime e portare alla meningite. Per arrivare a tali conclusioni gli scienziati hanno aggiunto degli oligosaccaridi prelevati dal latte e li hanno messi a contatto in colture di Streptococco B. Dai risultati è emerso che tali sostanze sono state in grado di debellare completamente le colonie batteriche.