Brexit, Gentiloni: «Posizione anti-Ue in minoranza, Uk in difficoltà»
Il premier: «E' stata in fondo una sveglia per l'Europa e quello che è successo dopo non ha fatto diffondere atteggiamenti divorzisti»
ROMA - «Un anno dopo la scelta del referendum sulla Brexit e la decisione che abbiamo sempre considerato con rispetto dell'elettorato britannico di uscire è stata uno choc per noi ma ha creato problemi molto rilevanti politici ed economici al Regno Unito e non abbiamo alcun compiacimento a registrarli». Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni in aula al Senato parlando in vista del consiglio europeo. «E' stata in fondo una sveglia per l'Ue e quello che è successo dopo non ha fatto diffondere atteggiamenti divorzisti nell'Ue, non mi pare che dall'esito del referendum ci sia stata una diffusione di posizioni anti europee vogliose di imitare la Gran Bretagna», ha proseguito. «Oggi alle difficoltà evidenti del Regno Unito - ha detto ancora il premier- guardiamo con il rispetto che si deve a un paese amico e alleato con l'Italia in tantissime occasioni della storia recente constatando che la scelta di uscire è stata difficile».
Italia amica del Regno Unito
Nell'individuare i nuovi rapporti commerciali tra Unione Europea e Gran Bretagna dopo la Brexit «dobbiamo predisporci con un atteggiamento di amicizia, difendendo i nostri interessi nazionali, ma sapendo che la strada del 'no deal', del lasciare tutto alle regole del Wto, sarebbe negativo. È interesse della Ue e dell'Italia arrivare ad un'intesa» ha detto il presidente del Consiglio. Un accordo che per Gentiloni «avrà probabilmente due fasi, una di transizione di due anni e poi un nuovo regime di rapporti tra l'Unione e il Regno Unito. Bene comunque che la prima fase si sia conclusa, con soddisfazione dei negoziatori Ue e con un grado di unità degli europei assolutamente rimarchevole. Se qualcuno pensava di gestire questi negoziati sulle divisioni nella Ue ha sbagliato i propri conti».
Lo status dei cittadini comunitari
«Sono stati raggiunti progressi sufficienti nei negoziati su Brexit e tali progressi verranno sanciti nel consiglio europeo». ha detto il premier. Gentiloni ha citato le tre direttrici su cui si è raggiunto un accordo: «I rapporti con la questione irlandese. Sarebbe stato pericoloso che l'uscita del Regno unito dall'Ue riaccendesse la questione irlandese. Non ci saranno controlli al confine né tra Belfast e Dublino né al contrario». La seconda direttrice del negoziato riguarda «la discussione forse più difficile per l'opinione pubblica britannica sull'ammontare delle somme dovute al bilancio europeo. È stata risolta con piena soddisfazione». Al terzo punto «la cosa che interessa di più gli italiani. È stata risolta la questione dello status dei cittadini comunitari che risiedono nel Regno Unito riconoscendone i diritti acquisiti e dichiarando la volontà da parte di Londra di rendere più facile la possibile transizione da uno status all'altro. Ci sarà una conversione automatica degli attuali certificati di residenza».
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