Inchiesta Consip, il legale di Romeo: «Intercettazioni da contestualizzare»
«Possono essere delle frasi per capire la sincerità o meno del proprio interlocutore, per tarare l'attendibilità dell'interlocutore. Anche sparando una bugia, anche per capire se al proprio interlocutore si può affidare una attività o meno». Così Alfredo Sorge, avvocato dell'imprenditore incarcerato
ROMA - "Le intercettazioni vanno contestualizzate, certo sono millanterie. Possono essere delle frasi per capire la sincerità o meno del proprio interlocutore, per tarare l'attendibilità dell'interlocutore. Anche sparando una bugia, anche per capire se al proprio interlocutore si può affidare una attività o meno». Così Alfredo Sorge, uno dei legali di Alfredo Romeo, lasciando il carcere di Regina Coeli, a Roma, dopo l'interrogatorio di garanzia dell'assistito.
La tesi dell'avvocato
"Da un'intercettazione ambientale risulta che parlano di cifre e di offerte economiche già depositate e già valutate dalla commissione e per la quale non c'è più gara. Vi ricordo - ha aggiunto il legale - che la graduatoria definitiva è stata pubblicata ad aprile del 2016, mentre queste conversazioni sono sicuramente successive. Era per avere un commento e sapere come mai aveva perso l'appalto del municipio Roma1, pur avendo gestito quell'appalto per 16 anni. Si voleva dunque un riscontro tecnico sulle ragioni della perdita dell'appalto sotto il profilo tecnico. È il tentativo di ottenere una legittima risposta. È chiaro che non era suo l'appalto del Municipio Roma1, però aveva una legittima aspettativa dopo 16 anni che lo gestiva".
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