29 marzo 2024
Aggiornato 15:30
Terremoto in centro Italia

Amatrice, nascono le tendopoli per gli sfollati

Ad Amatrice - il centro più colpito dal sisma - si lavora per tirare su le tendopoli per gli sfollati. Moduli con bagni cucine e sale comuni. Egidio Pelagatti è il responsabile nazionale dell'Anpas, l'associazione nazionale pubblica assistenza, una delle maggiori associazioni laiche di volontariato.

ROMA - Ad Amatrice - il centro più colpito dal sisma - si lavora per tirare su le tendopoli per gli sfollati. Questa fuori dal paese dovrebbe ospitare fino a 300 persone. Egidio Pelagatti è il responsabile nazionale dell'Anpas, l'associazione nazionale pubblica assistenza, una delle maggiori associazioni laiche di volontariato.

Moduli con bagni cucine e sale comuni
«Qui stiamo montando un modulo per 250-300 persone che comprenderà bagni, cucine, una struttura per pranzo e socializzazione e quindi è chiaro che sono strutture temporanee che però permetteranno alla popolazione che, ieri sera che era la prima sera dopo il terremoto qualcuno ha dormito in macchina, qualcuno ha dormito in palestre o altri ricoveri, di avere comunque una tenda, una brandina, un letto, pranzo, cena, un pasto caldo. Nella disgrazia migliora la situazione di alcune famiglie».
Quanti siano gli sfollati e quanti posti letto serviranno è difficile capire; sarebbero più di duemila. Secondo la protezione civile, 1200 posti letto sono stati utilizzati nella prima notte dopo la scossa; molti però l'hanno passata in macchina, altri hanno cercato rifugio a casa di parenti. La logistica è gestita dal Comune di Amatrice.

Stasera si arriverà quasi a mille posti
«Nel comune c'è il Coc che è il centro operativo comunale dove arrivano tutte le richieste e le necessità della popolazione. Loro ci mandano le persone che possono dormire in queste strutture, ci sono più campi in allestimento da questa notte. C'è questo, ce ne sono altri due sotto la palestra, quindi sono 750-800 posti fruibili. Credo che stasera si arriverà quasi a mille posti» spiega Pelagatti. «Certo i campi vanno montati, c'è bisogno di rete idrica, fognaria, Enel, anche se abbiamo i generatori, ma certo il campo ha bisogno di alcune accortezze per il suo funzionamento».
«Certo l'operazione è complessa e qualcuno si sarà lamentato anche giustamente ma era impossibile dalle 4 della mattina a ieri sera sistemare. Credo che la risposta della protezione civile nazionale, considerato che ieri pomeriggio qui c'erano già tremila volontari, ci sia stata», conclude.